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Autore Messaggio
MessaggioInviato: domenica 20 luglio 2014, 16:40 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:41
Messaggi: 23667
l'ho detto :D

Cita:
il discorso sui catadiottrici e sui rifrattori riflette molto il fatto che il libro sia, come dici tu, piuttosto datato


anche sui rifrattori e sui prezzi inaccessibili va contestualizzato. "grazie" ai cinesi le cose sono notevolmente migliorate anche da questo punto di vista, no? ;)

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MessaggioInviato: domenica 20 luglio 2014, 16:43 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
Messaggi: 20265
Località: Firenze
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
E' chiaro che da un balcone il Dobson non è comodo da usare, però, per evitare guerre di religione, posso dire che ieri sera, con una velatura terribile, che lasciava vedere solo 3 stelle in cielo, ho fatto vedere Saturno, già molto basso, ad un amico col mio rifrattore acromatico Skywatcher BD 120/1000, il più facile da montare sulla T-Sky. Beh, con 200 ingrandimenti si vedeva ancora bene e si vedeva anche la lacuna di Cassini. Con lo S.C. da 8" l'ho visto forse un pelino meglio, ma in un'altra serata molto migliore, e comunque raramente, anzi mai ad ingrandimenti superiori. Il cromatismo era assente. Quindi se qualcuno sostiene che un decente rifrattore, con rapporto focale non tanto basso, possa andare bene non posso che confermare.
Questo strumento, che ho preso per usare col prisma di Herschel, mi ha stupito per la sua resa anche sul cielo notturno.
P.S. Spero di evitare guerre di religione perchè ho tre S.C. due rifrattori e un piccolo Maksutov. Ho avuto anche un Newton 250mm.
Purtroppo però nessun Dobson... :?

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Ultima modifica di fabio_bocci il domenica 20 luglio 2014, 16:45, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: domenica 20 luglio 2014, 16:44 
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Iscritto il: lunedì 19 gennaio 2009, 21:32
Messaggi: 2881
Località: LV426/Acheron
kappotto ha scritto:
Addirittura, per i sistemi catadiottrici dice che è indispensabile che primario e secondario siano ad una distanza fissa perché variazioni di 1mm della distanza critica produrrebbero aberrazione sferica e astigmatismo.


La variazione della distanza fra due elementi modifica la forma dello fronte d'onda. Non credo però che 1 mm possa cambiare molto. Volendo c'è ATMOS per fare i conti (basta farli giusti però *).
Alla fine quello che conta è l'apertura, la correzione ottica sul piano focale (qua è il difficile da sapere), l'ostruzione (se è elevata) e lo strato limite e le correnti nel tubo.

(*) Una volta che ho visto una barlow modellata sghemba - cioè con tutte le superfici spostate una rispetto all'altra - che invece avrebbe dovuto essere semplicemente fuori asse.

PS io ho usato un newton 20 cm F/6. Non male: 400x abbastanza puliti (assolutamente su prato però). Ma alla fine la differenza con aperture maggiori si vedeva (motivo per cui è stato l'ulti "secondo telescopio" che ho avuto).
PPS il balcone, probabilmente, vanificherà qualsiasi qualità ottica, perché la casa è avvolta di strati di aria calda e turbolenta.


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MessaggioInviato: domenica 20 luglio 2014, 16:59 
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Iscritto il: martedì 3 gennaio 2012, 5:56
Messaggi: 721
Località: Roma
Tipo di Astrofilo: Visualista
xenomorfo ha scritto:
il balcone, probabilmente, vanificherà qualsiasi qualità ottica, perché la casa è avvolta di strati di aria calda e turbolenta.


Esatto, per questo direi di cercare uno strumento con bassa o possibilmente nulla ostruzione anche se toccherà rinunciare magari ad un poco di diametro.

Nella scelta potrebbe incidere anche l'orientamento del balcone.....non è detto che uno strumento con fuoco laterale sia più scomodo di uno a fuoco posteriore per fare planetario da quella postazione.

Anche un rifrattore "folded" può essere una buona idea (anche se se ne trovano pochini, ma qualcosa in giro c'è anche usato...) ;) Lunga focale, ingombro ridotto, meno esigente come montatura, e zero ostruzione. Acclimatazione paragonabile ad un catadiottrico.

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Rifrattore TEC140 APO su T-REX e treppiede Zeiss / EQ6-R
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MessaggioInviato: domenica 20 luglio 2014, 17:38 
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Iscritto il: martedì 27 agosto 2013, 17:56
Messaggi: 931
Località: Mediolanum
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
xenomorfo ha scritto:
PPS il balcone, probabilmente, vanificherà qualsiasi qualità ottica, perché la casa è avvolta di strati di aria calda e turbolenta.
beh, questo non è necessariamente vero, dipende dalle circostanze anche se ovviamente un balcone, in generale, non è il massimo come postazione osservativa. E' sempre meglio usare uno strumento di buona qualità, indipendentemente da dove verrà usato.

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Raf


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MessaggioInviato: domenica 20 luglio 2014, 18:35 
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Il mio balcone da' su una piazza alberata in direzione sud-est, quindi il seeing rispecchia molto quello che prevede meteoblue.

Penso che il giusto compromesso possa essere un cat di circa 8" poco ostruito. Lo strumento verrá lasciato fuori, dunque non dovrei avere particolari problematiche termiche.

Kapp

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Stelle già dal tramonto ci confondono il cielo a frotte, nubi meticolose nell'insegnarti la notte
Telescopi: Reginato Supermaser 20", CPC11, pentax 105 e 75.
Oculari: pentax xw, Nagler, Delos, takahashi tpl, zoom Svbony 3-8 e 8-20
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MessaggioInviato: domenica 20 luglio 2014, 19:27 
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Iscritto il: lunedì 19 gennaio 2009, 21:32
Messaggi: 2881
Località: LV426/Acheron
Fa una prova: procurati un termometro di quelli per auto esterno/interno.

Appoggialo sul pavimento del balcone. Poi trova il prato più vicino e appoggialo per terra. Poi cammina per la piazza e prendi nota della temperatura. Poi esci dalla città e prendi nota.

Io abito in campagna e ci sono sempre 2 gradi in meno che nel centro dove stanno i miei. La città è un forno che produce correnti ascensionali. Gli edifici fanno altrettanto e sono avvolti di uno strato di aria più calda.

Nel 1999 ho comprato il mio primo Sc. Era un C8. L'usavo dal balcone della mia vecchia casa. C'era sempre quel seeing... quello che "sai il seeing è così, è difficile che sia buono, ci si deve accontentare". Per tutto l'inverno e la primavera niente da fare. Era perfino peggio del ETX 90 mm che avevo usato (sempre dal balcone) settembre e ottobre prima. Non mi spiegavo perché di giorno si potessero avere ingrandimenti maggiori che la notte. Che fosse il telescopio difettoso? Che fosse vero che il seeing è sempre scarso e che ci si deve accontentare?
Poi arrivò settembre dell'anno dopo (2000) e BANG! ho visto per la prima volta i dettagli che volevo, anche a 400x. Finalmente le bande si risolvevano in dettagli la Macchia rossa era là. Perché? Perché a settembre la temperatura degli edifici e quella dell'aria era a più prossima possibile.

Poi basta... sono sceso, prima nel parcheggio auto (cemento) e poi nel prato. Al tempo ero passato al dob da 40 cm. La differenza fra prato e carraia era evidente. A pochi metri di distanza.

E facendo ora un grande balzo nel tempo, meno di un mese fa ho avuto due compari dobsoniani che sono venuti a casa mia con due telescopi identici, entrambi mezzo metro, entrambi di Vianello. Provati fianco a fianco. Due metri di distanza. Uno sembrava avere seeing peggiore dell'altro. Non poca cosa. Ovviamente di dob sono aperti sotto e sentono molto che cosa c'è a pochi centimetri di altezza. Uno era più vicino all'erba.

Per la cronaca: 460x su Marte beli puliti a fine serata.


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MessaggioInviato: domenica 20 luglio 2014, 19:52 
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D'inverno, anche se osservo dal giardino, spesso mi trovo i pianeti sopra il tetto di casa. Non è un grosso problema con il freddo, ma semplicemente dall'oculare mi accorgo immediatamente se qualcuno apre una finestra...

In circostanze normali è sufficiente avere una persona in direzione del tubo ottico a due o tre metri di distanza per guastare tutto.

Il tutto in soli 140mm

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MessaggioInviato: domenica 20 luglio 2014, 20:21 
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Iscritto il: giovedì 10 agosto 2006, 10:11
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Xeno, scusa ma non ho capito dove vuoi arrivare.

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MessaggioInviato: lunedì 21 luglio 2014, 10:52 
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In pratica stà solo mettendo in dubbio quanto detto da Raf che ha semplicemnete asserito (le sottolineature sono mie)...
dedo ha scritto:
beh, questo non è necessariamente vero, dipende dalle circostanze anche se ovviamente un balcone, in generale, non è il massimo come postazione osservativa.
...che tradotto, suona piu o meno così <<il piu delle volte un balcone pone le problematiche indicate da xenomorfo, ma esistono sempre casi particolari e/o fortunati (per quanto rari) in cui anche da un balcone o terrazzo si può godere di un buon seeing.>>
Cosa che personalmente condivido, visto che ho esperienza sul mio terrazzone condominiale (quindi peggio di qualsiasi balcone) di buono ed anche ottimo seeing (con seeing, anche se in senso "lato" intendo tutte quelle condizioni microlocali, locali e generali che portano ad un degrado dell'immagine) previo accorgimento di posare una cerata sotto lo strumento; ma xenomorfo a quanto pare non condivide ciò, pare che per lui tutti i balconi/terazzi, devono necessariamente sempre soffrire di di tale quantità microturbolenza da non permettere osservazioni ad alti ingrandimenti, indipendentemente dalla forma e dimensioni dell'edificio, dal suo materiale di riverstimento, dalla sua coibentazione (quando e se presente), dalla sua posizione nel quartiere e dalla composizione edilizia nel contesto in cui si trova detto edeficio.

Io ritengo che generalmente (come del resto ha detto anche Raf) quanto detto da xenomorfo sia vero, ma ritengo anche che ci siano troppe variabili ambientali e "geografiche" da prevedere e che queste in alcuni casi possano permettere a strumenti di medio diametro (ad esempio come il 21 cm di Raf od il mio 20 cm) di spuntare alti ingrandimenti senza troppi problemi di turbolenza.

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Newton: Barile 400/1830 mm; Obice 200/1650 mm; Bidoncino 114/1300 mm solarizzato. •• Rifrattori: Nano apo 80/480 mm; Milo acro 76/1400 mm; 60ino acro 60/700 mm. •• Catadiottrici: C8 xlt. •• Binocoli: Docter Aspectem 40x80 ED, William Optics 22x70 ED, Vixen Ultima 8x56, Nikon Action EX 16x50, Canon 10x30 IS II, Vortex Vanquish 8x26, Ibis Horus 5x25, Pentax Papilio 6,5x21, Orion 2x54.


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