Spend your time viewing, not searching era il motto della americana JMI, noto produttore di sistemi di puntamento passivi. Nell’astrofilia moderna i goto ormai la fanno da padrone e l’ultimo baluardo del puntamento manuale e dello star hopping era il dobson, ovviamente corredato di telrad, cercatori da 80 mm e mappe celesti apposite. Purtroppo non tutti astrofili sono in grado o hanno la voglia e la pazienza di cercare “ad occhio” i propri oggetti e, come ho più volte constatato sul campo, la maggioranza dei possessori di tali strumenti si limita alla ricerca e visione dei soliti Messier o qualche NGC luminoso. Fatta questa breve premessa cercherò di descrivere il montaggio e l’esperienza maturata con lo Sky Commander XP4 applicato al mio Meade LB 12 che a volte utilizzo come muletto o per ingannare il tempo durante le sessioni fotografiche montane. Ho acquistato usato il suddetto computer da un astrofilo che lo aveva applicato al mio stesso strumento e ne ho perfezionato il montaggio sul telescopio. Il sistema, come è a tutti ben noto, consiste in due encoder e in una centralina di controllo e l’applicazione da me operata è assolutamente reversibile. L’encoder di Azimut l’ho fissato, tramite una coppia di ingranaggi direttamente sulla manopola della frizione posta sulla base del LB 12. Il box del primario riesce tranquillamente a passare sopra al complesso manopola-encodere perché sono praticamente alla stessa altezza.
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L’encoder di altezza l’ho montato su una staffetta in metallo fissata da un lato con un perno avvitato sulla forcella del LB. Per trasmettere il moto ho incollato una manopola per i moti micrometrici di una vecchia Vixen Super Polaris al centro della ruota metallica che funge da asse di altezza.
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La centralina è fissata con del velcro vicino al fuocheggiaote, ulteriormente bloccata dal supporto del cercatore.
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L’utilizzo è davvero semplicissimo. Dopo aver livellato la base del dobson rispetto al terreno (io utilizzo a mo’ di zeppe delle assi di parquet) si punta la polare e poi una stella distante almeno 90° in azimut con altezza non superiore a 60°. Fatto ciò, il sistema è pronto a guidarci comodamente verso ogni oggetto di nostro gradimento indicandoci la direzione alto-basso / destra-sinistra verso la quale muovere il telescopio, sino ad “azzerare” i contatori. Ovviamente la poca accuratezza meccanica e le flessioni tipiche della montatura dobson peggiorano nel corso della serata la precisione di puntamento, ma l’XP4 ha la possibilità di essere riallineato sull’ultimo oggetto osservato, riportando in tal modo l’errore entro margini più che accettabili. Nel corso delle osservazioni lo Sky Commarder ha sempre centrato gli oggetti richiesti al più entro ½ grado dal centro del campo, dopo aver effettuato un allineamento sulle stelle neanche troppo preciso…anzi decisamente “ad occhio”. La durata della normale pila da 9v è sufficiente per varie uscite ed è anche presente un indicatore di carica.
In conclusione posso dire che lo Sky Commander è davvero un accessorio comodo ed utile per sfruttare fino in fondo le potenzialità degli ormai diffusissimi dobson favorendone l’utilizzo anche ai meno esperti o ai pigroni.
Ai puristi della filosofia dobson, baluardi del fascinoso star hopping, segnalo che è presente sulla centralina un comodo pulsante……basta spegnere il controller e procedere nel modo tradizionale!