GTBL ha scritto:
Comprendo il desiderio di voler dare un genere ad ogni oggetto; tuttavia, io userei l'approccio "alla Feynman": una cosa è la natura (e quindi la sostanza delle cose), un'altra è un'umana convenzione.
La definizione di pianeta e la distinzione tra pianeta e pianeta nano è un'umana convenzione (soprattutto se adottiamo un punto di vista americano: non considerare più Plutone-Caronte come pianeta significa dire che nessun pianeta del Sistema Solare è stato scoperto da un americano. Era stato infatti scoperto dall'americano Clyde Tombaugh nel 1930).
Quoto in pieno.
Non dimentichiamo anche che il problema della classificazione di Plutone come pianeta ha anche motivi storici.
All'epoca della scoperta, non solo non si conoscevano altri pianeti trans-nettuniani, ma Plutone doveva essere il pianeta che spiegava alcune anomalie dell'orbita di Nettuno. Poi la causa delle anomalie è stata trovata nella risonanza tra le orbite di Nettuno e Urano; col passare degli anni la massa di Plutone è stata calcolata con precisione sempre maggiore, e il pianeta è risultato essere molto più piccolo di quanto si pensasse ai tempi della scoperta.
La questione era stata posta già prima della scoperta di Eris, Sedna e compagnia bella, e verteva proprio sulle dimensioni rispetto a quelle di alcuni degli asteroidi più grandi, come Vesta e Cerere. Qualche decennio fa Plutone si era salvato dal declassamento ad asteroide, ma dopo la scoperta dei suoi fratelli, bisognava in qualche modo trovare un posto o a lui o agli altri. Quindi, se Plutone è un pianeta, lo devono essere anche Sedna, Eris, etc..., oppure non lo è nemmeno Plutone.
Alla fine sono schemi per classificare la natura, il problema è che Madre Natura è disordinata (oltre a essere matrigna) e non usa scatole ben chiuse per fare ordine. Ogni categoria che creiamo ha quasi per forza i confini sfumati.