Molti degli errori di misura dipendono da chi fa le misure. Altri dipendono dallo scatolotto in sè.
Vediamo i primi (errori di procedura). Alcuni sono banali, come includere o meno alcune parti del cielo o sorgenti di luce o montagne. Altre sono meno ovvie, come prendere la prima misura invece che prendere una sequenza di fila e scartare tutti i dati finché la lettura non è stabile. Altri ancora dipendono dal fatto che lo scatolotto sia o meno in condizioni operative corrette, come può essere una batteria carica, e temperatura uniforme (non va lasciato irradiare verso il cielo). Il controllo della temperatura che lo scatolo indica dopo la lettura consente di capire se la misura è affidabile o meno. Se segna una temperatura sbagliata è CERTO che la misura è sbagliata perché il circuito di compensazione "crede" che la temperatura sia diversa.
Un altro errore è dichiarare il valore massimo che si è visto invece che il valore medio della serie di letture (per esempio 21.80, 21.83, 21.88 -> 21.88 caso reale in Val Visdende).
Se i primi errori sono controllati resta la precisione dello strumento. Qui ci sono due aspetti da considerare (come in tutti i sistemi di misura):
a) gli errori sistematici. Per esempio gli errori di taratura o variazioni avvenute nel tempo.
b) la ripetibilità, cioè gli errori casuali fra una misura e la successiva.
Gli errori sistematici sono dichiarati entro +0.1 -0.1 magnitudini dal costruttore. Di fatto tutti gli SQM che siano operati correttamente (senza gli errori di procedura) stanno quasi in questa forchetta. I buiometristi hanno per esempio confrontato le letture di diversi SQM determinando che le differenze sistematiche sono come dichiarato:
http://www.pibinko.org/bmp2/?page_id=1631Che vuol dire che se ci sono 4-5 SQM sol campo ce ne sarà uno che segna circa un decimo più della media, qualcuno che segna valori vicini alla media e uno che segna circa un decimo meno della media. Quindi se ci sono diversi scatolotti in opera si può anche avere un'idea di quale sia l'errore sistemati di ciascuno e quale il valore più probabile per quel cielo.
Il 21.7-21.8 di Prato Piazza e Val Visdende nei mesi primaverili è la MEDIA di diversi strumenti nel periodo più favorevole dell'anno. Per esempio la notte da 21.8 c'erano almeno 3 SQM classici (il mio, quello di mars4ever e quello di Lorenzo Burti, tutti e tre sopra 21.8) mentre lo SQM-L di Narduzzi stava sul 21.7. La vedo un po' difficile pensare che il cielo fosse invece 21.5 e fossero tutti sbagliati, anche perché si vedeva airglow, Gegenshein e Banda zodiacale.
Per fare un altro esempio il 18 agosto a Prato Piazza c'erano 3 SQM, il mio diceva 21.5, quello di Longastrino 21.55 e quello di Fabio 21.45. La vedo un po' difficile pensare che il valore vero fosse 21.30. Il 20 agosto al Peralba, nella seconda parte della notte il cielo si è schiarito (dopo si è capito che era airglow). Io leggevo 21.35 nel momento che era peggiorato, e Fabio circa 21.25. UN SQM-L che non ricordo bene 21.15 sulla VL. Prima del peggioramento tutti segnavano un decimo extra. Le fotografie che ho fatto sul Cigno confermano le differenze che sono più fra le due notti che fra i due siti (anche perchè teoricamente il secondo dovrebbe essere migliore del primo).
Per quanto riguarda la ripetibilità, è facile verificare quanto la misura balla fra un click e l'altro. Se Non ci sono problemi operativi deve ballare poco, e la media risolve.
In conclusione una lettura fatta correttamente con un solo strumento è soggetta solo all'errore sistematico dello strumento che normalmente è un decimo. Una lettura fatta con diversi strumenti consente anche di farsi un'idea di quest'ultimo errore. Se esco da solo e leggo 21.6 potrebbe essere 21.5. Se usciamo in 4 e leggiamo 21.6, 21.5, 21.5, 21.4 allora sappiamo che è molto propbabile che fosse 21.5.
In quanto alla qualità dei siti, ci sono diversi motivi per cui alcuni siti sono miglior di altri. Uno è la distanza dalla civiltà in linea d'aria e l'altezza delle montagne che separano il sito. I due punti migliori in Italia sono il confine Veneto-Austria e il confine Piemonte-Francia. E infatti non è un caso che Comolli abbia più volte misurato 21.8 d quest'altra parte. La parte centrale delle Alpi tende ad essere più vicina alla Lombardia (anche se in alta Val Senales ed Aurina è presumibile che il cielo sia molto buono.
Gli Apennini, purtroppo per loro, non schermano. Alzandosi idealmente sopra il sito osservativo c'è una linea diretta con le sorgenti inquinanti.
http://visualsky.blogspot.it/2007/09/in ... no-le.htmlRoma a 150 km rovina l'Amiata
http://dobsoniani.forumfree.it/?t=54775535 .