Incuriosito da come potesse essere l’osservazione solare in h-alpha e stimolato dai giudizi molto positivi trovati in rete a proposito del Coronado PST (Personal Solar Telescope), un telescopio dedicato a questo tipo d’osservazione con un’apertura di 40mm e una focale di 400mm (f/10).
Qualche mese fa ho deciso di acquistarne uno, avendolo trovato a buon prezzo dalla Meade Instruments Europe.
http://s18.postimage.org/rh5o9xxah/image.jpgDopo qualche giorno di attesa una mattina è arrivato il pacco e in qualche minuto il PST era già montato sul treppiede fotografico.
Giusto per dare un’infarinatura di funzionamento, il PST è un telescopio solare sicuro per la retina, poiché lascia passare solo la linea di trasmissione dell’idrogeno alfa, a 656,281 nm.
http://observingthesun.files.wordpress.com/2012/07/coronado-pst.jpg1 – Una prima lente frontale ERF (Energy Rejection Filter) taglia le lunghezze d’onda del rosso e del blu fino all’ultravioletto, evitando che il calore penetri all’interno dello strumento.
http://www.osservailsole.it/informazioni_tecniche_files/stacks_image_1072.png2 – Le lunghezze d’onda che riescono a passare incontrano il vero cuore del telescopio h-alpha, ovvero il famoso etalon. L’etalon è un filtro composto da due strati paralleli tra loro altamente riflettenti e non assorbenti, separati da uno spazio. Questo tipo di filtro si basa sul principio dell’interferometro di Fabry-Perot: se si fa passare un fascio parallelo di luce bianca attraverso un etalon, la maggior parte dell'energia verrà riflessa dagli strati riflettenti ma, se lo spazio tra questi ultimi ha uno spessore esattamente uguale a un multiplo della metà della lunghezza d'onda della luce incidente, quest'ultima attraverserà totalmente il sistema. L’etalon è progettato in modo tale che questo picco di trasmissione si verifichi in corrispondenza della linea di trasmissione dell’idrogeno alfa.
http://www.osservailsole.it/informazioni_tecniche_files/stacks_image_1079.png3 – Come si vede dalla figura sopra, però, l’etalon genera una serie di picchi di trasmissione con larghezza di banda ridottissima intorno alla lunghezza d'onda dell'H-alpha. Per eliminare questi picchi in eccesso viene inserito un BF (Blocking Filter) nel portaoculari del telescopio, che lascia passare solo il picco centrato sulla riga dell’h-alpha.
http://www.osservailsole.it/informazioni_tecniche_files/stacks_image_1086.pngI prezzi alti dei telescopi solari derivano principalmente dall’estrema precisione che deve garantire l’etalon per poter funzionare correttamente: nessuna sua parte deve avere imperfezioni o scostamenti dal parallelismo superiori a 0.000005 mm!
Bene, dopo questo pippone teorico non mi dilungherò sulla struttura e costruzione del PST, limitandomi solo a dire che a me piace e che pesa 1,35 kg.
Passiamo all’osservazione e a qualche semplice miglioria che può essere fatta:
- Dopo avere montato il PST sulla testa del treppiede tramite l’apposita filettatura, il primo passo è puntare il Sole.
Il PST è dotato di un cercatore incorporato, che altro non è che un piccolo foro frontale attraverso il quale la luce passa, viene riflessa a 45° da uno specchietto interno e proiettata su un dischetto chiaro posto vicino al portaoculari.
Ho notato che in questo modo il puntamento è molto rapido, ma portando il riflesso del Sole al centro del dischetto chiaro il Sole non risulta ancora centrato all’oculare. Ho risolto centrando il Sole all’oculare, guardando in che punto cadeva il riflesso del Sole sul dischetto e segnando questo punto con una penna nera. Ora mi basta portare il riflesso del Sole sul puntino nero fatto sul dischetto e quando vado all’oculare il Sole è già lì centrato.
http://s12.postimage.org/j7v9n1q7h/image.jpg- A questo punto s’inserisce l’oculare nello spartano portaoculari e si mette a fuoco con la spartana vite posta sul sedere del PST. Sono spartani ma funzionano.
L’oculare che uso quasi sempre è un RKS 9mm (45X), con un campo apparente di 66° e un’estrazione pupillare di 2cm. Il Kellner da 20mm in dotazione fa il suo lavoro e va bene per guardare il Sole a 20X. Provando a spingersi a 60X l’immagine generalmente non migliora e viene voglia di tornare a 45X.
Sul PST non c’è bisogno di metterci oculari costosissimi, vanno benissimo anche oculari mediocri. Ho provato a usare gli ES da 82°: l’immagine del Sole resta uguale, salvo avere più nero intorno.
Infine provando a usare la barlow ho scoperto che non c’è verso di raggiungere il fuoco, ma tanto sarebbe inutile lavorare a ingrandimenti troppo elevati.
- La visione del Sole col PST è molto appagante, di un colore rosso-arancio. Sono ben visibili protuberanze, filamenti, macchie solari e facole, con un accenno di granulazione.
Questa è una foto che rende abbastanza bene l’idea di cosa si possa vedere.
http://www.oneminuteastronomer.com/wp-content/uploads/2009/08/H-Alpha1.jpgC’è da dire che l’etalon non lavora uniformemente alla perfezione, per cui la porzione del Sole inquadrata al centro è ben definita, mentre ai lati si perdono un po’ i dettagli (le protuberanze di solito ai lati scompaiono proprio).
Per cui occorre tenere la zona desiderata al centro del campo.
- Per migliorare la visibilità dei dettagli della superficie è possibile sintonizzare l’etalon ruotando la ghiera in cui è contenuto.
Nel mio PST la ghiera arrivava a sintonizzare al meglio l’etalon proprio a fine corsa. Quindi per recuperare quella “corsa” che mancava in quella direzione ho tolto la gomma che riveste la ghiera (non è incollata e viene via facilmente), ho svitato la vite che si trova sotto la gomma e tolto il cappuccio tenuto in sede da questa vite. A questo punto uno scopre che la vite andava a inserirsi in uno di tanti fori presenti nella parte interna (che resta ancora salda al PST) e, riavvitando il cappuccio in modo che la vite vada a inserirsi in un altro di quei fori, si avrà come risultato un arretramento o un avanzamento della corsa della ghiera di regolazione del PST.
Per chi volesse cimentarsi in quest’operazione, conscio di star perdendo la garanzia, faccio presente che per aumentare la corsa nella direzione della freccia gialla occorre spostare la vite dal foro segnato con la freccia rossa verso quello segnato con la freccia verde.
http://s16.postimage.org/96hip831x/image.jpgAh, se la vite non vi si svita perché gira a vuoto (mi è capitato) a me è bastato creare uno spessorino alla base della vite con del filo interdentale, per poi riuscire a svitarla col cacciavite.
- Un ultimo accorgimento è quello di costruirsi un paraluce per osservare meglio e più comodamente.
Io l’ho fatto in polionda nero, ritagliando due pezzi che s’incastrano tra loro (per poterli eventualmente separare e trasportare meglio) e mettendo due pesi (due pile scariche) alla base del pannello verticale in modo tale che esso rimanga più o meno verticale anche muovendo in altezza il PST.
http://s8.postimage.org/6ioe45ddx/image.jpgIn conclusione il PST è un telescopio solare in h-alpha con un eccellente rapporto prezzo/prestazioni, che consiglio a chiunque sia incuriosito dall’osservazione solare.
Cieli sereni e buona abbronzatura!
Roberto