Cita:
In un Meade 10" ACF di un conoscente la collimazione cambia una volta fissato lo specchio. Il consiglio è quello di collimarlo a specchio bloccato
Pur non essendo un ACF penso di concordare con questa ipotesi, ed infatti, la prima notte serena provo a bloccare ed a collimare, dopodichè lavoro esclusivamente con il fok esterno.
Cita:
Attenzione perchè più ci si allontana dal fuoco ideale ottenuto con il primario più si aggiunge aberrazione sferica Bisogna trovare un compromesso
Questo è un altro punto che mi piacerebbe approfondire: è risaputo che il sistema di messa a fuoco degli SC è in contrasto con le leggi dell'ottica, in quanto in un sistema (sia newton che cassegrain o altri) non si deve spostare nè lo specchio primario nè tantomeno il secondario in quanto queste misure (distanza primario-secondario sono
fisse da progetto): si focheggia con un dispositivo esterno.
Naturalmente sia la Meade che la Celestron hanno avuto la convenienza a realizzare il focheggiamento spostando leggermente il primario: in questo modo hanno risparmiato un fok esterno ed inoltre hanno reso "versatile" il sistema che in tal modo riesce ad avere un'escursione impensabile a qualsiasi altra configurazione.
Il problema però è di conoscere l'effettiva distanza tra primario e secondario (nativa dello strumento) e quà occorrerebbe conoscere o la lunghezza focale del primario oppure l'apertura relativa (i celestron mi pare siano f/2 tranne il 9.25 che dovrebbe essere f/2,5), ma i meade ... non sò
A questo punto si vede a che distanza deve essere il secondario, e quindi dopo averlo portato a tale distanza con il focheggiatore originale, si blocca e si lavora esclusivamente con il fok esterno.
Qualcuno conosce il rapporto di apertura dei Meade (ed in particolare del 10" f/10)?