goan777 ha scritto:
salve a tutti raga'
ce' una domanda a cui non so dare una risposta precisa.so altre cose della vita

ma questa .....
vi spiego.seguite il mio ragionamento.parto un po' a monte e poi arrivo
sappiamo che la luce, se vista dall interno della nostra atmosfera, ha un suo colore. ok? per esempio, il sole al tramonto e' rosso... ma ovviamente se fossimo nello spazio, lo vedremo di luce bianca....spero.....pero' quando noi osserviamo di notte dalla terra, e' un po come essere nello spazio..e difatti mi pare tutte le stelle, le vediamo di luce bianca, perche' nello spazio appunto, tutta la luce e' incolore....
partendo da questa premessa. perche' allora quando osservo col mio tele. vedo alcune stelle, di luce dichiaratamente rossa? anche la nebulosa di orione e' come ho visto dchiaratamente blu... ma se come ho detto, la nostra notte qui, equivale al vedere come nello spazio credo, come mai si vedono questi oggetti colorati? e' una difrazione dell atmosfera, che fa vedere alcune stelline rosse oppure orione blu, oppure sono le lenti del tele che creano il colore? cioe' se fossimo nello spazio vedremo sti oggetti sempre colorati?
bho
saluti
Ciao, provo a chiarirti le idee su alcuni semplici concetti:
L'atmosfera NON colora la luce bianca, ma può enfatizzare alcune frequenze che la compongono, dando origine ad un fenomeno noto come "diffusione". Un altro importante fenomeno al quale la luce che attraversa l'atmosfera è soggetta è la "rifrazione". Cerco di spigarti questi concetti con alcuni semplici esempi. Prendiamo il nostro bel Sole, il quale emette luce
BIANCA. Ora, contrariamente a quanto comunemente creduto, la luce bianca non è "incolore", bensì è composta da milioni di frequenze, ed ognuna di esse corrisponde ad un colore (=
milioni di colori, anche se non tutti sono visibili all'occhio umano). Quando la luce del sole "incontra" l'atmosfera, le molecole che la compongono "diffondono" prevalentemente frequenze che corrispondono alla lunghezza d'onda del blu (per questo il cielo è sempre azzurro). La rifrazione, invece, "altera" il percorso della luce, variando l'angolo d'incidenza originale. Il fenomeno del sole "rosso" all'alba ed al tramonto, ad esempio, è un mix dei due fenomeni soprascritti. Infatti la luce crepuscolare, dovendo attraversare più atmosfera rispetto a mezzodì, risente maggiormente della rifrazione, la quale incide, oltremodo, in maniera differente sulle frequenze e quindi sui colori. Se prendiamo un prisma attraversato da un raggio di luce bianca, la "scompone" in molteplici frequenze in uscita (colori), le quali assumono, inoltre, angoli differenti (ovvero ogni colore assume uno specifico angolo). La diffusione fa il resto "disperdendo" le frequenze corrispondenti al blu/viola. Da qui il colore rosso "predominante" del Sole, dato da quello specifico angolo di rifrazione unito al fenomeno della diffusione.
Il colore "naturale" di oggetti astronomici è la risultante delle loro emissioni di determinate frequenze "visibili". Se un oggetto, ad esempio, emette frequenze predominanti di 450 nanometri, noi lo vedremo blu perchè è blu
realmente. Tuttavia, per l'effetto della rifrazione atmosferica, se lo stesso oggetto lo osserviamo quando è basso all'orizzonte, il colore originale viene "virato" dalla rifrazione, proprio come avviene per il sole nell'esempio precedente.
Per questo motivo in fotografia astronomica bisogna correggere questo effetto (la rifrazione atmosferica)
compensando il "peso" dei canali in base all'altezza dell'oggetto fotografato, per mantenerne il colore più "reale" possibile.
Marco