[EDIT: comparativa arricchita]Ed ecco il motivo per cui ho creato il thread...
Sono rimasto stupito dal confronto tra questi tre oculari (il Nagler in prestito da un caro e paziente amico astrofilo

ed il TS appena preso usato, per curiosità, visto che nessuno si decideva a parlarne, nonostante le molte recensioni positive)
Brevemente le ben note differenze di progetto:
Ortho T-Japan 5mm (volcano top):
Venduto sotto diversi marchi (Unitron, University Optics, ecc.) fatto in Japan dal marchio "Kasai". Sono quelli con corpo tronco-conico nella parte superiore, appunto a "vulcano".
45° circa di campo apparente visibili con occhio quasi "oltre" la lente
Disegno quasi-Abbe (la lente di campo qui è piana) a 4 elementi.
Gli ortoscopici sono considerati gli oculari più nitidi in assoluto per il planetario (a scapito di un campo strettissimo ed estrazione pupillare da incubo). I T-Japan "volcano top" sono tra i migliori del settore (appena un pelo dopo i Baader Genuine Ortho e "abbastanza" dopo gli Zeiss Abbe e i TMB SuperMono (che però non sono ortoscopici a schema Abbe)).
Piccolissimo con costruzione metallica spartana e minimalista ma ben eseguita. Un bel coating violetto (per quanto di riesce a scorgere sulla lente minuscola e incassata "nel vulcano"). Diaframma di campo netto e preciso.
Televue Nagler Type1 4.8mm:
82° di campo apparente visibili solo con occhio attaccato al vetro o quasi. Persino peggio degli Abbe se si vuole vedere tutto il campo.
Disegno molto complesso a 7 elementi.
Il Nagler 4.8mm Type1 è uno dei primi Nagler progettati dal buon Al Nagler. Rimasto sul mercato per oltre un ventennio, fino a qualche anno fa era ancora in produzione come versione economica rispetto al "nuovo" Type6 5mm. Dicono sia molto nitido ma che assorba troppa luce rispetto a quanto fanno i nuovi coating.
Costruzione metallica lussuosa e un po' "old fashion" in un corpo sorprendentemente piccolo e "denso". Ottimo coating che non lascia vedere nulla o quasi dell'interno, se esposto alla luce. Diaframma di campo netto e preciso ma per vederlo bisogna attaccare l'occhio alla lente e ruotarlo fino al bordo degli 82°, impresa non facile.
TS NED 5mm:
Lo vende TS come NED ma si trovava anche come BST Explorer da Skysthelimit in UK (ora lo vendono a marchio Starguider) e Astrotech Paradigm in US. In Italia lo propone TecnoSky come Planetary ED.
60° di campo apparente.
Disegno complesso a 6 elementi con almeno uno (dicono due) di vetro ED.
Molti fan nel forum e sulla rete tra cui:
http://www.swindonstargazers.com/beginn ... pieces.htmChe lo paragona "addirittura" agli ortho.
Il progetto pare sia derivato (e cinesizzato) nientemeno che dai Pentax XF!!!
In effetti ho controllato gli schemi ottici e sembrano identici (posso fornire i link agli interessati)
Costruzione metallica abbastanza curata ma con finiture non alla pari di quelle Televue. Corpo più ingombrante anche per via del paraluce elicoidale regolabile in gomma. Coating discreto ma che lascia vedere parecchio dell'interno, se esposto alla luce. Diaframma di campo netto e preciso facilmente visibile anche senza spiaccicare l'occhio sulla lente (impossibile farlo per via del paraluce non ripiegabile "a fungo"). Devo dire che io (pur passato agli 82° sul deep) continuo a preferire, di certo sul planetario, la visione con oculari di max 70° che permettono all'occhio di abbracciare tutto il campo in un colpo solo. Costruzione cinese di alta qualità (a parte forse il coating).
Ma veniamo al succo!Provati in diverse sere differenti con seeing ottimo (nessun tremolio dell'immagine visibile) su Giove e poi sulla Luna (ingrandimento 240~250x) oltre i 45° sull'orizzonte.
T-Japan 5mm:molto luminoso, fin troppo su Giove che appare quasi "abbagliante" con luminosità diffusa intorno al pianeta e lungo le spike del newton. Qualche riflesso di troppo all'ingresso del pianeta nel campo visivo (dovuto al coating e al mancato annerimento perfetto di lenti e pareti interne). L'immagine del pianeta appare molto nitida ma "sbiadita", poco contrastata. Come se la tanta luce trasmessa diminuisse il contrasto. Colori tendenti al sabbioso. Leggermente caldi.
La resa è omogenea in tutto il (piccolo) campo disponibile ed il pianeta quasi non varia aspetto mentre supera il diaframma di campo.
Sul terminatore lunare la colorazione bianco/nera dello stesso rende molto più semplice distinguere i dettagli rispetto alla policromia di Giove. Il T-Japan ne esce splendidamente con nitidezza da riferimento.
Certo la lente piccolissima a cui l'occhio va tenuto davvero molto accostato non rende agevole l'osservazione e ci si stanca presto. Come anche del dover muovere spesso il dobson per via del campo così ristretto. Unico vantaggio è che il campo molto piccolo aiuta a tenere la concentrazione sui dettagli che interessano e a non perdersi nel vasto panorama lunare.
Nagler 4.8mm:Molto meno luminoso, contenimento maggiore dei riflessi laterali e delle luci diffuse.
E qui la sorpresa: Giove appare più scuro ma anche più contrastato. I colori sono più tendenti al marrone, forse, ma l'impressione finale è di un maggior risaltare dei dettagli nelle variazioni di colore. La nitidezza in asse "sembra" paragonabile all'ortoscopico ma il miglior contrasto restituisce una maggiore semplicità nel distinguere dettagli fini.
Da notare che il pianeta si "allunga" in direzione radiale quando si è molto vicini a vederlo uscire dal campo con lieve impastarsi dell'immagine.
A suo merito vanno anche ascritti:
1) lo "snap to focus" eccezionale. Il Nagler va a fuoco con un colpo netto di focheggiatore e non serve quasi mai fare "su e giù" come invece mi capita col T-Japan
2) il campo da 82° del Nagler è propro 'n'altra cosa anche se per goderne bisogna attaccare l'occhio alla lente esattamente come accade con l'ortoscopico. Dovere riposizionare il tele (dobson a manina) quasi la metà delle volte... Non ha prezzo!!!
Sulla Luna la colorazione marroncina e la minor trasparenza del Nagler danno un po' fastidio in effetti.
La luna DEVE essere bianca

Eppure anche qui l'immagine più scura sembra suggerire un maggior contrasto apparente.
Ho provato e riprovato su Giove ma sempre con gli stessi risultati. L'impressione è che i dettagli ci siano tutti sul T-Japan ma è più difficile scorgerli a causa della troppa luce diffusa e dei colori meno contrastati.
Non l'avrei mai detto di un vecchio Nagler a 7 lenti.
Anche sulla Luna la nitidezza sembra alla pari. Il contrasto leggermente a favore del Nagler.
Sostituendo il T-Japan e ritornando sui dettagli più minuti, che il Nagler aveva mostrato appena, si nota però come questi siano presenti anche qui. Solo un po' meno "facili" da notare a causa della maggiore brillantezza delle parti bianche.
Si è successivamente aggiunto alla cumpa il TS NED 5mm.
Provato su Giove e Luna tra una nuvola e l'altra con seeing variabile ma discreto. Comparato ovviamente fianco a fianco con gli altri due.
Una sorpresa molto piacevole e, per una volta, la conferma di quello che si dice in giro!
TS NED 5mm:Luminosità intermedia tra il Nagler e il T-Japan. Questo riduce di molto la sensazione di "abbagliamento" provata con l'ortoscopico ed aumenta il contrasto tra i dettagli allo stesso livello del Nagler ma senza alterarne i colori. Sulla luna, in particolare, la dominante marroncina del Nagler qui non si vede ed i contrasti bianco/nero sono molto naturali anche se non accecanti, paragonabili alla resa del T-Japan 4mm (con le ovvie differenze di campo ed ingrandimento).
La nitidezza in asse sembra davvero ottima e paragonabile a quella dell'ortoscopico. Ho provato più volte a distinguere dettagli lunari al limite con l'orto e li ho sempre poi ritrovati nel TS NED. Ai bordi peggiora leggermente ma non in maniera vistosa e senza evidenti difetti cromatici (in particolare sul bordo lunare nessun alone colorato da segnalare). Su Giove l'impressione è che si veda come e meglio del tanto apprezzato Nagler ma senza che l'immagine viri sul marrone. Macchia Rosa, bande Nord e Sud, calotte, qualche cirro..
Davvero notevole anche se, da circa i due terzi del campo, l'immagine si impasta un po' e compare (da riprovare) una leggera cromatica laterale sul disco del pianeta in direzione radiale rispetto al centro dell'oculare.
Sono tutte rose e fiori?
No: è uno schema ottico che dà parallasse e tanta (ed io non la sopporto proprio)!
Basta muovere l'occhio un pelo fuori asse verticale ed ecco comparire il "kidney beaning", pezzi dell'immagine che se ne vanno in blackout "a fagiolo". Sono molto sensibile a questo difetto (ci ho lasciato perdere diversi oculari) ma devo dire che in questo caso proverò a farmene una ragione. Su Giove infatti si nota molto poco poiché l'attenzione è solo sul pianeta che rimane abbastanza piccolo nel generoso campo visivo di 60°. Il problema si nota molto di più sul terminatore lunare dove, sbagliando a posizionare l'occhio, la parte di Luna illuminata al bordo "appare e scompare" di continuo.
I 60° di campo sono ovviamente molto comodi rispetto al povero ortoscopico anche se non lussuosi come gli 82° del Nagler. Anche sul TS NED, per goderseli, bisogna attaccare per bene l'occhio alla conchiglia portaoculari ma non tanto quanto su orto e Nagler. Posizione osservativa più comoda, parallasse a parte.
Ora tocca a voi: avete esperienze analoghe di confronti a 5mm?
Sarebbe bello trovare qualcuno che ha provato uno dei due sopra e lo può paragonare, ad esempio, a:
Nagler Type6 5mm
ES 82° 4.7mm
HR Planetary 5mm
TMB Planetary 5mm
Orion Edge On Planetary 5mm (e con-cloni: Astro Professional, ecc)
Speers Waler 4.9mm
Siebert Starsplitter 4.9mm
Per citare i più comuni (ed economici)....