L'idea è la logica conseguenza dell'applicazione del metodo afocale nelle riprese lunari. Esistono molti sistemi multipli con componenti luminose e separazioni alla portata del sistema telescopio/macchina digitale (anche quando il telescopio è di diametro modesto), e così ho voluto provare a riprenderne qualcuno.
Per facilità ho scelto come ottica di ripresa quella di un rifrattore da 10 cm., nel caso forse il migliore 4 pollici esistente, o quantomeno quello che mi piace di più, un Takahashi FC-100 N (la versione in fluorite minerale aperta a f10 e schema Steinheil).
L'uso di un rifrattore di altissima qualità rende le riprese più semplici grazie alla sua capacità di focalizzazione e la totale assenza di aberrazione cromatica.
Purtroppo questa, a riprese effettuate, si palesa comunque in modo prepotente a causa della qualità non certo eccelsa degli obiettivi che equipaggiano le fotocamere digitali compatte. Inoltre, la non perfetta assialità con il fascio ottico uscente dall'oculare introduce ulteriore dominante cromatica parassiale.
Questo problema può essere parzialmente risolto utilizzando un sistema meccanico di sostegno della fotocamera che però, nelle riprese presentate, è stato volutamente accantonato accostando manualmente la camera all’oculare.
Nonostante questa limitazione, che di fatto limita non poco i risultati raggiungibili, gli esiti sono interessanti e, nel rispetto della semplicità, non incrementati da programmi di fotoritocco, se non per ottenere le versioni in "bianco e nero".
qui una immagine, il resto dell'articolo e immagini varie anche di confronto al link:
http://www.dark-star.it/astronomia/astr ... e-afocale/Allegato:
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