Ciao a tutti!
Innanzitutto grazie per i positivi commenti e per le critiche. Non vi accapigliate però!
Rispondendo a Francesco, che ringrazio per le osservazioni, dirò che, certamente, le mie immagini hanno come caratteristica comune la gioia visiva (senz'altro personale) per i colori. In questo caso, a parte i gusti personali ovviamente, ho avuto risontri positivi sulla saturazione da molte personi, azzardo quindi una ipotesi (ripeto che, comunque le mie immagini sono sempre un pò più "colorate" della media per mio gusto), non è che, per caso, osservi l'immagine con un browser che non gestisce i profili colore? A me è capitato anche con Firefox e con l'add-on del gestore di visualizzazione dei profili ICC (che io incorporo sempre nei miei files per la visualizzazione web in sRGB) che, per qualche motivo, la gestione era saltata e mi rendeva tutto insopportabilmente saturo. Hai provato a scaricare il file e visualizzarlo con altri software?
Per quanto attiene alla percezione dei colori, vorrei dire che, in questo caso, non è l'occhio a vedrli o non vederli, il colore non è una proprietà fisica di un oggetto. Noi e pochissimi altri mammiferi al mondo, siamo tricromatici, ossia percepiamo anche stimoli prevenienti da diverse lunghezze d'onda energetiche è quindi assolutamente il nostro cervello il responsabile al 90% del processo visivo. Ovviamente il nostro cervello ci fà vedere così come "ci serve" in senso evolutivo del termine. Siamo adattati alla sopravvivenza come pochi altri in termini di visione e reazione ai pericoli. E' molto facile ingannare il cervello che, per la natura dello scopo della visione, tende ad adattare continuamente le percezioni ottimizzando il suo lavoro e ottimizzando le nostre possibilità di soprevvivenza più che il rigore "scientifico".
Cosa vogliamo quindi assumere come "reale"? Tutto è relativo e rapportato a noi. L'evidenza e la misura scientifica risiede nei dati, se vogliamo sapere di quale "colore" è un dato oggetto, dobbiamo farne uno spettro. L'intensità del colore percepito è dovuta al cosiddetto tristimolo in cui il cervello, piuttosto che fare misura dei dati "punto per punto" valuta la quantità di stimolo proveniente dai conicelli. In questo modo definisce che, se c'è un tale stimolo verso una scala (il tristimolo è quasi esattamente come lo spazio colore Lab di Photoshop) in cui c'è la luminosità percepita in maniera relativa, lo stimolo del canale "a" che corrisponde ad una scala che va dal rosso/magenta al verde/ciano ( a tal proposito i daltonici sono deficitari di tale stimolo) e lo stimolo del canale "b" che va dal giallo al bluette, non può quindi esserci contemporaneamente lo stimolo opposto.
Nella realtà fisica della zona fotografata è indubbia la presenza diffusa di parecchie componenti chimiche tra cui una grande maggioranza di idrogeno doppiamente ionizzato (H-alpha) che, ionizzato in laboratorio, ha un colore rosso puro con una componente di Hbeta del circa 10/15% che ha un colore blu. La zona quindi, per essere resa correttamente non dovrà essere rosso puro ma virata del 10% verso il magenta. C'è anche una zona ricca di OIII che ha un colore esattamente ciano (perfetto mix tra G e B) che, nella mia immagine, inizia a vedersi ma che non è, a mio parere, ancora abbastanza evidente per via della scarsa posa.
Devo dire che,se i CCD sono, come sono, lineari, allora è il dato che è la cosa più vicina alla realtà (ovviamente corretto per tutti gli elementi di disturbo tipo atmosfera, caratterizzazione del sistema ottico/filtri/Q.E. ecc.) che possiamo ottenere. I colori di questa immagine, sono stati leggermente "esaltati" in modo tale che producessero una maggiore quantità di tristimolo ed in maniera più ampia ma, a dire il vero, non poi così tanto. L'RGB viene fuori già quasi così semplicemente calibrando e dando un punto di nero arbitrario basato sull'area (relativamente ai dati catturati) più "vuota" registrata mentre il punto di bianco è equiparato ad un'analogo solare (G2V). Anche questo, se ci pensate, è un'adattamento al nostro modo di percepire le cose, si tratta infatti di visualizzare qualcosa che emette luce in parti estremamente specifiche dello spettro come se noi la potessimo vedere come se, invece, apparirebbe illuminata dal nostro sole! Il cervello compensa enormemente il punto di bianco per continuare a rimanere a suo agio nel percepire quella scala di tonalità di colore che si è costruito con l'esperienza non per donarci la fedeltà più assoluta possibile della visone ma per conservare quella necessaria coerenza visiva che ci consente di individuare e riconoscere le cose intorno a noi e garantire le migliori possibilità di sopravvivenza.
Beh, scusate il papiro ma, lo sapete, mi lascio prendere facilmente la mano!
Spero di aver fugato qualche perplessità e di averne fatte nascere di più grandi!
Ciao da JOE