Daniela Bigatti ha scritto:
Anche nella mia esperienza la temperatura non individua univocamente e in maniera ripetibile il fuoco.
Forse è utile un chiarimento. La compensazione del fuoco in base alla temperatura funziona abbastanza bene in un'unica notte con variazioni di qualche grado tra l'inizio e la fine della sessione astrofotografica. Questo non significa che non sarà necessario fuocheggiare, ma che basterà farlo una volta sola ad inizio sessione ed eventualmente ripetere l'operazione se la temperatura varia di molto (magari due o tre gradi).
Daniela Bigatti ha scritto:
Credo quindi che la soluzione migliore sia la routine di rifuocheggiamento con maximDL (immagino esistano anche altre opzioni ma non le conosco). Ogni ora e' generalmente sufficiente, e anche in condizioni di elevata escursione termica, 30 minuti mi sono sempre sembrati adeguati.
Probabilmente hai ragione, ma in questo caso effettuerai il fuoco 12 volte in una sessione di 6 ore. Anche con il veloce algoritmo di FocusMax tra puntamento della stella di messa a fuoco, fuocheggiature e ripuntamento preciso del soggetto possono passare 2 o 3 minuti, ovvero si "buttano via" 24-36 minuti di pose.
Daniela Bigatti ha scritto:
Ivaldo hai evidenziato miglioramenti significativi a controllare il fuoco anche durante la posa?
A parte il risparmio di tempo detto prima la correzione continua dovrebbe mantenere una buona messa a fuoco anche con pose piuttosto lunghe (pose da 20 o 30 minuti, specie a banda stretta, non sono infrequenti). In questo caso l'immagine rischierebbe di perdere via via il fuoco risultando una FWHM intermedia tra quella di inizio e quella di fine posa. A mio parere la situazione ideale è usare ambo le metodologie: dopo la prima fuocheggiatura piccoli spostamenti continui in risposta al variare della temperatura, ma in più rifuocheggiature ogni tot gradi di variazione ed eventualmente dopo il meridian flip (in caso di telescopio affetto da mirror flop).
ras-algehu ha scritto:
Per una variazioni di 1°.5 gradi ti è cambiato il fuoco?
Mi sembra strano anche se hai un rapporto di F/5.3 e considerando, tra l'altro, che hai una focale cortissima.
sicuro che epr il peso eccissovo e che non hai serrato bene ti si muova lo stru8mento di ripresa e va fuori fuoco?
E anche possibile, anzi probabile, che il seeing vari da pochi minuti di distanza a prescindere, ovviamente, dalla temepratutùra quindi te fai una misura pensando che sia una variazione dovuta alla temperatura ma è solo il seeing che cambia.
Io in ossr uso un telescopio a F/6.8 con oltre 2500mm di foclae e il fuoco non cambia se non quando si suprano i 3°almeno!
Ras, la profondità di campo cresce con l'aumentare del rapporto focale quindi un telescopio a F/5.3 perde il fuoco ottimale più facilmente di uno a F/6.8. Poi dipende dal materiale con cui è costruito il tubo e dal suo coefficiente di dilatazione (non tutti i telescopi sono uguali da questo punto di vista). Anche io ho un piccolo FSQ (il 65mm nel mio caso, ad F/6.5) e posso confermare che è molto sensibile alle variazioni di temperatura.