Marcopie ha scritto:
Mannaggia, ma ancora di sabato? Se non cambiate giorno della settimana (extra weekend, please) non riuscirò ad intervenire mai.

Di sabato abbiamo potuto ottenere un'aula di una prestigiosa Università,
lochescion un minimo attraente per la stampa; negli altri giorni fan lezione. I giornalisti hanno, diciamo eufemisticamente, le natiche pesanti. Se avessimo organizzato in una sede di una associazione che non fosse Confindustria... al di là di appasisonati e astrofili non sarebbe venuto proprio nessuno.
In generale (al netto del caso tuo, magari tu il week end lavori) quanto al sabato... a rigore sarebbe
anche il mio, di week end.
E quello della mia famiglia... priorità e livelli di motivazione sono un fatto individuale.
Io ci sto lavorando a testa bassa da due settimane, e c'è da credere che non me ne verrà nulla in tasca: la mia auto recente fa più di 16,5 km/lt fuori città, a mettermi il Makkone nel bagagliaio ed andarmene ai Piani di Pezza da casa ci metto un'ora e mezza massimo... e per quanto attiene la
mia gratificazione a livello di campo dell'oculare, grosso modo ho risolto; e una trasferta già mi costa meno di quel che ho speso di telefonate da lunedì scorso per
aiutare a metter su 'sta faccenda.
E' una iniziativa che vuole essere
concreta per l'interesse comune di chi ama l'astronomia basata sull'impegno individuale, non un interessante seminario o l'invito a un vernissage di una mostra di pittura di un conoscente
che se come orario mi è comodo e non piove magari ci faccio un salto perché opare brutto visto che lo conosco e ci tiene tanto, se no trovo una scusa che zia sta poco bene.
Non c'è nemmeno un cocktail coi salatini, pensa.
Venire, vuol dire in senso lato "dare", non "ricevere".

Di riunioni in orario comodo in posti comodi, sedi di piccole accolite in cui
persone che prima ancora di incontrarsi in fondo son già d'accordo con tutto ciò che si diranno, se ne possono organizzare tante: ci vediamo in dieci-venti-trenta se va bene, giungiamo dopo lungo dibattito alla conclusione
che è un indecenza e che così non si può andara avanti, e dove andremo a finire, e se continuiamo così non si vedrà nemmeno Giove alle otto di sera; poi possiamo redigere una serissima e austera mozione e mandiamo una vibrata lettera di protesta al Sindaco con sotto le firme (venti-trenta-cinquanta?).
Il fatto è che se un gruppo di tifosi vuole fare una petizione perché si riapra un piccolo parcheggio per motorini vicino all'Olimpico, al Sindaco di firme ne arrivano seimila in un pomeriggio. Quel parcheggio viene riaperto (siamo sotto elezioni), mentre a noi non spengono nemmeno le fotoelettriche abusive di una discoteca. Che vogliamo fà? Ci vogliamo sentire solo "dalla parte giusta", orgogliosi e perdenti, o far spegnere i fari inutili?
Stiamo davanti al PC a postare pareri sull'
Apo Triplet qualche cosa con cui poi vediamo poco perché se non si fanno duecento chilometri di macchina non c'è un fondo accettabile
e col bambino piccolo non è facile, o proviamo a fare qualcosa?
Fare, a parte che per i romanzieri e gli autisti di autobus, da seduti viene male, credimi.
E lamentarsi - quando capita occasione - in modo argomentato di ciò che ci pare ingiusto costa sempre mooooolta meno fatica che provare a raddrizzar le cose, nel nostro piccolo, per quanto possiamo.
Io, se
sento sotto sotto di di non poter davvero ottenere risultatii, tendenzialmente me ne vado al mare, mi abbronzo pure un po' che è tutta vitamina D per le ossa.
Se penso che
"se po' fà", per quanto nelle mie capacità faccio. Però come diceva Yoda
http://www.youtube.com/watch?v=OnmhP-IrbhsUn abbraccio
