Cita:
Complimenti anche da parte mia per l'articolo, interessante e scritto bene.
Non sono un esperto di astrofotografia, ma mi chiedevo se la tecnica potesse essere applicabile per la ripresa delle stelle doppie, dove spesso il seeing limita le possibilità di risoluzione dello strumento, specie nella ripresa di doppie "strette".
Ho visto che, per esempio, anche il sensore della nuova DMK21, il 618 della Sony, sembra avere buona sensibilità nel vicino infrarosso.
Ciao, Grazie anche a te del commento
Si, le DMK BN hanno un'ottima sensibilità infrarossa (io ho avuto la DMK 31 e possiedo la DMK 41).
Per quanto riguarda le stelle doppie, la tua è una bella domanda, alla quale mi sentirei di rispondere in questo modo:
Premesso che sugli oggetti puntiformi come le stelle l'IL è ininfluente, e che la partita si gioca col seeing,in località o localizzazioni strumentali in cui il seeing sia cattivo o mediocre, consiglierei senz'altro l'IR, nonostante le centriche teoriche più grandi, in quanto penso che sia comunque probabile un miglioramento complessivo rispetto al visibile (dalla mia postazione di Ponte di Nona, su un terrazzo esposto al sole, il seeing notturno è quasi sempre mediocre, e quindi le mie migliori riprese di Giove e Saturno sono sempre nell'IR).
Viceversa, nelle localizzazioni di seeing buono- ottimo le centriche che si ottengono nella parte blu dello spettro sono notevolmente più piccole e quindi tali da mostrare meglio doppie strette.Ovviamente occorre anche tener conto della mag e della classe spettrale delle stelle interessate.Nell'esempio che precede un filtro blu potrebbe contribuire anche ad allargare la centrica di una componente di classe O od A di bassa mag, quindi valuterei caso per caso.
In realtà nello sdoppiamento e nella determinazione dei valori orbitali delle componenti entrano in gioco tanti fattori, non ultimi il campionamento del sistema telescopio-camera, l'apertura dell'ottica, la collimazione, etc.