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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: Mak 180 ALLUCINANTE
MessaggioInviato: venerdì 26 aprile 2013, 20:13 
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Iscritto il: sabato 15 ottobre 2011, 7:19
Messaggi: 277
Tipo di Astrofilo: Visualista
I centimetri contano. A parte i Seben, gli unici rilflettori guardando dentro uno dei quali con un oculare da 5 mm sono andato a controllare se per caso avevo dimenticato di togliere il tappo principale e fosse stato libero solo il foro eccentrico per osservazioni solari, per quanto era degradata l'immagine a un ingrandimento nemmeno poi così pesante, io riconosco ai cinesi il merito di avere avvicinato una moltitudine di giovani a vedere qualcosa, forse di non perfettissimo ma certamente incommensurabile al confronto di dove sarebbero potuti arrivare a vedere con un 114/900 o un 60/900 giapponesi, sebbene spesso più curati, che erano i classici strumenti con cui si avvicinavano all'astronomia i miei coetanei: già un 80/1200 era una cosa abbastanza impegnativa, un "signor" acromatico 108/1600 cosa da... giovani notai con l'hobby del cielo.

Ora per quanto voglia essere perfettibile e migliorabile come intubazione e un mucchio di altre cose, non nascondiamoci dietro un dito: un Mak 150/1800 in f/12 mostra su tutti i fronti, ad onta di un controllo qualità che nulla ha a che vedere con gli Antares o i Paim etc. degli anni '70, più di un 108/1600, anche se quest'ultimo era uno strumento otticamente ben più elegante e raffinato.

Ma rinunciando a sprecarsi soldi con l'iPhone se lo può permettere anche uno studente universitario di famiglia medioborghese assolutamente non ricca. E questo è un bene. Quelli che poi possono permettersi un RC magari progettato dal mio quasi omonimo Riccardi, se lo comprino e godano appieno, con la mia ammirata condivisione morale e osannante approvazione.
Ma non sputino su ciò che ha permesso di avvicinarsi al cielo a tanti che altrimenti dopo aver guardato un po' la Luna col 114, tentando di veder qualcosa fra una vibrazione e l'altra della sua montaturina a soli 150x con l'oculare HM6 a due lenti, delusi e annoiati lo avrebbero lasciato ad impolverarsi in salotto: tanto il C8 non se lo potevano comprare.

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INQUINAMENTO LUMINOSO - http://www.LAZIOSTELLATO.org, il Coordinamento per la riduzione/prevenzione dell'IL ed il risparmio energetico nel Lazio, invita a farci segnalazioni di impianti che si sospetta essere fuori norma, in modo che possano essere obiettivamente vagliati confrontandoli col disposto della L. 23/2000, e se difformi, costretti ad un virtuoso adeguamento come prevede la Legge.


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 Oggetto del messaggio: Re: Mak 180 ALLUCINANTE
MessaggioInviato: sabato 27 aprile 2013, 5:44 
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Iscritto il: sabato 15 ottobre 2011, 7:19
Messaggi: 277
Tipo di Astrofilo: Visualista
Piuttosto, avevo in animo di chiedere a Lastkatun: da un lato sui Mak BD da 150 e 180, le quattro viti che tengono la cella sono sul tubo, e ciò mi produce con tutta evidenza il pensiero che passino per un foro sul tubo per poi impanarsi in sede filettata sulla fusione della cella e non abbiano cotrodadi di sorta; e vabbé; ma dall'altro estremo, in cui la testa serrata appoggia sulla culatta stessa?
Dentro, su che "va a tirare" la filettatura? Una contropiastra saldata al tubo immagino di no, incollata non posso escluderlo; dadi "sciolti" con sotto una rondella di buon diametro lo escluderei, perché altrimenti immagino che smontato il primo ...e sentito dado e rondella rotolare in giro per l'intubazione col rischio di cadere sul primario e graffiarlo, le tue imprecazioni in qualche antico dialetto armeno si sarebbero sentite da casa mia.
Che mi dici/dite? Lo chiedo perché mi era venuta in mente una cosa, che se fosse realizzabile sarebbe anche semplice; e magari potrebbe far comodo a tutti i possessori in giro sul forum di questi aggeggi, sulla cui ottica non sento lamentele...

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 Oggetto del messaggio: Re: Mak 180 ALLUCINANTE
MessaggioInviato: martedì 25 giugno 2013, 8:18 
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Iscritto il: sabato 15 ottobre 2011, 7:19
Messaggi: 277
Tipo di Astrofilo: Visualista
A proposito di Maksutov-Gregory SKYWATCHER Skymax 150 BD, ossia la variante appena più piccola del 180 di cui si è lamentato Laskatùn... di cui ho un esemplare.

...avevo da tempo in mente di migliorarne l'opacità interna, e di verificare l'ortogonalità della cella del menisco rispetto all'asse longitudinale del tubo: dello strumento ho sentito dire cose ottime (sul piano ottico) ma anche (cfr. Walter Veltroni :mrgreen: ) molto molto critiche sul piano della meccanica.

Ho avuto ultimamente uno scambio (in MP per non tediare tutti troppo) con Laskatùn, che mi ha fornito elementi di giudizio adeguati a pensare allo smontaggio, con l'intento appunto di agire sull'assorbimento dei riflessi interni nel tubo principale e di effettuare con l'occasione una verifica generale.

Ieri ero solo, non dovevo uscire per lavoro, ed ho pensato (non fate come me se non avete la mia pluridecennale abitudine a disassemblare qualsiasi cosa pretendendo di migliorarla) "mo' lo smonto e poi porto il solo tubo da un'officina meccanica per eventualmente far rettificare il bordo in modo che sia a 90°!"

L'ho fatto! 8)

E posso iniziare a dirvi alcune cosette spero utili, basandomi su "voci di popolo" sentite in Rete.

1) Vox Populi "Il Mak 150 in realtà come efficacia ottica e risolvenza è un 140 al massimo, perché il menisco è divergente e solo una parte della luce incidente finisce sul primario, l'altra divergendo dal menisco va persa nel tubo":
FORTUNATAMENTE FALSO: La luce libera anteriore del menisco è già appena superiore ai 150 mm dichiarati (di una inezia, 150,4 mm esatti = interno della ghiera di bloccaggio del menisco stesso); già all'uscita posteriore della cella che sostiene il menisco col secondario alluminato all'interno ed il paraluce del secondario, la luce libera arriva a 157,3 mm (sovrabbondante rispetto al modestissimo potere diottrico divergente della lastra correttrice); lo specchio primario, poi, sorpresa, è di 167 mm esatti, dunque sovradimensionato sicuramente in modo ben adeguato a non perdere affatto luce rispetto a quella incidente. L'insieme appare dunque otticamente coerente, senza "barare" in nessun modo.

2) Vox Populi: "Il tubo è di un lamierino sottilissimo che nemmeno mantiene la forma quando lo smonti e a momenti ti si piega in mano":
NON TANTO VERO ALMENO IN RAPPORTO AL 150: Anche se l'intubazione è ampiamente migliorabile: con uno spessore di 2,5 mm netti (al calibro) compreso l'esiguo spessore della vernice, pesa appena più di un kg senza nulla attaccato (1007 g per l'esattezza) ed appare ben rigido, può essere debolmente deformato con le mani stringendolo abbastanza (elasticamente, non ho fatto la gara dei pettorali da fenomeno da baraccone se no sarebbe diventato ben ovale, ovvio), ed è adeguato anche a supportare senza problemi la barra Vixen, che comunque io continuo imperterrito a considerare mal posizionata: nonostante non abbia rilevato flessioni di sorta, IO (e non solo io...) avrei utilizzato una barra Vixen o Losmandy più lunga e fissata OVVIAMENTE dietro sulla culatta e davanti sulla cella portamenisco

3) Vox Populi: "la cella portamenisco è molto approssimativa essendo realizzata in fusione":
VERO MA ININFLUENTE: Se è VERO che è realizzata in fusione di alluminio, è però dopo con ogni evidenza RETTIFICATA al tornio (son visibili sulle parti non verniciate che si infilano nel tubo portante i microsegni dell'utensile) ed infatti l'appoggio della parte interna del menisco sul bordo della cella è veramente perfetto.

4) Vox Populi: "Non si può collimare il menisco, perciò se ti capita un montaggio con l'asse ottico non centrato né parallelo al tubo principale perché questo è stato tagliato... "a fetta di salame" te lo tieni così":
VERO: La precisione di collimazione è affidata solo alla costruzione. Verificherò dall'officina meccanica (OMD Roma, Officine Meccaniche D'Onorio, realizzano e progettano... modifiche a microscopi stereoscopici per odontoiatria...) se il tubo ha i "tagli" a 90° dall'asse longitudinale, se son storti, ed eventualmente di quanto.
MA se dovessi trovare qualche decimo o anche 1 mm di errore... sarà tosto corretto grazie all'intrinseca precisione di lavorazione del tornio!

Per stamani mi fermo qui; vi fornisco alcune misure sulle parti dello strumento.

PESO solo ottica del menisco + paraluce interno: 1024 g
DIAMETRO massimo lordo del vetro del menisco: 163 mm.
DIAMETRO MASSIMO posteriore del paraluce del secondario: 52,8 mm - che porta il valore di ostruzione a 150,4: 52,8 = 100 : x ... 35,11 % (in diametro), un valore non piccolo per un Mak che però dobbiamo ricordare essere un f/12. Vien da chiedersi a questo punto come possa offrire, ciononostante, un contrasto così elevato. L'ostruzione come rapporto fra superfici (legata alla perdita di luce raccolta) invece è 710,6333 : 87,5826 = 100 : X = 12,33%. MA è anche vero che poiché la lastra è divergente tanto questo valore quanto quello in diametro (che condiziona il contrasto sul dettaglio fine) del 35,11% sono da considerarsi sicuramente approssimati per eccesso; la mia consolidata ignoranza matematico/ottica (e l'impossibilità di misurare, anche avendo a disposizione le formule, il potere diottrico divergente della correttrice a menisco) mi impediscono di fornirvi il calcolo "reale".
PESO della cella portamenisco con guarnizione di protezione sottoghiera, ghiera di serraggio e 4 viti 616 g
PESO del visual back da 2" con ghiera e le due viti di bloccaggio 112 g
PESO della culatta con specchio, meccanismo messa a fuoco e paraluce primario, no visual back 2268 g
DIAMETRO dello specchio principale come detto 167 mm
DIAMETRO interno del paraluce del primario (= diaframma di campo di cui tener conto!!) 26 mm
- come il 150 Pro ("dorato"), il 180 Pro e non 30 come nel caso del 180 BD!
LUNGHEZZA del tubo principale 31,6 cm (apparentemente costanti su tutta la circonferenza!)
PESO del tubo come detto senza supporto cercatore né barra Vixen 1007 g, compatibile con una lega di alluminio estruso, non con ferro o acciaio

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Ultima modifica di Valerio Ricciardi il martedì 25 giugno 2013, 8:41, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Mak 180 ALLUCINANTE
MessaggioInviato: martedì 25 giugno 2013, 8:24 
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Bel report! è da un pezzo che ho in programma lo smontaggio del mio mak 150 ma non trovo mai il tempo :|

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 Oggetto del messaggio: Re: Mak 180 ALLUCINANTE
MessaggioInviato: martedì 25 giugno 2013, 8:43 
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Attenzione che lo sfilaggio della cella anteriore dopo tolte le viti è questione complessa e delicata, fa molto molto attrito, bisogna organizzarsi, farci un ragionamento. Aspetta che posti, più in là, delle foto.

Per intanto, voglio rilevare come la qualità di appicazione e l'efficacia percepita del trattamento antiriflesso MultiCoating della lastra correttrice mi sembra, con mia profondissima sorpresa :shock: stante la classe "cheap" dello strumento, assolutamente allineata al meglio del meglio del meglio che io abbia mai visto sinora, mettendoci dentro anche i miei obiettivi professionali Asahi Pentax K - M* - A, e Pentax FA - DA (tutti col mitico SMC) che uso per lavoro.

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 Oggetto del messaggio: Re: Mak 180 ALLUCINANTE
MessaggioInviato: martedì 25 giugno 2013, 14:01 
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Valerio Ricciardi ha scritto:
Attenzione che lo sfilaggio della cella anteriore dopo tolte le viti è questione complessa e delicata, fa molto molto attrito, bisogna organizzarsi, farci un ragionamento. Aspetta che posti, più in là, delle foto.

troppo tardi! l'ho gia smontato tutto... cella compresa... :oops: :mrgreen:

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