Ciao Andrea,
cercherò di sintetizzare al meglio quello che avrei da dirti oltre un banale quanto meritato "complimenti per la realizzazione della bestia celeste".
Ho letto un po' di tuoi scritti qua e là per la Rete con un piacere misto a un vaneggiare dovuto a un'ubriacatura provocata da (sana)invidia+ammirazione+immaginazione+di+cosa+si+potrebbe+vedere+attraverso+"I Colossi".
Mi capita spesso, durante le osservazioni condotte a un (al confronto) misero dob da 40cm, di avere la fortuna di osservare con diametri di 50 e 60cm.
E ogni volta mi viene la nausea pensando a cosa dovrei mettere in moto per cambiare strumento e salire -copiosamente- di diametro, ma la voglia sarebbe TANTA.
In base alla mia esperienza con grandi diametri, pensando alla tua creazione mi viene in mente soltanto che usare due specchi e i due occhi per raccogliere più luce possibile e fonderla grazie al nostro cervello potrebbe far scomparire quasi la visione scotopica in alcune condizioni di osservazione! Variando addirittura la percezione del colore... (per chi può sia per condizioni osservativo-atmosferiche, sia per propensione naturale).
Il folle che reputa M13 un oggetto poco degno di nota (in fin dei conti ha anche ragione...se pensiamo a Omega Centauri) forse non ha immaginato che, grazie al guadagno di luce (da una luce di posizione a un abbagliante) forse assieme alla "Y" oscura contenuta nel globularone, con il tuo binoscopio potrebbe vedere addirittura la "X" e la "Z"!
A parte qualche caso di galassia ellittica, a mio parere ogni oggetto dice la sua già alternando la visione con filtro (in occasione di nebulose) che ingrandimento allo stesso telescopio. L'importante è non fermarsi a una singola condizione osservativa e dedicare a ogni oggetto che reputiamo stimolante il giusto tempo.
Figuriamoci se applichiamo questo discorso al cambio di diametro..!
La Bear Paw Galaxy, per esempio, è un esempio calzante di quanto possa cambiare la percezione di un oggetto in diversi strumenti.
Nel 40cm è facile da sbirciare ma difficile da tirarci fuori le singole dita della zampa dell'orso.
Nel 60cm la visione cambia (quasi) totalmente, e pare di vedere la foto del DSS della galassia.
.....In
due 60cm che sarà? Non voglio neanche immaginarlo, altrimenti va a finire che ritorno in quel sentimento di stasi e ubriachezza.

Dopo aver ripassato approfonditamente il Catalogo Messier (che giustamente deve apparire come dalla notte al giorno), spero che con il tuo bino-meraviglioso studierai le cose più interessanti che possa fare un astrofilo dotato di uno strumento di grande diametro: le galassie interagenti e peculiari del catalogo di Arp, i 100 gruppi di Hickson, le planetarie di Abell e i suoi ammassi di galassie, scovare uno a uno i globulari di Palomar e gustarsi le nebulose più vicine con ogni filtro a disposizione...perchè il limite dell' "obbligo" di utilizzo della pupilla d'uscita dei 6mm con i filtri a banda stretta, con quei due 60cm possa essere abbattuto, superato e annientato.
E se percaso dovessi salire sulla scala agli oculari del binodobson...sappi che non sarà più tuo! muhuhahaha! (un po' come fanno i bambini: l'ho trovato io, ora è mio).
Ancora sinceri complimenti...."per la realizzazione della bestia celeste".