yourockets ha scritto:
da per scontato che un'intelligenza aliena debba per forza dare vita a una civiltà tecnologica
In realtà non lo da per scontato: teorizza invece che gli alieni possono essere sia batteri che esseri intellettualmente superiori o inferiori a noi.
Si basa sia sulla formula di Drake (che come lui stesso ha scritto non rappresenta il massimo dell'affidabilità perché non sappiamo nemmeno se ci sono altre forme di vita oltre alla nostra nel cosmo) e oltre a quella si basa anche sulla cosiddetta "finestra di abitabilità" composta da 7 tappe, le quali se la vita dovesse sbocciare fra le ultime, non avrebbe il tempo di evolversi per colpa della limitata vita della propria stella e quindi niente tempo per civiltà tecnologiche... inoltre scrive che se il fenomeno della vita non fosse un imperativo cosmico ma solo il frutto di una grande coincidenza, allora la vita potrebbe essere rara nel cosmo e se ci fossero delle civiltà extraterrestri, il loro numero sarebbe molto limitato.
Almeno questo è quello che ho capito
Nei restanti capitoli invece teorizza di tutto e di più se il numero di civiltà tecnologiche oltre alla nostra
fosse in realtà molto elevato: dagli alieni che sfruttano l'energia della propria stella per continuare a vivere... fino a parlare di organismi post-biologici come le macchine autoreplicanti di von neumann...
Diciamo che l'autore nei capitoli centrali ha teorizzato di tutto e di più entrando molto nella fantascienza!
