1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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MessaggioInviato: venerdì 25 gennaio 2013, 14:13 
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Iscritto il: mercoledì 5 marzo 2008, 13:47
Messaggi: 16893
Località: Senigallia (AN)
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Articolo bellissimo tratto dal sito www.inaf.it


Il 5 ottobre 1995, Michel Mayor e Didier Queloz, dell’Osservatorio di Ginevra, annunciano di avere scoperto il primo pianeta extrasolare nella storia, di massa paragonabile a quella di Giove, attorno alla stella 51 Pegasi. Da allora sono stati individuati quasi mille pianeti extrasolari che orbitano intorno a stelle relativamente vicine a noi. Le tecniche usate sono diventate sempre più sofisticate e precise e si è riusciti ad osservare anche pianeti relativamente piccoli, della dimensione della Terra.

Nel marzo 2009 fu lanciato da Cape Canaveral il satellite Kepler realizzato dalla NASA con l’obiettivo di dare un grande impulso alla scoperta di pianeti extrasolari di dimensione terrestre. Nel giro di pochi anni la comprensione del nostro Universo è radicalmente cambiata. Kepler ha scoperto che è un’assoluta normalità che ci siano stelle circondate da pianeti, come nel caso del nostro sistema solare. Un anno fa gli scienziati che studiano i dati di Kepler hanno annunciato la scoperta del primo pianeta di dimensione terrestre che orbita intorno alla sua stella in una fascia considerata di abitabilità.

Secondo recenti valutazioni statistiche realizzate dallo Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics, il 17% delle stelle della nostra galassia ha un pianeta di una dimensione simile a quella della Terra che ci gira attorno. Considerando che la nostra galassia è popolata da circa cento miliardi di stelle, ciò significa che potrebbero esserci circa 17 miliardi di pianeti di dimensioni simili a quelle della Terra; alcuni di questi dovrebbero avere orbite molto vicine alle proprie stelle e, come nel caso di Mercurio per il nostro sistema solare, temperature superficiali molto elevate e acqua completamente evaporata. In queste condizioni la vita, così come noi la intendiamo, sembra sia molto difficile da essere generata. L’acqua allo stato liquido, in particolare, sembra sia un elemento fondamentale per la formazione di molecole complesse. Anche la presenza di un’atmosfera sembra essere cruciale per la nascita della vita, soprattutto ai fini di una efficace termoregolazione.

In ogni caso, se le statistiche sono corrette, nella sola nostra galassia, è possibile che ci sia un buon miliardo di pianeti extrasolari di dimensione terrestre nella fascia di abitabilità e quindi nelle condizioni di ospitare la vita. Un numero straordinariamente elevato che gli astronomi non immaginavano fino a pochi anni fa.

È mai possibile che con una tale quantità di pianeti simili alla Terra non ci siano vite extraterrestri in contatto con noi? Sì, è possibile, anzi direi estremamente probabile.

Bisogna ricordarsi che le distanze tra le stelle, anche quelle più vicine, sono straordinariamente elevate, dell’ordine dei milioni di miliardi o addirittura dei miliardi di miliardi di chilometri, e che non è possibile superare la velocità della luce, di soli trecentomila chilometri al secondo. Queste due condizioni non consentono di immaginarsi un contatto diretto e rendono letteralmente impossibile un viaggio interstellare, sia per noi sia per eventuali probabili extraterrestri.

L’altro limite fortissimo è la finestra temporale della nostra civiltà e, con tutta probabilità, anche di quella degli eventuali extraterrestri. Qualsiasi cosa nell’Universo nasce, vive e muore. Una stella, un pianeta, una specie animale, un essere umano, una civiltà. Tutto intorno a noi ha un ciclo che, necessariamente, termina con la morte o l’estinzione. Nel caso dell’Uomo, le prime tracce di ominidi risalgono a circa 2 milioni di anni fa ma quelle dell’homo sapiens moderno sono di 150 mila anni fa; il primo satellite artificiale realizzato dall’uomo ha lasciato la crosta terrestre poco più di cinquanta anni fa (Sputnik: 4 Ottobre 1957). In quanto tempo si estinguerà la nostra civiltà? Centomila anni? Difficile prevederlo ma sicuramente, se continueremo a gestire così male il nostro pianeta, anche molto prima. In un arco temporale così breve rispetto alla durata dell’Universo è praticamente impossibile, o per meglio dire altamente improbabile, che due civiltà nate casualmente su due pianeti nella nostra galassia si incontrino: avranno vissuto in finestre temporali differenti e non avranno avuto modo di scambiarsi neppure un messaggio. La sproporzione fra la dimensione spaziale e quella temporale dell’Universo era stata già colta da Enrico Fermi, il quale diede il nome a un paradosso riguardante la possibilità di stabilire dei contatti con entità aliene.

Eppure gli ufologi, senza portare alcuna prova certa, sostengono che ci sono stati già molti contatti con civiltà aliene e che sono stati fatti molti avvistamenti di oggetti non identificati, i cosiddetti UFO, che potrebbero essere navi spaziali provenienti chissà da quale pianeta lontano. A me sembra quanto meno bizzarro che una civiltà extraterrestre, dopo aver affrontato un viaggio massacrante durato forse molte decine di migliaia di anni, arrivi sulla Terra e non si palesi in maniera evidente. La verità è che non sono mai arrivati. E che le fantasie degli ufologi sono alimentate, come spesso accade, da una buona letteratura e filmografia di fantascienza. Cerchiamo però di non confondere la fantascienza con la scienza.

Questa confusione è addirittura recentemente approdata in Parlamento dove due nostri Onorevoli, Giuseppe Vatinno e Francesco Barbato, entrambi dell’Italia dei Valori, entrambi laureati ed il primo addirittura in Fisica, hanno presentato il 20 dicembre scorso una interrogazione a risposta scritta, pubblicata qui.

Il testo di questa interrogazione ha provocato molte reazioni tra la stampa scientifica (altra, vedi il settimanale OGGI, l’ha riportata per tale) perché fa riferimento a esempi e testimonianze che appartengono più alla civiltà degli ufologi che a quella degli scienziati. Rivolgendosi, infatti, ai Ministri della Difesa e degli Esteri italiani, i due deputati si rifanno ad una notizia, già da tempo smetita a tutti i livelli, che presso l’ONU sarebbe stato costituito un organismo denominato Unoosa diretto dall’astrofisica malese Mazlan Othman con il fine di accogliere gli extraterrestri. L’interrogazione cita il Premier russo Medvedev, sicuramente a conoscenza di segreti indicibili, già documentati dal film «Men in Black»! Non mancano riferimenti a Ronald Reagan, Winston Churchill, Jimmy Carter che, a detta degli interpellanti, hanno avuto frequenti contatti con gli extraterrestri o erano stati messi a conoscenza di nascoste verità da parte dei servizi segreti dei loro Paesi. Obbligatorio un riferimento all’Area 51 e al disco volante di Roswell. Insomma: un insieme di affermazioni non comprovate che si concludono con la domanda “se il Governo intenda reperire elementi anche sul piano internazionale sull’argomento esposto, come ad esempio l’esistenza dell’Area 51, se l’Italia disponga e dove di eventuali strutture delle Forze armate o di altri Corpi dello Stato dediti allo studio del fenomeno ufologico”.

Per le ragioni che ho spiegato all’inizio del mio articolo e per la grave situazione in cui versa l’Europa tutta, non riesco a immaginare parlamentari italiani occupati a prepararsi e preparare le Istituzioni all’arrivo degli alieni. Credo più semplicemente che questa lunga interpellanza sia stata scritta da qualche illustre studioso di UFO e che i parlamentari in questione l’abbiano presa, ingenuamente a mio dire, per buona.e

Insomma, dobbiamo farcene una ragione: nonostante i miliardi di Terre in giro per la nostra galassia (e chissà quante nelle altre galassie!), siamo con tutta probabilità destinati a essere civiltà isolate in un Universo smisuratamente grande.


http://www.media.inaf.it/2013/01/25/mil ... re-un-ufo/


Che ne pensate?? Io temo che abbia purtroppo ragione!!!

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MessaggioInviato: venerdì 25 gennaio 2013, 15:37 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 14:35
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Località: Padova
E' troppo poco tempo che siamo in grado di ricevere un segnale radio da una eventuale civiltà extra-terrestre, sarebbe come pretendere di vincere alla lotteria al primo tentativo.
Potrebbero volerci dei secoli!

Donato.


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MessaggioInviato: venerdì 25 gennaio 2013, 18:00 
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Messaggi: 267
[avviso: parziale off topic]
Premesso che non ho letto nulla scritto da (o riguardante la) persona a cui faccio qui menzione, e che neppure prevedo di leggere qualcosa di (o relativo a) costei, una ventina di anni fa un mio amico (che invece aveva letto parte di quegli scritti) mi aveva detto che la mistica Maria Valtorta (deceduta nel 1961) aveva almeno in un'occasione alluso al fatto che circa 10 mila o 12 mila pianeti sono "oggetto di redenzione" come la Terra. Non ha detto quanti, di questi, sono indipendenti e in quanti, invece, il "cammino di redenzione" è passato attraverso un contatto tra due o più civiltà di pianeti diversi.
Certo, tutto ciò va considerato alla stregua di una curiosità, e nulla più (per inclinazione personale e per decisione operativa io tendo ad evitare di toccare i sentimenti religiosi della gente, almeno fino a quando non toccano la mia libertà; giammai mi troverete esprimere giudizi a carattere religioso, qui o altrove).
Tuttavia, considerato che è spesso estremamente difficile far ammettere ad una persona molto religiosa che vi sia la possibilità teorica che la vita "intelligente" possa esistere anche al di fuori della Terra, possiamo convenire che quel che la Valtorta ha detto (ammesso che lo abbia detto, non ho informazioni certe su ciò, ma solo le parole di un amico) è quantomeno inusuale per la categoria dei mistici.
Sottolineo ancora che ho riportato tutto ciò qui solo quale curiosità, considerando che le discussioni a carattere religioso debbono rimanere al di fuori di un forum di astronomia (da cui l'avviso che precede questo mio intervento).


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MessaggioInviato: venerdì 25 gennaio 2013, 18:57 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 14:35
Messaggi: 4613
Località: Padova
GTBL ha scritto:
circa 10 mila o 12 mila pianeti sono "oggetto di redenzione" come la Terra.

Considerando l'intero Universo direi che potrebbe trattarsi di una stima per difetto! :?

Donato.


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MessaggioInviato: venerdì 25 gennaio 2013, 19:10 
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Iscritto il: lunedì 10 ottobre 2011, 13:57
Messaggi: 267
Non escludo che si limitasse alla Galassia.
Equazione di Drake con condizioni al contorno "alla Valtorta"?


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MessaggioInviato: venerdì 25 gennaio 2013, 23:56 
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Messaggi: 835
Località: Cuorgnè (TO)
Tipo di Astrofilo: Visualista
Io rispondo a Danzi:

Se Einstein ha ragione temo di sì. Se la luce un limite invalicabile allora le scale cosmiche sono spaventose.

La relatività gioca uno scherzo simpatico: semplicemente corregge quella galileiana con un fattore, chiamato "fattore gamma", pari a 1/RADQ(1-v^2/c^2)

Finchè v<c la radice ha argomento positivo, e le cose funzionano. Se v=c la radice è nulla, e gamma diventa infinito. Se v>c la radice ha argomento negativo e restituisce un numero immaginario.

Secondo le trasformate di Lorentz, che codificano la relatività einsteniana e permettono di passare da un sistema di riferimento all'altro, lo spazio si contrae e il tempo si dilata.

Vorrà dire che se io vedo qualcosa muoversi lo vedrò più corto, o lui vedrà me più lento.

Immaginiamo di spingere un'astronave verso Alfa Centauri (distante 4,36 anni luce) a velocità pari al 99,99% di quella della luce.
Il fattore gamma è di 70.7. Significa che vedrò la distanza che mi separa da Alfa Centauri pari a 4,36/70,7, cioè circa 22 giorni luce. Che impiegherò quindi 22 giorni a percorrere (andando al 99,99% della velocità della luce)

Ma un osservatore esterno vedrà la mia astronave allontanarsi (sempre al 99,99% di c) e percorrere la distanza in, appunto, 4,36 anni di tempo. E quindi vedrà i miei orologi muoversi 70,7 volte più lenti. Un secondo passato sull'astronave sono 70,7 sulla Terra che la guarda andare via.
(Attenzione al paradosso dei due gemelli, intervengono effetti di accelerazione e decelerazione che vanificano la simmetria dei due sistemi di riferimento)

In pratica l'umanità è SICURO che si espanderà su altri pianeti. La specie umana è, biologicamente, una specie "cosmopolita invasiva", come ratti, scarafaggi e virus. Lo farà con grandi astronavi colonie che in pochi mesi porteranno schiere di coloni su pianeti lontani 10, 100 anni luce. Ma tali pianeti non potranno mai comunicare tra loro. In pratica l'umanità perderà la coscienza della propria estensione.

Un po' come i formicai sulla Terra. Immaginate che esista un unico formicaio inziale. Tale formicaio comincia a mandare delle nuove regine a fare colonie. Queste colonie una volta cresciute faranno altre colonie a loro volta. A un certo punto la distanza tra la colonia e il formicaio madre iniziale sarà tale che nel tempo che impiega l'informazione (trasportata da una formichina, che ipotizziamo immortale) a raggiungerlo, tale colonia avrà a sua volta fondato colonie. Quindi quando la formichina dirà al Centro "Nuova colonia fondata" tale colonia ne avrà già fondate decine. Infine il tempo che impiegherebbe tale informazione ad andare dal Sud America all'Australia è talmente spaventoso per una formica che non ha senso parlare di comunicazione, e i due formicai non sapranno mai l'uno dell'altro.

È stranamente inquietante come cosa, l'umanità non saprà mai quanto è grande di qui a un millennio! :mrgreen:

Se mio propropropronipote guardando Tau Ceti deciderà di andare a trovare i coloni che ivi abitano arriverà 10 anni dopo questa decisione, magari avendoci impiegato 1 secondo...

Un fotone, che viaggia esattamente a c, possiede un fattore gamma infinito, e quindi vede l'universo puntiforme e contemporaneamente in ogni suo istante!

Ovviamente se la teoria di Einstein fosse una approssimazione di qualcosa di più grande (come la meccanica classica lo è per la relativistica e la quantistica) che permette viaggio ultraluce tutto questo discorso non ha senso, e la situazione futura è più simile a quella di Star Wars.

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Osservo con: Riflettore Newton della Optrons 127/1000 f/8 (2006), oculari scarsi K20 e K9 e gli ottimi PL10 e WA12 di Vicchio (grazieee! ^^); Binocolo Leica 8x32 BN; 2 Rifrattorini con cui ho iniziato

Osservo da...
Cuorgnè (TO) - 330 m.s.l.m.
45°23' N ---- 07°39' E
Ceresole Reale (TO) 1585 m.s.l.m. - PNGP
45°26' N ---- 07°13' E


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MessaggioInviato: sabato 26 gennaio 2013, 9:34 
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Località: Senigallia (AN)
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Spiegazione da brividi Deep!!
Sei stato chiarissimo e precisissimo!!

Bè per una volta...non mi dispiacerebbe se il buon vecchio Einstein si sbagliasse!!

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MessaggioInviato: sabato 26 gennaio 2013, 10:48 
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Iscritto il: domenica 7 settembre 2008, 11:45
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Deepwatcher ha scritto:
In pratica l'umanità è SICURO che si espanderà su altri pianeti.

"Sicuro"... a parte il trascurabile dettaglio che un tipo di propulsione in grado di accelerare un'astronave a quelle velocità non solo ancora non esiste, ma non è allo stato attuale neppure immaginabile.

Secondo me è "sicuro" che rimarremo su questo pianeta a razziare il razziabile e consumare risorse non rinnovabili, finché non ci resterà che mangiarci fra di noi ed estinguerci. :roll:

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Marco Pierfranceschi,
autore dei libri:
- Il cielo ritrovato - guida pratica all'astronomia visuale (manuale)
- Breve guida all'astronomia amatoriale (vademecum)
- Ripensare le città (saggio)
- La Principessa Scimmia (fiaba/fantasy)
...nonché blogger (Mammifero Bipede, su Wordpress)


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MessaggioInviato: sabato 26 gennaio 2013, 11:46 
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Messaggi: 5512
Località: Savona
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Mah deep quello che dici è francamente molto discutibile!
Non è detto che sia così facile colonizzare altri pianeti, e non è detto che non sia possibile comunicare tra lor queste eventuali colonie!
Allo stato delle conoscenze odierne non è possibile...
Quello che si scoprirà in futuro non ci è dato saperlo!

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Davide Ghiso
Meade Schmidt-Newton 6" (763mm F/5) - William Optics Zenithstar 66 ED - Eq6 skyscan Barlow 2x e 4x apo coma - Oculari meade superploss 26mm
Kellner 20 e 4 mm Ploss 10mm - Hiperion 8mm - Atik 383l+ monocromatic
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Gruppo Astrofili Volontari Ingauni Albenga SV

Davide Ghiso
ma chi sarà mai questo Dario Fo!?


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MessaggioInviato: sabato 26 gennaio 2013, 12:32 
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Marcopie ha scritto:
a parte il trascurabile dettaglio che un tipo di propulsione in grado di accelerare un'astronave a quelle velocità non solo ancora non esiste, ma non è allo stato attuale neppure immaginabile

Ricordo che dal primo "esperimento" dei Fratelli Wright e la passeggiata sulla Luna di Armstrong passarono solo 66 anni (mia nonna, ad esempio, teoricamente li potè vedere tutti e due)! :o
E anche vero che 44 anni dopo siamo praticamente ancora allo stesso punto! :?

Donato.


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