Buongiorno a tutti!
Sono stato invitato anch'io, via mail, a questo incontro, cui ho potuto presenziare facilmente vivendo a Roma. Nonostante l'appuntamento in giorno ed orario assai "critico" - nella tarda mattinata del sabato precedente a Pasqua, momento in cui gli impegni familiari (di natura gastronomica o meno) raggiungono uno dei picchi annuali col Natale, il Ferragosto e la vigilia di Capodanno- c'era addirittura una trentina di persone.. Erano presenti a titolo personale esponenti di molte associazioni, come - oltre ai padroni di casa di Hipparcos - l'Ass. Astrofili TAU di Tarquinia, , l'Associazione Astrofili di Civitavecchia, il responsabile della UAI per la spettroscopia Fulvio Mete, l'ATA (Associazione Tuscolana di Astronomia - e varie altre realtà, oltre ad astrofili "battitori liberi" come me che sono iscritto a - e frequento - vari fora come questo, quello di Coelum, il forum Skylive, quello ADIA eccetera.
Non vi farò una relazione dettagliata di quanto si è detto. In parte lo trovate, il resto immagino lo troverete sul forum Skylive. Ma alla luce degli interventi di tanti - me compreso che mi son soffermato sugli aspetti legati alla comunicazione del problema, e delle realtà normative che ora diventano cogenti - mi sento di proporre qualcosa di concreto, che ritengo alla portata di ciascun astrofilo:
PASSIAMO AD UNA FASE OPERATIVAper non ritrovarci quanto all'IL a fare "gli allenatori in pectore della Nazionale al bar".
NELLO SPECIFICO STIAMO ORA PARLANDO DEL LAZIO ma il concetto con opportuni adattamenti può essere applicato anche a realtà regionali diverse, purché già dotate di una normativa.
C'è una scadenza (1 maggio 2013) per tutti per
adeguarsi al disposto della Legge Regionale sull'inquinamento luminoso. Da più parti è venuto il messaggio "la prima cosa che devasta il cielo sono i globi in plexiglass o similari di utilizzo spesso privato e/o condominiale".
Partiamo da questo. Ribadito che ritengo assolutamente perniciosa l'idea che un astrofilo (o un'associazione locale) prenda in proprio l'iniziativa di pur legittimi esposti contro piccoli privati e famiglie che portano poi, a meno di una omissione d'atti d'ufficio, a sopralluoghi, verbali e multe (altrimenti nel mondo reale l'auto privata dell'astrofilo diverrebbe in molte realtà la più gettonata per provare la punta di un cacciavite),
ritengo che di questa scadenza la media dei cittadini italiani NON NE SAPPIA ASSOLUTAMENTE NULLA.
E almeno in buona parte, non è colpa sua.
Io dispongo nel mio piccolissimo di rifrattori 70/700, 70/900, 102/1524 e 108/1500; Maksutov Gregory 100/1000, 127/1540, 130/2000, 150/1800 e 180/2780; di binocoli dall'8x21 al 20x80, e di una passione amatoriale ma non epidermica per l'astronomia teorica e l' osservazione che risale se non erro ai miei 12 anni. Ho visto con i miei occhi occhialuti sparire dal cielo di Fregene la via Lattea, poi da Roma tutte le stelle di Ursa Minoris escluse le tre più brillanti..., adesso nella capitale se non sono in un posto il cui orientamento mi sia già familiare impiego qualche secondo a trovar la Polare che è già diventata fioca.
Eppure se ero genericamente a conoscenza dell'esistenza di una legge, forse non avevo focalizzato nemmeno troppo bene che si trattava di Legge Regionale e non nazionale, ignoravo totalmente anno e numero del disposto, NIENTE sapevo del 2005 come varo del regolamento di attuazione, men che meno ero a conoscenza della prossima scadenza.
Mi direte:
"sei tu che sei de coccio" e sia chiaro avreste
ragione, ma se tanti altri fossero nelle mie condizioni?
PROPOSTAPotremmo redigere una lettera estremamente calma, corretta ed educata da destinare tanto per cominciare agli amministratori di condominio - nostri e contermini - informandoli in modo non lungo e sbrodolato ma chiaro, conciso ed efficace della prossima ineludibilità dei già cogenti obblighi e dell'esistenza di sanzioni, facendo peraltro capire a chiare lettere [COSA RIBADISCO FONDAMENTALE] che
"non andiamo certo in giro con l'intento di far fare multe al prossimo, specie di questi tempi che tutti sentiamo la crisi, anzi delle due vorrei contribuire ad evitartele suggerendoti qualcosa che conviene prima a te che agli altri"?
Detta lettera potrebbe poi, in una versione generica tipo "modello", essere postata qui come su tutti i fora principali, fissa, in un thread in evidenza, e ciascuno di noi dopo averla editata alla bisogna potrebbe girarla agli amministratori del condominio proprio, del cugino Giorgio, di zia Concetta, del vecchio amico... quelli insomma dei quali senza far la figura di
"uno che si impiccia, mo' chi è questo e che vuole, che ci deve vendere?" possiamo reperire nominativi ed indirizzi.
Che ne pensate?La lettera/tipo dovrebbe contenere a mio avviso i seguenti elementi
1) si spreca un sacco di energia elettrica per illuminazione per via di impianti esterni inefficienti che
disperdono verso l'alto flusso luminoso
che invece serve in basso (approccio da subito utilitaristico)
2) esistono dei criteri che
individuano e definiscono impianti "buoni" e "cattivi"
3) esiste una legge regionale del 2000 che utilizzando questi criteri li applica come norma cogente, indicando dei termini per adeguarsi, descrive cosa e come va fatto per essere in regola, i termini
(BADA!) stanno per scadere
4) la legge prevede
sanzioni costose5) il costo di adeguamento è modestissimo in confronto alle sanzioni (che sono a fondo perduto)
6) i quattro soldi che ti ritroveresti a spendere
li risparmieresti in breve tempo potendo
a parità di illuminazione dove ti serve ridurre la potenza, o mantenendo la potenza (se entro le norme)
migliorando la visibilità dove ti è comodo, perciò
non è una nuova tassa impropria, ma un'opportunità7) illuminando meglio non solo sprechi meno luce verso dove non ti serve ma
migliori anche la tua sicurezza.
Come vedete la ricaduta in termini di felicità degli astrofili non l'ho nemmeno sfiorata, in una comunicazione come questa.
Far riferimento ad uno scopo del genere, come ho detto alla riunione ...ci farebbe fare se va bene la figura di
gattare, in una Roma in cui all'interno di una comunità romana molto radicata e di antichissima tradizione c'è stata la proposta di chiusura di un importante centro culturale con annessa biblioteca, la cui gestione aveva peraltro un costo assai modesto, per dirottare i fondi relativi alla realizzazione di un campo di calcetto

autogestito.
Poi, la proposta non passò, ma il clima attuale in Italia è questo. Altro che osservazione fotometrica delle Cefeidi da parte di un piccolo gruppo di appassionati. Allora, gente, che pensate di quanto sopra? Voglio bozze di testo concretizzabili, risposte critiche e potenzialmente foriere di azioni!
