Mah, io non credo che la scarsa partecipazione dipenda dalla paura di scatenare chissà cosa, ma dalla difficoltà (impossibilità?) di comunicazione tra persone che non hanno la stessa esperienza su un dato argomento. Probabilmente l'astrofotografo smaliziato queste domande se le è poste e le ha risolte qualche decennio prima e le relative risposte le dà per acquisite. Tanto più che è difficile spiegare la differenza tra elaborazione e artefatto a chi non ha mai messo mano ad una immagine astronomica, a parole intendo. La differenza in teoria è evidente, l'elaborazione serve a separare il più possibile il segnale, che corrisponde a qualcosa di reale, dal rumore che è casuale e quindi non corrisponde a nulla. L'artefatto è quando, esagerando, il rumore prende l'aspetto del segnale e mostra qualcosa che non c'è. Posso essere d'accordo che tale confine non è netto, ma un bravo astrofotografo nemmeno rischia di avvicinarvisi. Il fatto che le foto astronomiche di uno stesso oggetto non siano tutte uguali non implica necessariamente che una mostri la verità e le altre no, ma semplicemente che in ciascuna è stata messo in evidenza un aspetto piuttosto che un altro. E' come una partitura di musica classica, le note sono quelle scritte ma l'interpretazione è sempre diversa. Il maestro, però, si guarda bene dall'inventarsi le note, altrimenti lo prendono a pomodori in faccia...
Massimo
|