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MessaggioInviato: sabato 2 dicembre 2006, 18:15 
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Iscritto il: martedì 9 maggio 2006, 23:43
Messaggi: 4101
Località: Padova
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Noto un particolare che è capitato anche a me su qualche immagine: i doppi bordi dei crateri. Ho una teoria per spiegare questo fenomeno, ma prima di dirla voglio vedere se qualcuno ha la stessa idea.


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MessaggioInviato: sabato 2 dicembre 2006, 22:09 
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Iscritto il: martedì 9 maggio 2006, 23:43
Messaggi: 4101
Località: Padova
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Ti mostro una mia discreta immagine di un cratere molto simile a Gassendi, ossia Posidonus:
Immagine
Come vedi seppure come risoluzione sia molto migliore la tua (e ci credo: 15 cm contro 27!), l'aspetto delle 2 foto è molto simile. La mia risale al 3-2-06, ed è una delle prime che ho realizzato con il sensore in bianco e nero (proprio come te!) e modalità raw, configurazione che sfrutta quindi la massima risoluzione del CCD. Perciò sono convinto che questo effetto di doppi bordi si verifichi paradossalmente quando le condizioni ottiche, strumentali e di seeing sono ottimali... detto con parole povere in foto belle e non brutte!
Spiegherò la mia ipotesi domani di ritorno da Forlì, intanto ti faccio soffrire a pensaci un'altra notte! Immagine

P.S: non è neanche colpa delle impostazioni della web, prova a prendere un'altra strada...

P.S.2: Mi sto prendendo troppe responsabilità, se domani sbaro in autostrada non solo tutta la gente che aspetta che finisca di ridoppiare Indiana jones non lo vedrà mai, ma nemmeno tu saprai la mia teoria! Immagine Immagine


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MessaggioInviato: sabato 2 dicembre 2006, 22:27 
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Iscritto il: mercoledì 3 maggio 2006, 21:36
Messaggi: 613
Località: Lago di Garda (BS)
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
La faccenda si fa più intrigante che mai :evil: , mah ne sparo un'altra: il doppio bordo noto che si forma nei punti dove i pxel sono saturi, sembrerebbe che sia una specie di effetto per cui parte dei fotoni, che saturano i pixel nelle zone dei bordi dove la luce è + forte, si riversano sui pixel adiacenti scarichi, creando cosi l'effetto del doppio bordo. Lo so, è una teoria alquanto spartana 8), ma per ora è l'unica che ciò!


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MessaggioInviato: sabato 2 dicembre 2006, 23:26 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 19:54
Messaggi: 696
Località: S. Agata Li Battiati
Credo di avere la spiegazione. Anche a me è successo un effetto di questo tipo e mi sono soffermato a riflettere un attimo sul motivo. Fotografie di questo tipo sono comunque ricavate dalla ripresa di filmati. Come ha giustamente detto Vittorio l'effetto si realizza proprio nelle zone a maggior saturazione, dove il livello ADU raggiunge il 255. Poichè la ripresa non avviene mai perfettamente immobile, anche le più piccole vibrazioni possono produrre uno spostamento relativo tra sensore e raggio di fotoni proveniente dal soggetto osservato. In pratica la forte intensità dei fotoni incidenti è tale da non permettere singoli pixels a 255 ADU in quel frangente di spostamento, di riportare gli ADU ad un livello inferiore, ed ecco che rimane la "scia" di pixels illuminati, quando invece non dovrebbe esserci. Durante l'allineamento e lo stacking in sede di elaborazione, l'effetto viene accentuato e la scia di pixels si allarga, producendo l'effetto ben visibile delle foto.

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"Einstein è un bravo ragazzo, peccato solo sia fissato che le onde elettromagnetiche siano costituite da particelle". M. Planck

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MessaggioInviato: domenica 3 dicembre 2006, 0:42 
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Iscritto il: martedì 9 maggio 2006, 23:43
Messaggi: 4101
Località: Padova
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Ma perché c'è lo spazio tra il bordo vero e il trabocco della saturazione? Dovrebbe essere un semplice allargamento, non uno sdoppiamento!
Qui non c'è processing, non c'è stacking e menate varie, nulla di nulla.
Ricordo benissimo che quando feci quella ripresa di Gassendi i doppi bordi si vedevano nei singoli frame del filmato!! Quindi non può essere colpa dell'elaborazione. Ma non è neanche colpa della turbolenza perché essa non può generare una deformazione sistematica dell'immagine che risulti visibile anche dopo lo stacking.


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MessaggioInviato: domenica 3 dicembre 2006, 1:23 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 19:54
Messaggi: 696
Località: S. Agata Li Battiati
Si che è possibile invece, perchè le vibrazioni a cui mi riferisco sono quelle prodotte dal motore di inseguimento della montatura, sono continue e fanno parte del sistema comunque esso si muovi. I motori lavorano ad una determinata frequenza e questo può provocare, in grossi tubi specialmente, il propagarsi di vibrazioni di questo tipo. Se la frequenza della vibrazione è determinata è determinato anche lo stacco tra i due bordi. Quello che ho detto inoltre è che la fase di elaborazione accentua il risultato perchè va a sommare tutti quei frames in cui il problema è evidente.

Mars4ever ha scritto:
Ma perché c'è lo spazio tra il bordo vero e il trabocco della saturazione? Dovrebbe essere un semplice allargamento, non uno sdoppiamento!


Lo spazio c'è perchè la vibrazione fa oscillare di continuo l'immagine tra due punti del piano, difatti il bordo è perfettamente traslato in tutti i suoi punti (e non in modo irregolare dunque). In pratica i fotoni vanno ad incidere su pixels distanziati di un certo intervallo, proporzionale all'intensità della vibrazione è chiaro. Proprio a causa del fatto che la vibrazione è molto veloce, il singolo pixel non ha il tempo di scalare il livello ADU acquisito, e rimane la scia che non dovrebbe esserci.

Suppongo comunque che il seeing che fa bollire l'immagine possa ulteriormente accentuare o al contrario far scomparire l'effetto prodotto dalle vibrazioni..ciò spiega come in determinati casi lo sdoppiamento è visibile nel video stesso e in altri istanti invece no, come anche a me è capitato.
Comunque è solo una possibile spiegazione, per sapere con esattezza la dinamica del fenomeno bisognerebbe fare appositamente delle prove!

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MessaggioInviato: domenica 3 dicembre 2006, 10:24 
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Iscritto il: domenica 26 febbraio 2006, 11:04
Messaggi: 10072
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Concordo con Enrico sul discorso frequenza che introduce aliasing da parte
dei motori. Avrei consigliato di verificare nei frame singoli e vedo che mars
ha notato tali sbavature proprio nei frame singoli quindi quella delle alte frequenze
provenienti sia dai motori ma anche da possibili vibrazioni del secondario
non sono mai da escludere in questi casi.
Solo in ultima analisi prenderei in considerazione riverbero da barlow+filtri.
E' noto che i filtri che usiamo hanno uno strato metallico sottile che riflette
e quindi taglia le frequenze desiderate (a parte la costituzione stessa del
vetro). La configurazione che ci troviamo ad usare spesso è:
webcam+filtro( 31,8 )+barlow (tirata anche). Prima avevo questo problema
per lo meno con la mia Barlow e da quando ho usato l'accortezza di avvitare
la barlow alla webcam (dove possibile) o di usare filtri da poter avvitare
davanti alla barlow (o anche il semplice cassetto portafiltri va benissimo) il
problema del riverbero si eliminato. Con eventuali filtri da due pollici cerco
di avvicinare la lente frontale della barlow quanto più possibile al filtro.

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MessaggioInviato: domenica 3 dicembre 2006, 11:49 
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Iscritto il: mercoledì 3 maggio 2006, 21:36
Messaggi: 613
Località: Lago di Garda (BS)
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Per quanto riguarda la mia mount, mi sentirei di escludere l'effetto vibrazione dei motori, ho tolto gli originali eq6 ed ho messo quelli di astromeccanica con puleggia e ho avuto un cambiamento totale, niente + vibrazioni e solo movimenti fluidissimi. Che il seeing sia una delle concause del doppio bordo mi sembra un'ipotesi plausibile, l'immagine a video era un continuo riverbero e il bordo del cratere si vedeva a scatti con una frequenza a cicli continui. Però concordo anche con Mars4 per il fatto che tra il bordo vero e il trabocco della saturazione c'è una zona scura e non un semplice allargamento del bordo in saturazione, ma d'altra parte riprendendo il cratere schiller poco più tardi, la turbolenza si era attenuata ed infatti il doppiobordo è quasi sparito quindi un legame seeing doppiobordo ci dovrebbe pur essere.

Vittorio A.


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MessaggioInviato: domenica 3 dicembre 2006, 12:17 
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Iscritto il: domenica 26 febbraio 2006, 11:04
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Località: Caserta (N:41° E:14°)
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Assolutamente da considerare la componente seeing: è la prima in causa
poi si possono aggiungere anche le componenti dette in precedenza.

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MessaggioInviato: domenica 3 dicembre 2006, 14:50 
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Si credo che comunque il seeing possa aumentare l'effetto. Ho anche pensato che le vibrazioni potrebbero essere più o meno influenti a seconda dell'angolo di posizione della webcam. Se il tubo ottico vibra lungo una direzione, l'immagine ne risentirà di più dell'effetto proprio quando i bordi del cratere sono ortogonali alla direzione di vibrazione..e la cosa se ci fate caso è ben evidente, difatti gli sdoppiamenti interessano solo una direzione del bordo, mentre quella ortogonale non ne soffre.

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