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 Oggetto del messaggio: Re: Parliamo di misure SQM
MessaggioInviato: mercoledì 26 settembre 2012, 13:28 
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Iscritto il: martedì 25 agosto 2009, 16:17
Messaggi: 47
Discussione assai interessante e competente!

Comunico che da oramai, nell'ambito dell'Osservatorio Permanente sull'Inquinamento Luminoso della regione Veneto, da circa due anni stiamo svolgendo un complesso lavoro che mira a stabilire l'affidabilità delle misure fatte con SQM, tramite confronti con misure effettuate in osservatori astronomici; spero che riusciremo a breve a pubblicare qualcosa, che possa essere anche di stimolo ed aiuto alla discussione per tutti coloro che utilizzano tale strumentazone.

Ovviamente il maggior interesse dell'Osservatorio è nell'analizzare i trend temporali riguardanti l'inquinamento luminoso.

Andrea (ARPA Veneto)


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 Oggetto del messaggio: Re: Parliamo di misure SQM
MessaggioInviato: giovedì 27 settembre 2012, 16:23 
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Iscritto il: giovedì 12 ottobre 2006, 9:32
Messaggi: 4327
Località: Veneto
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Ciao a tutti, in questa discussione si è già accennato che i sensori fissi (LE) hanno la possibilità di tarare l'assorbimento del vetrino da cui ricevono la luce con un procedimento molto semplice.

Infatti appena comprato è stata la prima cosa che ho fatto infatti e mie letture sono già tutte considerando il vetrino.

Aggiungo una piccola tendenza del momento, nel mio sistema ho affiancato la centrale meteo che mi da temperatura ed umidità direrzione del vento e pluviometro, con un sensore di nuvole che legge l'irradiazione IR proveniente dal cielo e da qualche giorno ad un sistema video tipo All-SkyCam che sistematicamente memorizza ogni 5 minuti una foto del cielo notturno e diurno a 360°x 180°.

In questo modo leggendo i dati sqm-le, l'umidità la temperatura ,l' ir e verificando le fonti di provenienza dell'IL e dell'eventuale trasparenza del cielo tramite foto, si può capire in maniera chiara la lettura del valore dell'sqm (Inoltre per verifica memorizzo anche la temperatura di lavoro dell'sqm durante tutto il periodo di funzionamento).

Basta solo aver voglia di verificare i dati disponibili ....

Aggiungo che la rete sqm-network ora è diventata uno standard di fatto per molti enti che ho scoperto vanno a leggerne le letture, manca però la possibilità di fare ricerche e di capire la tendenza zona per zona in quanto almeno l'ARPAV mi chiede i dati grezzi in quanto non riesce a trovarli direttamente elaborati su SQM-Network .

Funzione che a breve sarà disponibile almeno per quello che mi dice Massimo e visto il gran lavoro che c'e' sotto non posso altro che ringraziare tutto il gruppo.

Saluti

_________________
Carlo Martinelli - IW3GIK

Osservatorio: StarNavigator Astronomical Observatory (Masi-PD)
Montatura GM2000 QCI 10 Micron Comec Tec.;
Telescopi: Meade LXD55 S/N 1016/254 Schmidt/Newton F4; Takahashi FS102 820/102 F8 612/F6; Takahashi FS60C 355/60/ f5.9 - 264/F4.4; TS 60/228 F3.8; Celestron C11 Carbon 2800/F10 1764/F6.3; OTA MTO 1000/100 F10 SkyQualityMeter: SQM-L / SQM-LE Wheather: AAG-CloudWatcher LaCross WS55 SkyCam: AllSkyCam-MoonGlow Tec. Observatory Automation System :Voyager / Viking


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 Oggetto del messaggio: SQM vs. SQM-L, differenze d'uso
MessaggioInviato: lunedì 15 aprile 2013, 11:45 
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Iscritto il: domenica 7 settembre 2008, 11:45
Messaggi: 3032
Località: Roma
Tipo di Astrofilo: Visualista
Paperinik ha scritto:
http://forum.astrofili.org/viewtopic.php?p=916818#p916818
Un'ultima osservazione sulla qualità del cielo. Appena arrivati eravamo tutti un pò perplessi. Sembrava che il cielo non fosse all'altezza delle aspettative, quando invece poi si è rilevato davvero notevole, soprattutto nelle zone nord, nord-est, oltre che allo zenith naturalmente.
L'impressione iniziale è stata causata a mio avviso da tre fattori. La presenza della luna, seppure bassa e molto sottile, l'assenza di via lattea che ancora doveva sorgere, e la scarsa qualità dell'orizzonte sud, sud-est, bruciato dalle luci provenienti probabilmente da Avezzano. Ricordando il cielo di Santa Lucia, dove con Marco avevamo sfiorato i 21.3 (SQM stretto) di primo acchito non avrei avuto dubbi sul dire che il cielo di sabato scorso era sicuramente inferiore. In realtà le osservazioni hanno poi smentito questa impressione, soprattutto quelle effettuate nella zona "buona".
Questo per dire che è difficile valutare correttamente il cielo ad "occhio" e nemmeno l'SQM (quello largo) a mio avviso risulta adeguato allo scopo. Sicuramente l'SQM largo fornisce un informazione complessiva della qualità del cielo, ma assolutamente non esaustiva. Di fronte ad esempio a due siti, caratterizzati da misure sqm (largo) analoghe, magari in un caso troviamo un cielo uniforme, nell'altro potremmo avere grosse disomogeneità, con zone di cielo "bruciate" ma anche zone "eccellenti" che sono poi quelle che più ci interessano. Se ad esempio dovessi scegliere tra un cielo che per l'80% misura 21, ed un altro che magari ha delle zone a 20.8 ma altre a 21.3, probabilmente sceglierei quest'ultimo, concentrando le osservazioni nella zona buona.
Tutta questa pappardella per dire che a amio avviso dovremmo standardizzare le misurazioni, utilizzando ove possibile l'SQM stretto, ed effettuando almeno 5 letture, una allo zenith e le altre puntando ai 4 punti cardinali (es. a 40° di altezza dell'orizzonte). In questo modo avremmo delle informazioni molto più interessanti sulle qualità del singolo sito, che consentirebbero una migliore pianificazione della serata osservativa.

E' da quasi un anno che ho l'SQM-L e devo dire che non è un aggeggio praticissimo da maneggiare. Quantomeno l'interpretazione delle letture non è banale.
Intanto bisogna distinguere se nell'area di lettura è compresa la Via Lattea o no, e che parte di Via Lattea.
Sabato scorso, verso l'una, avevamo allo zenit la zona più nera del cielo, compresa tra Orsa Maggiore, Chioma di Berenice e Boote. Giocoforza le letture erano più elevate della media (vale anche per la versione standard). La scorsa estate a Lastovo probabilmente era presente dell'airglow, anche robusto, che ha schiarito il cielo fino a 21,5 quando avrebbe potuto benissimo stare sui 21,7...

Io ho scelto la versione "L" perché nei nostri cieli l'IL varia "a minchia di leopardo" :D e quindi è bene sapere in quale zona è meglio osservare, o comunque quanto si è penalizzati nelle altre.

La differenza tra l'SQM standard e l'SQM-L sta più nella definizione della "forchetta" tra il valore migliore e quello peggiore. Lo standard ti dice 21.2 secco, l'SQM-L ti dice anche se gli estremi sono 21.1~21.25 (cielo uniforme) o piuttosto 20.9~21.3 (e dove hai 21.3...).
All'atto pratico, però, non cambia poi tantissimo... ;)

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Marco Pierfranceschi,
autore dei libri:
- Il cielo ritrovato - guida pratica all'astronomia visuale (manuale)
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 Oggetto del messaggio: Re: SQM vs. SQM-L, differenze d'uso
MessaggioInviato: lunedì 15 aprile 2013, 13:52 
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Iscritto il: mercoledì 1 febbraio 2012, 17:26
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Tipo di Astrofilo: Visualista
Aggiungo qualche dato...

Dal sito unihedron
http://unihedron.com/projects/darksky/faqsqml.php

"...The SQM spec for field of view is located in this technical report. A comparison of the angular response for both meters is here. Generally speaking, the SQM-L 'Half Width Half Maximum' is ~10 degrees as opposed to ~42 degrees for the SQM..."

Con le curve di risposta...
http://unihedron.com/projects/darksky/fovcurves.jpg

Io sono della scuola pigra e preferisco il modello "SQM meno L" (Grillo (C)) perché:
1) non mi piace passare la serata a fare misurazioni a macchia di leopardo (che non è nemmeno troppo facile) ma preferisco puntare allo zenith e avere una media del sito
2) non mi piace programmare il settore di cielo che andrò a scrutare e voglio invece cieli più o meno omogenei intorno allo zenit. Se mi viene voglia di guardare quella galassia che non pensavo ma s'è fatto tardi ed è abbastanza alta ormai... Non voglio dirmi: "ah, dimenticavo, sono nella zona solo WSW"...
3) ultimo, ma non ultimo... Possiedo già il modello "SQM meno L" :mrgreen:

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 Oggetto del messaggio: Re: SQM vs. SQM-L, differenze d'uso
MessaggioInviato: lunedì 15 aprile 2013, 15:29 
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Quoto in toto Volcan! Ed aggiungo che con quello standard, seppur meno "direzionato" e meno "preciso" nella parte di cielo dove lo si punta, è comunque molto ma molto più facile effettuare misure perchè:

lo si punta allo zenith cercando di stare verticali il più possibile e per chi effettua la misura puntare allo zenith ad occhio è più facile che puntare a 40° o a NE ad occhio..

effettuando diciamo 5 misure per ogni sessione di misure, anche se non si punta allo zenith precisamente, però abbracciando una quantità di cielo maggiore, l'errore di puntamento viene ampiamente compensato dalla uniformità del campo ampio di misura (infatti la differenza su 5 misure non eccedono mai gli 0.03 sqm)

Per i suddetti motivi, secondo me, l'SQM normale permette quindi confronti a più ampio raggio di siti diversi e permette quindi di fidarsi delle letture.

Con quello stretto, SQM-L, bisogna sempre contare sulla qualità di chi ha effettuato le misure (perchè basta spostarsi di pochissimo mentre si preme il pulsante e la misura varia); ma soprattutto bisogna sempre spcificare dove si è effettuata la misura, se c'era la via lattea, etc...
Certo, la via lattea influisce anche su quello largo, ma facendo una media su 80° di cielo, la via lattea si "ammortizza" bene.

Conosco un paio di persone che preferiscono l'SQM normale proprio per svariati motivi pratici e di confronto più diretto di cieli diversi...:)

L'ideale sarebbe averli entrambi... :mrgreen:

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 Oggetto del messaggio: Re: SQM vs. SQM-L, differenze d'uso
MessaggioInviato: lunedì 15 aprile 2013, 16:21 
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ippiu ha scritto:
Con quello stretto, SQM-L, bisogna sempre contare sulla qualità di chi ha effettuato le misure (perchè basta spostarsi di pochissimo mentre si preme il pulsante e la misura varia); ma soprattutto bisogna sempre spcificare dove si è effettuata la misura, se c'era la via lattea, etc...

Dopo un po' si impara, e la media uno se la fa da solo, ad occhio (o non se la fa per niente, si mette a lavorare direttamente nella zona più buia... che, se ha scelto bene il sito, per solito è a sud)
L'SQM-L, come ho già detto, dà un "ventaglio" di letture.
Forca (rifugio Le Cese, per essere precisi), ha un nord ovest non eccezionale a causa principalmente delle luci degli altri rifugi e un po' di Norcia, ma a sud e ad est è spettacolare perché guarda direttamente verso i Monti della Laga.

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 Oggetto del messaggio: Re: Parliamo di misure SQM
MessaggioInviato: lunedì 15 aprile 2013, 16:54 
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Visto che c'era già un topic analogo ho unito le discussioni!

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 Oggetto del messaggio: Re: SQM vs. SQM-L, differenze d'uso
MessaggioInviato: lunedì 15 aprile 2013, 17:34 
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Volcan ha scritto:
Aggiungo qualche dato...
3) ultimo, ma non ultimo... Possiedo già il modello "SQM meno L" :mrgreen:

Diciamo che forse è il primo fattore :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

Anche a me piace girovagare qua e là senza pianificare troppo le osservazioni.
Ma è innegabile che ad esempio un sud scuro sia una caratteristica importantissima.
Ora facciamo l'esempio di Santa Lucia vs Rascino.
Santa Lucia ha un sud eccellente, mentre Rascino è abbastanza scarsetto. Diversamente la zona nord est del Rascino è ottima ma non ho idea se sia meglio di Santa Lucia perchè l'SQM largo non mi da questa informazione.
Diciamo che probabilmente in questo periodo ci è andata alla grande perchè c'è tantissimo da osservare nella zona dell'Orsa Maggiore-Cani da Caccia e dintorni.
Però ad esempio, in un altra uscita non avrei dubbi su quale preferire: Santa Lucia. E questo l'SQM largo non me lo dice...


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 Oggetto del messaggio: Re: SQM vs. SQM-L, differenze d'uso
MessaggioInviato: lunedì 15 aprile 2013, 19:35 
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Paperinik ha scritto:
Santa Lucia ha un sud eccellente, mentre Rascino è abbastanza scarsetto...

Sorry, se ho capito bene dove eravate vi siete beccati l'IL della superstrada, dei paesi sottostanti e dello svincolo di Torano. Dovevate addentrarvi di più nella piana per allontanarvi da quelle fonti.

La prima nottata lassù ero qui (da solo con moglie, durata poche ore... :) ):
http://goo.gl/maps/JH96O

Successivamente ho temuto che sul fondo della piana si sarebbe sviluppata troppa umidità, quindi la seconda volta siamo andati qui (gruppetto con Volcan, Metis e visualistanostalgico, abbiamo tirato fino all'alba):
http://goo.gl/maps/nO7oC

A quello che ricordo di entrambi i siti, a parte l'ovest discretamente rovinato da Roma, è una cerchia di monti con IL uniformemente distribuito, e comunque molto basso. Forse avendo l'orizzonte completamente scoperto avete avuto una percezione peggiore riguardo al sud... Io, comunque, per scrupolo tendo a tenermi più lontano possibile dai paesi, per questo motivo:

Immagine
Cita:
Quello nell'illustrazione è un modello empirico dell'IL prodotto da un piccolo paese posto in prossimità del sito osservativo, in presenza di polvere o umidità in sospensione (...).
La scala è orientativa, e cresce con la dimensione del paese.
Pur non essendo in grado di raggiungere e danneggiare significativamente gli strati alti dell'atmosfera, come fa l'IL a largo raggio, l'IL "locale", se ci si trova all'interno del "dome", ha tuttavia effetti analoghi.

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MessaggioInviato: lunedì 15 aprile 2013, 20:35 
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Marcopie ha scritto:
Successivamente ho temuto che sul fondo della piana si sarebbe sviluppata troppa umidità, quindi la seconda volta siamo andati qui (gruppetto con Volcan, Metis e visualistanostalgico, abbiamo tirato fino all'alba):
http://goo.gl/maps/nO7oC


Infatti qdo siamo arrivati io ed Angelo era già tardi e Andrea e Ruggero si erano già sistemati.
Ho avuto un flashback perché ho riconosciuto subito il posto...
Qdo andammo con te, Mestis e visualista, ci fermammo proprio lì, valutammo la luce dei paesi sotto e salimmo anche sulle due piazzole in alto (quelle da cui Andrea e Ruggero sono scesi (giustamente) causa vento da nord).... poi proseguimmo per alcuni sali scendi fino a trovare una piazzola in mezzo ai piani di rascino un po' più in basso.
Era lì che pensavo di andare ma ormai era tardi, loro erano sistemati ed è andata bene così.

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