Ciao Antonio
In genere i software di autoguida interagiscono con il sistema di motorizzazione semplicemente inviando ai motori un impulso di movimento che ha una determinata durata calcolata durante la fase di calibrazione , è poi l'elettronica che trasforma questo impulso in un determinato numero di micropassi o di "tacche" degli encoder a seconda del tipo di motorizzazione usata
In effetti la fase di calibrazione serve proprio a questo e, seppur con qualche differenza tra un software e l'altro, viene effettuata facendo muovere per alcuni secondi gli assi (prima un asse e poi l'altro ) ed alla fine del movimento viene misurato lo spostamento in pixel ricavando così il rapporto durata-impulso/spostamento-pixel che verrà successivamente usato in modo inverso per determinare la durata dell'impulso da usare per riportare la stella nella corretta posizione
In realtà durante la fase di calibrazione viene anche calcolato l'angolo del campo inquadrato dalla ccd di autoguida rispetto agli assi e di conseguenza un'impulso viene poi scomposto nelle 2 componenti RA/DEC attraverso una semplice funzione trigonometrica ed inviato ai motori in quote proporzionali all'angolo calcolato
Il consiglio di allineare la camera con gli assi scaturisce proprio dalla necessità di ridurre il problema che questo ulteriore calcolo comporta; infatti mano mano che ci si allontana dall'ortogonalità certi numeri diventano talmente piccoli che vanno perduti, diminuendo sensibilmente la precisione dell'autoguida
..... Considero questo un'altro capitolo da aggiungere al romanzo: "Il Mistero dell'Autoguida Perduta"
