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Autore Messaggio
MessaggioInviato: giovedì 18 luglio 2013, 16:15 
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Iscritto il: martedì 1 agosto 2006, 14:25
Messaggi: 415
Tipo di Astrofilo: Visualista
L'umidità è un fattore importante con il quale abbiamo a che fare nel nostro hobby,
sia che sia dedicato al visuale che all'imaging.
Un po' tutti ci siamo trovati con le lenti coperte da umidità, il cercatore inutilizzabile,
secondario ed oculari coperti di rugiada, ecc...
cosa molto fastidiosa in particolare se ci capita dopo una trasferta in montagna,
nel fine settimana atteso dopo mesi che il meteo ci ha vanificato le uscite programmate.

La difesa è rappresentata dalle fasce anticondensa da mettere attorno alle ottiche e da far avviare ben prima che la rugiada le aggredisca.

Ma ecco il punto del post.
Come fare a sapere se avremo bisogno delle fasce o no?
Penso che un po' tutti ci siamo trovati a farci le seguenti domande.
Le monto oppure questa sera non servono affatto?
Le ho montate e collegate alla batteria, le accendo o per il momento non servono?
(accenderle dopo che la rugiada ha già coperto le ottiche, è un po' tardi,
e bisognerà attendere perché facciano il loro effetto;
farle andare quando non è necessario consuma la batteria inutilmente
e potrebbe esaurirsi quando più ci servirà; ecc...).

Una risposta la potremmo avere conoscendo il Punto di Rugiada (Temperatura del) o Dewpoint.
In presenza di una certa pressione e di una certa percentuale di umidità dell'aria,
il Punto di Rugiada è la temperatura che deve avere un oggetto affinché su di esso condensi l'umidità contenuta nell'aria.
Se l'aria stessa raggiunge quella temperatura di forma la nebbia (o le nubi).

Se so che per quella sera il punto di rugiada è 14°C, la temperatura è 26°C e la minima notturna prevista è 18°C,
non monterei affatto le fasce anticondensa.

Se invece per la sera il punto di rugiada è 18°C, la temperatura 23°C e la minima notturna 14°C
monterei le fasce, ma le accenderei solo nel momento in cui la temperatura raggiungesse i 20°C .

Ho provato a vedere su internet se l'arpa od altri forniscono anche questo dato, ma senza successo.

Ma questo dato potrebbe forse essere fallace o inutile per la singola postazione.
Per esempio su un passo non si ha il problema della condensa, c'è poca umidità per la ventilazione,
ma 200 metri più sotto l'umidità (liberata anche dalla traspirazione degli alberi) scende seguendo il pendio,
ristagna dentro la vallata e dà seri problemi di condensa.

Forse la soluzione sta in qualche apparecchio di misura che,
rilevando pressione ed umidità, ci dia la temperatura del punto di rugiada,
permettendoci di tenere sotto controllo questo problema e, quindi, di salvare la serata.
Se poi questo apparecchio fosse pratico per gli astrofili e poco costoso, sarebbe il massimo.

Cosa ne pensate della questione? Dite la vostra.


PS. Evitate di parlare del phon, non è una una soluzione!
Da anni non lo uso più e, utilizzando la fascia anticondensa,
evito il suo continuo ricorso nella notte in una interminabile battaglia
(condensa-phon-condensa di nuovo-phon- condesa-phon- condensa-etc......... ).

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Affetto da ocularite cronica (variante della strumentite) :)


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MessaggioInviato: giovedì 18 luglio 2013, 16:37 
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Iscritto il: martedì 21 febbraio 2006, 18:08
Messaggi: 546
Località: Benevento
Mystral ha scritto:
Forse la soluzione sta in qualche apparecchio di misura che,
rilevando pressione ed umidità, ci dia la temperatura del punto di rugiada,
permettendoci di tenere sotto controllo questo problema e, quindi, di salvare la serata.
Se poi questo apparecchio fosse pratico per gli astrofili e poco costoso, sarebbe il massimo.


Una stazione meteo portatile che indichi il dewpoint ;)

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MessaggioInviato: giovedì 18 luglio 2013, 16:42 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:35
Messaggi: 16961
Località: Dove mi portano le stelle
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Io ho un sensore usb che mi dice la temperatura, l'umidità relativa e il punto di rugiada.
Ma non lo guardo mai!!
O meglio salvo il log dei rilevamenti ogni 2 minuti ai fini statistici.
Per il resto lascio il tutto alle mie ossa.
Se loro mi dicono che c'è rischio umidità accendo le fasce. Altrimenti nisba.
Nel dubbio preferisco consumare un po' di batteria in più o portarne una solo per le fasce (per esempio una da 17Ah copre una nottata invernale per le fasce del tubo principale e del tubo di guida)

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MessaggioInviato: giovedì 18 luglio 2013, 18:02 
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Iscritto il: domenica 23 aprile 2006, 22:02
Messaggi: 7738
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Io ho una postazione remota. Lì le fasce anticondensa sono sempre montate e durante una sessione si accendono automaticamente se la temperatura del telescopio si avvicina al punto di rugiada.


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MessaggioInviato: giovedì 18 luglio 2013, 18:06 
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Iscritto il: martedì 1 agosto 2006, 14:25
Messaggi: 415
Tipo di Astrofilo: Visualista
Darko ha scritto:
Una stazione meteo portatile che indichi il dewpoint ;)

ne hai qualcuna da consigliare? puoi mettere un link?

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Affetto da ocularite cronica (variante della strumentite) :)


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MessaggioInviato: giovedì 18 luglio 2013, 18:12 
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Iscritto il: domenica 29 gennaio 2012, 14:19
Messaggi: 405
Località: Roma e Belluno
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Una certa massa d'aria puo' contenere una ben precisa quantita' di acqua prima che essa inizi a condensare, formando cosi' la nebbia e le nuvole.
Tale quantita' di acqua dipende dalla temperatura della massa d'aria (e dalla pressione) e la relazione non e' di tipo lineare, ma di tipo esponenziale.

Un punto importante e' che la temperatura non puo' mai scendere al di sotto del punto di rugiada.
Immaginiamo di prendere una massa d'aria che si trova a 20C il cui punto di rugiada e' 14C (umidita' relativa 70% circa). Per definizione, il punto di rugiada, quindi 14C, rappresenta la temperatura alla quale la massa d'aria raggiunge il 100% di umidita' relativa. Questo significa che se tale massa d'aria viene raffreddata, quando si raggiungono i 14C si ha la saturazione completa.
Abbiamo detto che al punto di rugiada, l'acqua in eccesso non puo' essere presente sottoforma di vapore ma condensa. Questo significa che non si puo' verificare il caso in cui la temperatura dell'aria e' di 13C con un punto di rugiada a 14C, perche' l'umidita' relativa sarebbe superiore al 100%!

Ovviamente la condensazione avviene anche quando un oggetto si trova al punto di rugiada o al di sotto. Ad esempio basta pensare a quando si prende un gelato dal freezer: l'umidita' dell'aria immediatamente forma la brina sul pacchetto. Allo stesso modo, durante la notte le lenti del telescopio tendono a raffreddarsi, solitamente con un rateo abbastanza rapido a causa del materiale che disperde facilmente il calore. Quando la temperatura delle lenti si avvicina al punto di rugiada, allora inizia a formarsi la condensa su di esse.
Con questo voglio dire che a priori non ha molto senso considerare la temperatura ambientale per stabilire quando accendere e quando non accendere le fasce. Certo, un'umidita' relativa piu' alta espone ad una maggiore probabilita' di condensa, ma non e' l'unico aspetto da considerare: ad esempio le dimensioni della lente, la presenza del paraluce, la distanza dalla lente all'estremita' del paraluce, ma anche la presenza di una brezza di vento (che in alcuni casi favorisce la condensa, in altri ne favorisce la dissipazione), ecc.

In realta' molti siti che forniscono le previsioni meteo indirettamente comunicano il punto di rugiada. Dato che solitamente e' piu' comprensibile parlare in termini di umidita' relativa, nelle previsioni solitamente si include questo tipo di parametro piuttosto che il dew point. E' possibile calcolare il punto di rugiada a partire dalla temperatura ambientale, umidita' relativa e pressione.
In alternativa, gli aeroporti forniscono un breve messaggio per fornire la situazione meteorologica che si chiama METAR e comprende, tra le altre cose, anche la temperatura e il punto di rugiada.
Ad esempio: LIRS 181555Z /////KT 9999 SCT020TCU FEW025TCU 27/14 Q1019 RMK BKN VIS MIN 9999 WIND THR21 /////KT WIND THR03 06018KT BLU indica che la temperatura e' di 27 gradi, il dew point e' di 14 gradi e la pressione atmosferica e' di 1019hPa (umidita' relativa di circa 45%).

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Falco251 - Stefano
Binocolo: Pentax PCF-WPII 10x50
Telescopio: TecnoSky APO 80/480, a breve un ONTC 200mm f/4
Oculari: Nagler 5mm e 13mm, Hyperion 17mm, Axiom 23mm, Panoptic 35mm
Accessori: PowerMate 2x, QHY5, FeatherTouch Microfocuser, PowerTank 17, Dew zapper, Self made 115Ah battery pack
Camera: SBIG STT-8300, self guiding FW, Baader LRGBC Ha OIII SII


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MessaggioInviato: giovedì 18 luglio 2013, 21:11 
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Iscritto il: martedì 1 agosto 2006, 14:25
Messaggi: 415
Tipo di Astrofilo: Visualista
Grazie Falco per il tuo intervento che chiarisce diversi aspetti della questione.

Falco251 ha scritto:
Con questo voglio dire che a priori non ha molto senso considerare la temperatura ambientale per stabilire quando accendere e quando non accendere le fasce.

Su questo punto non sono d'accordo.
Gli oggetti e le ottiche sono in equilibrio termico con l'ambiente circostante e quando le portiamo con noi
sono ancora (relativamente) "caldi" del calore del giorno, o dell'abitazione, o della pianura, o dell'auto, etc. .
Con l'abbassarsi della temperatura dell'aria notturna, gli oggetti cedono calore all'aria chi più velocemente chi meno
(qui entra in gioco l'inerzia termica dei vari strumenti ed accessori),
proprio perché il passaggio del calore va sempre dall'oggetto più ricco di calore a quello meno ricco, in questo caso l'aria che rapidamente si allontana.
Quindi strumenti ed accessori non si possono raffreddare più velocemente dell'aria,
anzi sono più caldi o al massimo hanno la stessa temperatura dell'aria (a meno che vengano estratti da un ambiente freddo).

Se il Punto di Rugiada è 14°C ed ad un certo punto della notte vedo che l'aria è a 16-17°C
(strumenti ed accessori sono o più caldi o alla stessa temperatura),
mi metterei ad accendere le fasce anticondensa per prevenire il problema,
senza fare alcun affidamento sulla lunghezza dei paraluce o sull'inerzia termica.

Conoscere il Dewpoint mi sarebbe ugualmente utile nel caso in cui sapessi che la temperatura minima prevista è lontano da tale valore.

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MessaggioInviato: giovedì 18 luglio 2013, 21:18 
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Iscritto il: martedì 1 agosto 2006, 14:25
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Renzo ha scritto:
Io ho un sensore usb che mi dice la temperatura, l'umidità relativa e il punto di rugiada.
Ma non lo guardo mai!!
O meglio salvo il log dei rilevamenti ogni 2 minuti ai fini statistici.
Per il resto lascio il tutto alle mie ossa.
Se loro mi dicono che c'è rischio umidità accendo le fasce. Altrimenti nisba.
Nel dubbio preferisco consumare un po' di batteria in più o portarne una solo per le fasce (per esempio una da 17Ah copre una nottata invernale per le fasce del tubo principale e del tubo di guida)

Le mie ossa, per fortuna, non mi dicono ancora niente. :lol:
Ma questo sensore USB funziona senza computer?
Cioè si possono leggere i valori su un display (e quindi l'usb serve solo per scaricare i dati)
o è necessario collegarlo ad un computer?
Nel secondo caso non è affatto pratico per un astrofilo visualista come me.

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MessaggioInviato: giovedì 18 luglio 2013, 21:45 
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Iscritto il: lunedì 4 gennaio 2010, 16:05
Messaggi: 538
Località: Firenze
Tipo di Astrofilo: Visualista
Se lo scopo è sapere qual'è il punto di rugiada cercando banalmente su Wikipedia sembra essere abbastanza semplice.
La temperatura del punto di rugiada si ricava con questa formula, in cui i parametri da conoscere sono soltanto H = Percentuale di umidità relativa e T = Temperatura in Celsius.
Sul sito di Wiki in inglese si trova questa formula approssimata ancora più semplice.
A questo punto basterebbe avere con sé un igrometro da qualche decina di euro e una buona calcolatrice.

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Forse s'avess'io l'ale da volar su le nubi, e noverar le stelle ad una ad una, (...), più felice sarei, candida luna.

[size=85]Telescopio di notte: Dobson Jach Blak 16" e C8HD su Evolution
Telescopio di giorno: Lunt 60 BF 1200 PT FT DS
Oculari: Baader Aspheric 36mm - Explore Scientific 24mm - Ethos 13mm - Ethos 8mm - Barlow Powermate 2,5X
Filtri: DGM Optics NPB - Thousand Oaks OIII - Astronomik H-Beta


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MessaggioInviato: venerdì 19 luglio 2013, 5:41 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:35
Messaggi: 16961
Località: Dove mi portano le stelle
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Mystral ha scritto:
Le mie ossa, per fortuna, non mi dicono ancora niente. :lol:
Ma questo sensore USB funziona senza computer?
Cioè si possono leggere i valori su un display (e quindi l'usb serve solo per scaricare i dati)
o è necessario collegarlo ad un computer?
Nel secondo caso non è affatto pratico per un astrofilo visualista come me.

Il sensore funziona con il pc (l'ho preso apposta)
La Oregon Scientific fa comunque molte centraline meteo a pile, Qualcosa puoi trovare nel loro catalogo.

Per quanto riguarda la risposta a Falco 251 c'è da considerare che è vero che il punto di rugiada è calcolabile, è vero che il telescopio è sempre più caldo (o al massimo della stessa temperatura dell'aria) ma è anche vero che l'umidità si condensa prima su alcune superfici in quanto si verificano fenomeni simili alla catalizzazione. Un componente estraneo attira le molecole di acqua sospese e da lì si verifica una specie di reazione a catena.
Infatti quando ancora l'umidità relativa è ben inferiore al 100% (cioè non siamo al punto di rugiada) l'erba è già bagnata, il telescopio comincia ad avere un po' di umidità e così via.
Per questo non mi affido solo agli strumenti ma alle mie ossa (non nel senso che soffro di reumatismi - per fortuna almeno non ancora) ma alla mia esperienza, a certe condizioni iniziali che è difficile da spiegare ma che mi hanno sempre portato a operare quando molti astrofili vicino a me dovevano alzare bandiera bianca.
E soprattutto adotto una soluzione prudenziale. Nel dubbio accendo. :wink:

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