LorenzoM ha scritto:
Infine mi spiegavano che in realta' prevedere le possibilita' di impatto di un asteroide non e' una cosa cosi' banale ...
Dipende ...
Dipende in primo luogo dal numero di osservazioni effettuate e dalla lunghezza dell'arco orbitale lungo il quale l'asteroide è stato osservato, che determinano l'incertezza sui suoi elementi orbitali, in secondo luogo da quanto lontano nel tempo è il possibile impatto, e in terzo luogo (e qui c'è il problema più grosso) dal fatto che prima del possibile impatto l'asteroide abbia oppure no incontri ravvicinati con la Terra o con un altro pianeta.
In assenza di incontri "intermedi", qualora si disponga di un ampio arco di buone osservazioni, estese ad almeno una intera orbita dell'asteroide, la previsione di un futuro impatto può essere fatta con buona accuratezza anche con un anticipo di tre o quattro decenni. Se tuttavia vi sono avvicinamenti "intermedi" ad un pianeta, questi agiscono come una leva che amplifica enormemente l'errore sulla traiettoria futura, tanto di più quanto più ravvicinato è l'incontro, e in genere diventa impossibile una previsione accurata, ma è solo possibile una stima probabilistica.
Naturalmente una cosa è avere la certezza di un impatto, altra cosa (molto più facile) è avere la certezza di un "non impatto".
Per chiarire, i metodi di calcolo a disposizione consentono di prevedere dove sarà l'asteroide alla fatidica ora X, fornendo una posizione "nominale" e una "nuvola di incertezza" più o meno ampia attrorno alla posizione nominale. Se all'ora X la Terra è abbondantemente al di fuori di questa nuvola di incertezza, siamo del tutto tranquilli, se all'esatto contrario la nuvola di incertezza è abbondantemente "dentro" la Terra, allora siamo sicuri dell'impatto, se - terza possibilità - la Terra si trova all'interno di una ampia nuvola di incertezza, allora non siamo sicuri di niente ma possiamo solo avere una stima di probabilità.