Non per fare il guastafeste, ma si parla di un singolo foglio di grafene!
Fare grafene su superfici isolanti come hanno fatto i presenti signori è una cosa molto complessa, generalmente il grafene non cresce su substrati isolanti ma vi deve essere trasferito. Nel loro caso hanno ottenuto un vero (mah la tecnica per dimostrarlo non è delle migliori, ma questa è un'altra storia) foglio di grafene attraverso esfoliazione, questo è un processo altamente inefficiente per produrlo a fogli di elevata "purezza" e in generale porta ad avere fogli anche molto spessi ma assolutamente inutilizzabili per scopi di fisica di base in quanto pieni di difetti, arricciamenti, e multilayer!
Per realizzare singoli fogli di grafene per esfoliazione ci vuole una grossa dose di fondoschiena, per cui non lo vedo un metodo impiegabile su scala industriale.
Prova e riprova esce sicuramente bene, ma ovviamente è un processo non affidabile, per cui i ricercatori hanno sicuramente provato parecchi campioni prima di trovare quello giusto.
Inoltre come al solito i giornalisti hanno montato la cosa in maniera esagerata!
Vi riporto questo grafico dall'articolo
Allegato:
resp.jpg [ 170.87 KiB | Osservato 961 volte ]
che riporta la corrente di fotoelettroni misurati, fissata la polarizzazione della giunzione a 0.1 V, inviando luce visibile al variare della temperatura. La scala delle temperature è un poco strana ma essenzialmente la temperatura aumenta andando verso sinistra.
0.16=244K
0.26=56K
Essendo log la scala delle y andando a temperatura ambiente la corrente diminuisce di quattro ordini di grandezze, scendendo al di sotto dell'efficienza dei rivelatori a silicio
Dunque se volete usare quel dispositivo per fare foto sul campo vi dovrete portare dietro un comodissimo dewar pieno di costosissimo elio liquido!
Allegato:
dewG.jpg [ 70.13 KiB | Osservato 961 volte ]
Il lavoro è molto bello e interessante, un passo avanti nella funzionalizzazione del grafene, tuttavia come al solito i giornalisti hanno gonfiato le cose in maniera spropositata.