Zauberin scrive:
Cita:
quindi , tirando i fili del discorso
non è la scienza che fa morti, ma la CONCEZIONE ERRATA E DISTORTA DI SCIENZA che si fa l'uomo nella sua testolina..
Lo stesso dicasi per la religione guarda cio che accade oggi nel mondo.
Shedar scrive:
Cita:
Perchè religione e politica in realtà non sono svincolate .... alla fine si tratta sempre di una giustificazione del potere
dire "Se non obbedisci finisci in galera perchè lo stato ti punisce" oppure "se non obbedisci vai all'inferno perchè Dio ti punisce" non è molto diverso
Per chi crede, una norma religiosa è parecchio piu' inviolabile di una norma giuridica! Perchè in fondo la fonte del diritto è l'uomo ....la fonte di una norma divina è, appunto, dio .....
Chi esercita un potere su altri uomini lo fa perchè il diritto lo legittima ....ma il diritto è creatura umana ...
Pensa che bello invece, per chi governa, potersi avvalare di un diritto divino! Praticamente chi crede in dio non oserebbe mai metterlo in discussione ...
E se tutti credessero in dio ...
Il rapporto che lega scienza e diritto invece è diverso I loro legami stanno su altri piani meno ....pericolosi
Shedar quello che scrivi non lo auguro a nessuno stato civile, la religione sarebbe solo un pretesto per fare i propri porci comodi e tagliare la testa a chi è scomodo! Pensi forse che questo non accade già da qualche altra parte nel mondo????
Credo comunque che molti di voi scrivono non essendo convinti di quello che scrivono, o magari senza leggere meglio il senso del loro scritto.
La scienza se è vero che da una parte ha fatto diversi morti (la religione non è comunque da meno), dall'altra è quella su cui pesa il destino del nostro pianeta, cibo per i paesi poveri con le coltivazioni modificate geneticamente (diversamente il futuro dei paesi africani non può certo garantirlo la beneficienza e l'aiuto sociale dei paesi più ricchi), energie alternative sia per i paesi più ricchi che per i paesi più poveri, permettendo così l'autosostentamento per entrambe.
Quindi ragion per cui non condivido quanto alcuni di voi scrivono.
Ciao
Michele