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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: IC 443 una medusa in technicolor
MessaggioInviato: martedì 13 maggio 2014, 20:12 
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Iscritto il: mercoledì 11 gennaio 2012, 0:21
Messaggi: 344
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Ecco......del filone dubitativo-sentenzialista emerso proprio non mi interessa niente. Non mi interessò un fico secco all'epoca della M42 di Stefano Conti, non mi interessò un fico glassato all'epoca della M51 di Matteo Morino ecc...ecc...
Io visto anche un pò gli argomenti dell'altro post ho voluto far emergere una mia necessità e cioè se è possibile con un C11 Fastar ottenere questi risultati voglio sapere dei 13.000 € e più per il solo tubo R.C. a cui andò aggiunto il focheggiatore, il cercatore, lo spianatore quanto è rimasto al costruttore oltre il costo di produzione. Porca vacca se mi interessa!
Qui il discorso è derivato su quanto è alto il telescopio, quanta cura richiede (tutti richiedono attenzione), che il rapporto S/N aumenta la lavorabilità dell'immagine (grazie questo non lo sapevo.....) e di come una certosina elaborazione permetta miracoli; bene di tutto questo non mi interessa un beneamato piffero.
Anche la 443 che ho elaborato per Marco Angy mi piace, anche più di questa, ma se penso alla differenza di mezzi in campo appassisce come un fiore sotto il sole. Se avessi potuto scegliere preferirvo spendere 1000 € e con il resto andarci in vacanza sotto il sole tropicale.
Quindi io sono fuori al 100% dal filone sentenzialista e sono in sezione rodimento per quello che avrei potuto risparmiare; va anche detto che avevo mandato a Marco Angy un C11 Fastar per il Brallo ma lui dopo un anno me lo rigirato con un sorrisino e quindi più che Falediedi il mio target è il mio stesso partner.....che mi fece spendere un sacco di soldi con un fottio di bla bla bla. Mi rifarò con la vendita del C11............

Francesco


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 Oggetto del messaggio: Re: IC 443 una medusa in technicolor
MessaggioInviato: martedì 13 maggio 2014, 20:53 
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Iscritto il: venerdì 11 aprile 2008, 21:13
Messaggi: 1223
Località: roma
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Francesco Antonucci ha scritto:
Ecco......del filone dubitativo-sentenzialista emerso proprio non mi interessa niente. Non mi interessò un fico secco all'epoca della M42 di Stefano Conti, non mi interessò un fico glassato all'epoca della M51 di Matteo Morino ecc...ecc...
Io visto anche un pò gli argomenti dell'altro post ho voluto far emergere una mia necessità e cioè se è possibile con un C11 Fastar ottenere questi risultati voglio sapere dei 13.000 € e più per il solo tubo R.C. a cui andò aggiunto il focheggiatore, il cercatore, lo spianatore quanto è rimasto al costruttore oltre il costo di produzione. Porca vacca se mi interessa!
Qui il discorso è derivato su quanto è alto il telescopio, quanta cura richiede (tutti richiedono attenzione), che il rapporto S/N aumenta la lavorabilità dell'immagine (grazie questo non lo sapevo.....) e di come una certosina elaborazione permetta miracoli; bene di tutto questo non mi interessa un beneamato piffero.
Anche la 443 che ho elaborato per Marco Angy mi piace, anche più di questa, ma se penso alla differenza di mezzi in campo appassisce come un fiore sotto il sole. Se avessi potuto scegliere preferirvo spendere 1000 € e con il resto andarci in vacanza sotto il sole tropicale.
Quindi io sono fuori al 100% dal filone sentenzialista e sono in sezione rodimento per quello che avrei potuto risparmiare; va anche detto che avevo mandato a Marco Angy un C11 Fastar per il Brallo ma lui dopo un anno me lo rigirato con un sorrisino e quindi più che Falediedi il mio target è il mio stesso partner.....che mi fece spendere un sacco di soldi con un fottio di bla bla bla. Mi rifarò con la vendita del C11............

Francesco

Credo Francesco, che tu abbia equivocato le parole in quanto non ci sono filoni dubitativi e sentenzialisti, piuttosto il capire di più su questo sistema. I fits o un fit serve solo per vedere il segnale raccolto nell'unità di tempo e magari compararlo con i propri dati e setup a disposizione. Comunque non fai altro che confermare il motivo che mi spinge a non commentare più nonostante la premessa fatta inizialmente riguardo l'essere frainteso.

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Paolo Pinciaroli
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Sissignore!
tutti i vicini pensano che noi siamo strani.
e noi pensiamo lo stesso di loro.
e facciamo tutti centro


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 Oggetto del messaggio: Re: IC 443 una medusa in technicolor
MessaggioInviato: martedì 13 maggio 2014, 21:21 
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Iscritto il: martedì 5 dicembre 2006, 8:20
Messaggi: 2849
Scusa un attimo Francesco, ma come fai a paragonare il segnale raccolto da Alessandro a f2 con quello raccolto da voi a f8,4?
Fai l'equivalenza di quanto dovresti esporre con il tuo RC (sei capace vero) per avere lo stesso segnale di quello ripreso col C11 a f2; poi elabora come sai fare tu .... e allora fai i paragoni, non credi?

Dico questo in quanto mi sembra che "getti la spugna" un po' frettolosamente pur disponendo di uno straordinario tubo quale è l'RC da 14".

La vostra immagine non è una brutta immagine, tutt'altro, però la quantità di segnale di Alessandro fa sì che nella sua si percepiscano sfumature a voi sconosciute (ma per via dell'integrazione e non per altro a mio parere).

Poi se invece intendi che la quantità di tempo da impegnare con uno strumento a f8,4 per rivaleggiare con un f2 risulta troppo impegnativa ....... questo si sà in partenza, sennò non si costruirebbero strumenti aperti, CCD sempre più sensibili, ecc. ecc.

Ne convieni?

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 Oggetto del messaggio: Re: IC 443 una medusa in technicolor
MessaggioInviato: martedì 13 maggio 2014, 22:32 
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Iscritto il: mercoledì 11 gennaio 2012, 0:21
Messaggi: 344
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Vaelgran

La tua articolata e seria risposta mi costringe a collocarmi su un binario un pò più serio e meno teatrale dei precedenti miei interventi :

- non è del tuto vero che non capisco un tubo di cose tecniche non tanto perchè in realtà sono un ingegnere ma per il fatto di aver dedicato alla forografia chimica prima e alla ripresa digitale poi una porzione importante della mia vita.

- dal 1998 ad oggi ho visto un pò di tutto e ho quindi confezionato la mia esperienza, le mie idee e convinzioni spesso anche per il personaggio da me interpretato in alcune occasioni contro la comune tendenza, tendenza che quando non mi convince sono trasparente come vetro nel contrastare.

- f/2 e f/8; no, non sono daccordo sul fatto che non dovrei paragonare un lavoro fatto a f/8 con uno fatto a f/2 o estendendo la cosa con corta e lunga focale poichè la profondità cromatica cresce con la focale e quindi non va confuso l'aspetto cromatico impresso a un'immagine con la gamma cromatica. Agli inizi degli anni 2000 ha riscosso un certo successo un modo di fare L-RGB esaltando a dismisure l'artefatto cromatico in PS della base colore per tentare poi con l'applicazione di una luminanza molto lavorata un'immagine diversa e all'apparenza spettacolare. Non mi sono mai ritrovato in questo filone. Per me la profondità cromatica deve dipendere da tutti quei fattori che la influenzano (intendo positivamente però). La bella 443 di Falesiedi non ha sfumature a noi impensabili per il rapporto f/2 perchè questo non è corretto; la grande quantità di segnale raccolto garantisce di contro una profonda lavorabilità senza particolari danni. Ha le sue sfumature derivanti dall'elaborazione perpetrata e la nostra ne ha altre. Anzi semmai è proprio per la dismisura di segnale che ci avrebbe dovuto tarpare le ali in partenza e invece così non è. Le mie luminanaze, quelle mie e di Marco a f/8 sono sempre molto contenute e le immagini comunque si collocano sulla fascia interessante.

- se a f/2 mantenere il set-up performante è impegnativo ti assicuro che a f/8 lo è molto di più. Non è questo il punto.

- utilizzai dal 1998 al 2002 un C8 Fastar abbinato con una ST237/a(640x480) e quindi puoi immaginare quanto campo inquadrasse il sistema con quel sensore anche a f/2; a f/2 il dettaglio era quello di un 400 mm con un buon segnale, nulla più. Il C11 Fastar non lo ho mai provato in questa configurazione ma solo a f/10 e dai risultati presentati è nato il mio interesse e rodimento per il gap di coso con i sistemi enarrati.

Apprezzo il tuo intervento (si...qualcosa con le equivalenze riesco a fare...) ma il tipo di reazioni e risposte che cercavo erano altre. Nel tuo sincero intervento credimi che comunque qualcosa non ti è del tutto familiare con le difficoltà e prerogative legate al tipo di set-up impiegato. Una ripresa di lunga focale non può essere eguagliata nei contenuti informativi perchè non è possibile solo invocando un rapporto favorevolissimo, però di contro tanto segnale può se ben gestito simulare un grande risultato e torno a bomba, anche un grande risparmio di soldi se uno non è di quelli che godono magari dell'esibizione scenica di una determinata strumentazione.

Francesco


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 Oggetto del messaggio: Re: IC 443 una medusa in technicolor
MessaggioInviato: martedì 13 maggio 2014, 22:48 
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Iscritto il: lunedì 9 marzo 2009, 13:44
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Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Francesco Antonucci ha scritto:
...
- se a f/2 mantenere il set-up performante è impegnativo ti assicuro che a f/8 lo è molto di più.
...
Francesco


Tornando seri, vorrei sapere il motivo di tale affermazione in quanto sino ad oggi ho sempre pensato l'esatto contrario.
:crazy:

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 Oggetto del messaggio: Re: IC 443 una medusa in technicolor
MessaggioInviato: martedì 13 maggio 2014, 22:59 
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Iscritto il: lunedì 9 marzo 2009, 13:44
Messaggi: 6525
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Lebowski ha scritto:
... e altri che per amicizia o altro danno per scontato il risultato.


Nel mio personale caso non è l'amicizia che potrebbe essere fraintesa come "partigianeria" ma la conoscenza della persona oltre che del bravissimo astrofotografo che, come Mario/Speedking, ha seguito "live" la produzione di questa incantevole e incredibile immagine, nè la prima nè l'ultima realizzata da Alessandro con questa strumentazione.

Cita:
Cordialmente e speranzoso di non essere frainteso saluto il forum.


quel "altro" nella tua frase può essere frainteso, per il resto chi non conosce Lebowski sul forum? :ook:

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 Oggetto del messaggio: Re: IC 443 una medusa in technicolor
MessaggioInviato: martedì 13 maggio 2014, 23:33 
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Elio

Tu probabilmente vuoi intendere che più uno strumento è spinto e più la sua registrazione e collimazione è precaria. Vero ma io intendo un'altra cosa. Se hai un f/8 delle configurazione ottiche importanti quali R.C. e simili e magaria anche di fascia alta significa che tutto è rapportato alla categoria e quindi spesso scelte meccaniche e di raccordo vengono autoprogettate, testate, modificate, gestite il tutto nella ricerca della miglior performane possibile e stabilità. Se hai un set-up in remoto non è che puoi pensare che sali su una scala e stringi qualche vite o dai una microcorrezione al secondario perchè nell'angolo qualche stella si allunga. Se usi con uno chema non piano di default un grande sensore flessioni, carenza di ortogonalità, cablaggio che interferisce a 200 km da te sono cose che spesso disarmano molte persone. Non hai nemmeno un'idea di quanta gente 'collezioni' fior di strumenti e poi se fa un'immagine la fa o con il rifrattore o con un riduttore di focale.
Onestamente il discorso in questo è molto da approfondire e comunque direi che è off-topic in questa sede.


Una piccola precisazione. Continuo a sentire di testimoni a garanzia della gestazione di questa immagine di Falesiedi come di una gemma preziosa. In questo non mi sento di allinearmi perchè mi suona come quelle forme di mitizzazione che non accetterei semmai le meritassi per me stesso e non le riservo nemmeno a Gabany o altri di quel calibro. Questa 443 è una bellissima immagine, l'ho detto più volte, non è confutabile tanto è evidente, ma è solo un'immagine che chiunque si attesti a un livello esperto può e deve saper realizzare. Rimane esaltante invece l'amatorialità della strumentazione impiegata per un target che altri snobberebbero.

Francesco


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 Oggetto del messaggio: Re: IC 443 una medusa in technicolor
MessaggioInviato: mercoledì 14 maggio 2014, 1:03 
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Iscritto il: giovedì 28 febbraio 2008, 19:46
Messaggi: 2956
Località: ROMA
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Mi sembrava una discussione molto interessante, ma francamente non ci ho capito nulla da qualche pagina e ben che meno gli interventi di Antonucci, che non riesco più a seguire, ma probabilmente è per mia grande ignoranza. Grazie per le precisazioni, Marco, avevo sbagliato i conti con il campionamento, pensando fosse una camera di 9 micron!! Ben diverso ovviamente un campionamento con 4,5 micron di grandezza di pixel! il diametro deve incidere proprio per il discorso del segnale e della possibilità di lavorarci su per contrastare le zone, pur mantenendo il dettaglio derivante dal campionamento e soprattutto dal seeing, se ho ben compreso il tuo discorso.
Comunque più la guardo e più mi smascello......è veramente stupenda...., :obs: :obs:
Ciao,
Fabiomax

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http://www.astrofabiomax.it
Skywatcher 250 f4.8, Canon350D modificata Filtro 12nm Ha. Guida Magz
"tre cose sono necessarie per un buon pianista: la testa, il cuore e le dita". W.A.Mozart


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 Oggetto del messaggio: Re: IC 443 una medusa in technicolor
MessaggioInviato: mercoledì 14 maggio 2014, 6:34 
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Iscritto il: venerdì 29 gennaio 2010, 19:51
Messaggi: 2217
Località: Tarquinia (VT)
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Ho letto con molta attenzione tutta la discussione, che ha portato degli spunti sicuramente intressanti. Un confronto, quello tra i due strumenti, che almeno sulla carta sembrerebbe improponibile, quando invece sembra spuntarla proprio quello meno pregiato, e neanche di poco. A questo punto vorrei capire se e quanto possa influire sui due diversi risultati la diversità tra le due camere di ripresa, che almeno sulla carta hanno una sensibilità notevolmente diversa a vantaggio della camera di Alessandro, che però proprio a livello di campionamento sembra avvantaggiata per risoluzione ma molto più sensibile al seeing. Cioè può essere anche quello della camera di ripresa un fattore che giustifica la differenza tra i due risultati?

_________________
Saluti, Alessandro

CGEM, Tecnosky 115/800, GSO RC8", QHY695A, SX Lodestar, Set LRGB Astrodon I-Series Gen 2, SII Ha OIII Baader, Moonlite CRO2,5" Stepper

Il mio sito: https://sites.google.com/site/astrotuscia/home


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 Oggetto del messaggio: Re: IC 443 una medusa in technicolor
MessaggioInviato: mercoledì 14 maggio 2014, 7:38 
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Iscritto il: martedì 5 dicembre 2006, 8:20
Messaggi: 2849
Ma, guarda Francesco, allora come dice Fabiomax, non riesco a sintetizzare il tuo intervento: sono della tua opinione che gestire un f/8 da 14" sia più complicato che gestire il C11 a f/2 e parlo di seeing non certo di pesi, bilanciamenti (dove effettivamente credo sia più complesso il C11) però, sono convinto che se (è questo è il vero guaio) il 14" a f/8 riprendesse per un numero sufficiente di ore tali da porsi in equivalenza con il C11 a f/2 allora non ci sarebbe storia.
Tu che sei bravo nell'elaborazione lo sai come sia relativamente semplice estrarre i particolari quando hai segnale a bizzeffe.

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