Effetto dell'ambiente spaziale sul corpo umano:
http://imagine.gsfc.nasa.gov/docs/ask_a ... 70603.htmlL'unico caso di studio è un astronauta esposto 15 secondi nel vuoto per un guasto alla tuta durante i test in camera di termovuoto nel 1965, oltre ad alcuni esperimenti sugli animali.
Riassumendo, probabilmente il limite di esposizione all'ambiente spaziale senza danni è intorno ai 30 secondi, la morte dovrebbe avvenire entro 2 minuti, preceduta da embolie e ustioni se esposti al Sole. Solo però se non si prova a trattenere il respiro, altrimenti si possono riportare danni ai polmoni e all'orecchio analoghi a quelli riportati dai sub che abbiano effettuato una risalita troppo rapida.
Sulla questione temperature.
Nello spazio, come hanno già detto conta solo l'irraggiamento.
A Terra le simulazioni in camera di termovuoto utilizzano normalmente delle pareti raffreddate ad azoto liquido (circa -170/-190 °C a seconda della camera) per simulare l'irraggiamento verso lo "spazio profondo" e delle lampade che simulano lo spettro solare in assenza di atmosfera, compresa la componente ultravioletta (spettro AM0, potenza 1371 W/m^2). Queste condizioni sono considerate sufficienti per i test, non mi risulta di grosse camere raffreddate ad elio liquido (solo piccole camere per singoli esperimenti).
La temperatura di equilibrio che raggiunge un corpo in queste condizioni dipende dalla superficie radiante e dall'emissività/assorbività (per questo si usano vernici bianche o nere su satelliti e astronavi).
Diversa è la cosiddetta "temperatura di agitazione termica" che interessa i fisici, ovvero la temperatura a cui corrisponde l'agitazione termica delle molecole o degli atomi anche in condizioni di bassissima pressione: per esempio la Termosfera raggiunge i 2000°C come temperatura di agitazione termica ma è talmente rarefatta che in pratica le molecole del gas non conducono calore per convezione e un termometro non misurerebbe mai temperature sopra gli 0°C.
Analoghe considerazioni valgono per le temperature della corona solare o di alcune nebulose.