Confermo quello detto in precedenza, la trasmissione di un sistema tipo etalon dipende dall'allineamento tra i due specchi semiriflettenti che lo compongono e dalla loro distanza. La dilatazione termica può indurre deformazioni tali da spostare il massimo della funzione di trasmissione dello strumento.
Nel caso di strumenti commerciali spesso per tenere costante la distanza tra i due elementi si usa uno spaziatore, nel caso professionale, queste distanze sono controllate con meccanismi di feedback guidati da piezoelettrici, ovviamente il tutto raffreddato ad azoto liquido, o elio.
fabio_bocci ha scritto:
i filtri tipo Etalon hanno una regolazione sulla distanza delle superfici interne della cavità che serve proprio per sintonizzare il filtro.
questo non è del tutto vero, in quanto un sistema manuale per la variazione della distanza delle superfici interne sarebbe difficilmente realizzabile, gli spostamenti per non finire pesantemente fuori banda devono essere assolutamente minimi, infatti normalmente sono controllati da piezoelettrici se si segue questa strada.
Nei nostri telescopi quello che si varia è l'angolo di incidenza del fascio entrante sulla superficie dell'etalon, cioè è l'intero etalon che viene inclinato.
Questo perchè il massimo di trasmissione dipende sia dalla distanza fra gli specchi che dall'angolo di incidenza, estremamente più facile da variare.
Eddyspaghetto ha scritto:
La descrizione che ho citato in effetti era di un telescopio IMHO professionale (0.3A) 2500F prezzo sui 9k?
professionale da 0.3A?

guarda cosa sanno fare con gli etalon...
http://www.arcetri.astro.it/science/solare/IBIS/larghezza di banda tra 20 e 45 mA
