Ringrazio tutti e mi scuso per il ritardo con il quale rispondo, quest'ultimi giorni
non sono molto presente sul forum!
Prima di continuare è opportuno che faccia una premessa, in quanto sul
sito, per mancanza di spazio, non è stato possibile riportare che la foto di M42 realizzata
con la BRC250 è si un insieme di sequenze iniziate a marzo 2009, ma anche che sono il
risultato di una cernita effettuata su materiale realizzato in diverso tempo.
Questo vuol dire che i fits del 2009 sono stati impiegati soltanto i frame da
30 secondi e che delle 30 pose disponibili ne sono state scelte le migliori 20, come correttamente
riportato sul sito.
Le altre sequenze invece, in particolare quelle da 60 e 180 secondi fanno parte di altre
sessioni di ripresa selezionate da materiale fotografico realizzato tra il 2010 e il 2012 dove anche
in queste sequenze si è cercato di controllarne la qualità.
Non sempre purtroppo dispongo di buon seeing!
E che infine la sequenza da 900 secondi, la più recente ma anche la meno performante è
invece di questo inizio 2013, realizzata per recuperare il rumore che affliggeva la vecchia
edizione della foto di M42, perché infatti il primo nòcciolo dei fits non è nuovo, era stato a
suo tempo già presentato sul forum nel 2009. E mi sembra anche qui di aver ottenuto un
buon miglioramento, grazie anche alle nuove tecniche di elaborazione maturate negli
ultimi anni.
Vaelgran e Cristina, i cerchi intorno alle stelle dovrebbero essere la conseguenza della deconvoluzione
applicata con un bel numero di iterazioni (ora non ricordo esattamente quante), dato avevo a disposizione
un bel "pacchetto" di fits. Con un poco di pazienza e tempo vedrò di recuperarli appena possibile: sarà il
prossimo impegno!
La questione nitidezza per rispondere a Nepa.
Io parto dal presupposto, per lo meno questa è la mia convinzione, che le immmagini
monocromatiche saranno a parità di condizioni ambientali e strumentali sempre più dettagliate
rispetto a quelle in LRGB o semplici RGB.
Operare in monocromatico ha certamente i suoi vantaggi in fatto di nitidezza. Per convincersene è sufficiente
paragonare una foto in Rosso e una in Blu dello stesso soggetto. Riprendere alle frequenze più basse porta,
quasi sempre a vantaggi tangibii.
Inoltre i limiti dettati dai filtri stessi in abbinamento con strumenti non perfettamente corretti, ma anche per via
del diverso assorbimento atmosferico delle frequenze più alte (blu e UV), porta a registrare maggiori sensibilità
rispetto ai capricci del seeing.
Quest'ultime differenze sono sotto gli occhi di tutti e si possono vedere quotidianamente verso chi fa HiRes
con le immagni planetarie e come appunto le foto R, o meglio ancora quelle IR, sono sempre più dettagliate.
Quindi, non nulla c'è di nuovo sotto il sole.
Il colore è bello assai, però se si vuole il dettaglio al limite è necessario cambiare le frequenze d'entrata.
Cari saluti,
Danilo Pivato