Io utilizzo il mio SQM-L senza tante "pare mentali" confidando nel fatto che si tratta di un aggeggio ben più oggettivo dell'occhio.
Ma non è certo uno strumento che può dare una valutazione assoluta, non è uno strumento "accademico" o in dotazione di centri di ricerca o osservatori astronomici che penso procedano con altri metodi ben più rigidi.
Non ho avuto purtroppo ancora la possibiltià di conrontare le mie misure con altri. Qui nella mia realtà "astronomica" locale sono, credo, ancora l'unico a possederlo, e tra gli amici molti non sanno neppure di cosa parlo quando cito il valore SQM.
E' comunque un metodo di misura divenuto standard.
Ho notato ovviamente, per mio conto le differenze di misurazioni che esso produce a seconda dei casi e delle condizioni. Come citava xenomorfo: la temperatura, poi la direzione, i piccoli errori di puntamento, il numero di misure, gli errori strumentali ecc.
Purtroppo non ho avuto ancora la possibilità di "tarare" o per lo meno confrontare il mio
scatolo con uno analogo di un amico astrofilo mantovano (Davide "alioth") allo "starparty" del Monte Baldo circa 1 settmana fa (il cielo si è guastato e la prova è saltata). Mi sono fatto l'idea che fornisca dei valori abbastanza più pessimistici, il mio esemplare.
Nelle mie zone non sono mai andato oltre a valori di 21,00. 20,9 è la norma per i Lessini veronesi e anche per il Monte Baldo, a quanto ho constatato, finora (dispongo dell'SQM-L da meno di 1 anno)
Ho comunque notato delle condizioni che voglio sottoporre alla vostra considerazione e interpretazione.
Sono stato al Brallo questa primavera.
Lo SQM-LE installato al campo astronomico dava sempre valori molto più ottimisti.
Quando ha misurato 21,6 il mio SQM-L non è andato oltre ai 21,40-21,45. In quella serata la "media" che registravo era attorno ai 21,3. Eppure più di qualcuno, anche chi scrive spesso qui, diceva che la serata era una delle migliori....
La prima serata...

la seconda è andata abbastanza buca.
Viste le condizioni di "installazione" dei due dispositivi ossia: quello fisso del Brallo inscatolato in una teca abbastanza (troppo) chiusa, il mio invece "a mano libera" e aperto a qualsiasi disturbo, I 2 dispositivi non possono che dare sempre valori differenti.
Mi sono chesto già da tempo quindi, quale è la procedura e qale condizione sia la più corretta.
I dispositivi fissi e inscatolati sono tra l'altro sono ricoperti anche da una finestra ottica superiore (vetro o comunque mezzo trasparente), che riduce ovviamente di natura la luce incidente e confonde il sensore che fornisce una misurazione per forza di cose più "buia" e ottimistica.
Se comunque ammettiamo che i dispositivi fissi ed inscatolati e quindi ultra schermati, attorno a loro, siano quelli di lettura "standard" non è il caso che anche per quelli manuali dovremmo utilizzare la stessa accortezza?
Per dire: vorrei capire se circondando la finestra ottica dei nostri dispositivi portatili con una specie di "paraluce" (in sostanza circondando l'estremità della scatoletta con una specie di fetuccia di cartone nero o simili che "sporga" di qualche centimetro) sia da considerarsi una procedura e duna misurazione più corretta rispetto ad una fatta con il semplice scatolo senza questo ausilio.
Perché è chiaro che gli SQM-LE lavorano in coindizioni totalmente differenti rispetto a quelli portatili, e saranno sicuramente più ottimisti.
Ho poi visto che anche la posizione con cui si procede alla misurazione (braccio alzato, o altezza della testa, oppure accovacciati a livello del suolo... e così via) fornisce misurazioni differenti, anche ripetute. Ma questo, posso capire può essere spiegato con gli errori sistematici o di posizione citati da xenomorfo e altri.
Ma soprattutto la direzione: ho notato che almeno il mio esemplare, anche per misurazioni allo ZENITH, è sensibile in un certo qual modo alla luce che porviene anche lateralmente. Se mi rivolgo nelle quattro direzioni cardinali (es. misurazioni in serie effettuate rivolgendosi nelle rispettive direzioni N-E-S-W ma sempre con sensore allo
zenith), il valore può cambiare, anche di 2 decimi, e con una direzione che fornisce valori migliori ed una peggiori.
E' sicuramente colpa dell'influenza di luci parassite provenienti da una determinata direzione, ma quale delle misure allora deve e essere presa in considerazione? la media o la migliore?
Ma il discorso è: se anche direzionando allo zenith lo
scatolo ottengo valori differenti, quando i teoria dovrebbe dare valori uniformi (perché comunque lo zenith è un'area se non altro equidistante dagli influssi luminosi negativi, qualsiasi sia la loro direzione), siamo sicuri che anche questo aggeggio alla fine sia poco preciso e quindi poco attendibile comunque sia per questioni costruttive sia per questionei di "metodo" in sé?
Infine: se davidem27 non avesse avviato questa discussione, l'avrei iniziata io stesso a breve... me la sono ritrovata già confezionata e ben avviata.
