La mia associazione ne ha posseduto uno per circa 20 anni, proprio il famoso 13,1 Coulter Optical.
L'ho utilizzato tante volte, e per un periodo ne ero io il detentore, per conto del Circolo, e manutentore.
L'ottica originale ora è stata messa sun un'altra struttura a tralicci da circa 6-7 anni, che tra l'altro ha bisogno ormai di una risistemazione...
In ogni caso: I tempi cambiano, quello che oggi non è tollerato o considerato minimalista, fino a 15-20 anni fa poteva essere considerato buono o più che sufficiente.
L'ottica era discreta, ma ora sarebbe considerata pessima.
il supporto del secondario era effettivamente una barra di ferro avvitata al tubo di cartone pressato, e non c'era modo di regolare in alcun modo.
L'immagine che dava, per gli oculari e gli accessori dell'epoca, era apprezzabile nel deep-sky, ma ripeto, agli occhi dei "dobsoniani" di oggi avrebbe fatto schifo, sono sicuro...
Si notava (ricordo bene) un forte astigmatismo secondo me provocato dalla cattiva posizione (o incollaggio) del secondario, che aggiungeva aberrazioni ulteriori all'onesta ottica principale; "onesta" per lo scopo per la filosofia e per lo strumento per cui era stata ccostruita. Non so dire l'errore sul fronte d'onda non credo andasse oltre 1/4, sa sono solo congetture. Ma tanto bastava per il tipo di strumento e per l'utilizzo secondo la "prima filosofia" Dobson.
Poco utilizzabile su oggetti di tipo planetario e sulla Luna, al punto che avevmo costruito un diaframma eccentrico da applicare davanti al tubo in modo tale da eliminare l'ostruzione. Produceva immagini di gran lunga migliori, qualsiasi sia fosse il motivo, a parte l'ostruzione.
Per quanto riguarda la struttura, reggeva abbastanza bene ed era frizionata semplicemente da placchette di teflon sia per l'azimuth che per l'altezza. con il tempo però l'"usura" faceva in modo che il movimento di altezza e il suo sbilanciamento non fossero frizionati a dovere (il tubo per oggetti bassi cadeva spontaneamente verso la posizione orizzontale). Abbiamo dovuto aggiungere una frizionatura con un archetto di ferro attorno al disco che facesse ulteriore attrito.
Insomma il Dobson in questione, per come è stato costruito, rispondeva totalmente alla *prima* filosofia per cui erano stati pensati, anzi inventati, dallo stesso John Dobson di San Francisco: grandi aperture da trasportare con il minimo peso possibile (di allora, prima della rivoluzione di truss tube), al minimo prezzo per aperture del genere, e con ottiche lavorate con poca cura visto l'utilizzo visuale e al fine di abbattere i costi.
Lo stesso tipo di costruzione (cartone pressato ed avvolto su base quadrata di legno appggiata su ulteriore base di legno) era il tipo di forma dei primi dobson degli anni '70.
Le cose, per questo tipo di strumenti sono leggermente cambiate...
In definitiva: non è certo uno strumento che risponde agli standard attuali, anche nel campo dobson. Anche se pensato per il trasporto e per la facilità di montaggio, questo esemplare è di gran lunga superato, anche se gestibile. Ed è *pesante* anche se allìepoca non ci si poneva tanto il problema.
Il montaggio però è velocissimo, se paragonato al tempo con cui si montano gli attuali dobson a traliccio: sulla base ci appoggi il "quadrato" di legno del coulter ed è fatta!
Inoltre in particolare: l'ottica. Questa si infila e si sfila dalla "cella" del Dobson (e si ripone magari in uno scatolone a parte imbottito per l trasporto). Infatti la Base della cassa quadrata si può aprire "a sportello" per permettere il posizionamento dell'ottica. La collimazione comunque è possibile ma assolutamente inconsistente (3 viti esterne semplici ad "appoggio") rispetto ai m ezzi di oggigiorno.
Te lo consiglio solamente per questioni economiche, di collezionismo "vintage" e per un'eventuale upgrade su struttura più moderna e gestibile, come qualcun'altro ti ha accennato.
Ma per il resto è unos trumento fuori dal tempo anche secondo me.
ciao