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Autore Messaggio
MessaggioInviato: martedì 28 agosto 2012, 0:52 
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Iscritto il: martedì 6 maggio 2008, 11:59
Messaggi: 9269
Località: San Francesco al Campo [TO]
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Io comunque ho cominciato a fare osservazione Deep Sky con un riflettore 114/900, poi sono passato ad un 150F5 (in prestito) e mi sono fermato, per anni, al C8.
Indubbiamente, visti i costi, un dobson da 25cm unisce un buon diametro con una facile trasportabilità ad un prezzo molto concorrenziale.

Però da lì a dire che meno di 25cm non ne vale la pena, ma sa di discorso estremista.

Comunque sono d'accordo con Malve: il cielo buio è il primo strumento. Considerandolo come paletto principale, la scelta del telescopio potrebbe ricadere sullo strumento più grande, gestibile e trasportabile il più spesso possibile sotto un cielo non inquinato.

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Simone Martina
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MessaggioInviato: martedì 28 agosto 2012, 7:19 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 8:10
Messaggi: 2712
Località: Arquata Scrivia (AL)
Tipo di Astrofilo: Visualista
Dipende anche molto da cosa si intende con la frase "fare deep".
Io uso anche il binocolone da 100mm e sotto un cielo buio è fantastico.
A volte non mi fa rimpiangere il dob...però è un "fare deep" limitato...nel senso che gli ammassi globulari sono quasi tutti delle macchiette molto simili...
E' bellissimo perchè ti permette di contestualizzare gli oggetti...vederli piccolini e sfocati ma che galleggiano in un mare di stelle è molto affascinante, però non lo considero vero e proprio deepsky.
Con 25/30 cm (sempre sotto un buon cielo) gli oggetti iniziano ad essere tutti diversi...si può spingere con gli ingrandimenti sui globulari ch non sono più macchiette simili ma mostrano le varie irregolarità...idem per le nebulose planetarie...le galassie iniziano a sembrare delle spirali...insomma, per me questo significa fare deep.
Ed è ovvio che più si sale di diametro e più ci si diverte.
Per concludere, secondo me, ildiametro minimo (parlando sempre di deepsky visuale) è quello più grande che possiamo permetterci! (economicamente ma anche logisticamente...)
8)

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RP Astro S-Star 16" con Sky Commander
Unistellar Equinox 2
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MessaggioInviato: martedì 28 agosto 2012, 8:31 
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Iscritto il: lunedì 19 gennaio 2009, 21:32
Messaggi: 2875
Località: LV426/Acheron
Simone Martina ha scritto:
...lo strumento più grande, gestibile e trasportabile il più spesso possibile sotto un cielo non inquinato.


C'è un periodo iniziale in cui qualsiasi apertura va bene perché la gran parte degli oggetti è ancora poco conosciuta. Poi si sale un po' di apertura e li si rivede. Ad un certo punto la scalata deve finire e ci si pone il problema di dove fermarsi. E' ovvio che quello che si vede (a parte l'effetto "contestualizzazione" per il quale va bene il binocolo) aumenta con l'apertura. Questo aumento è regolare, senza salti.
Invece la possibilità di trasporto e gestione va a gradini. I due gradini principali sono:
a) telescopio che possa essere sollevato e montato da soli, che non abbia necessità di scale ecc.
b) telescopio che non può essere sollevato da una persona, ma che può essere spostato da una persona con aiuti come rampe, carriola ecc., che può essere montato e usato da una persona e che può essere trasportato con una macchina.

Il tipo (a) si colloca a circa 40 cm di apertura se dobson, 20-25 se altro tipo con montature equatoriali (con qualche eccezzione, per esempio il C14). Alcuni dobson sono fatti apposta per essere ultralight e il limite si alza a circa 50-55 cm. La dimensione e tipo di auto a disposizione, e altri vincoli logisitici, può imporre una riduzione di questo limite. Il concetto però è chiaro: mi fermo alla massima apertura che posso gestire da solo senza accessori specifici come scale, rampe e con la macchina che ho.

Il tipo (b) si colloca a circa 50-60 cm se dobson, 30-35 cm altri schemi, 20 cm se apo, 15 cm se un lungo fuoco (ha ha ha). Bisogna attrezzarsi con rampe, scale e bisogna avere già un'auto capiente (per esempio una monovolume, mentre non vanno bene molte crossover perchè hanno il piano di carico molto alto, il portellone aperto non è abbastanza spalancato e tutto sommato sono grande fuori ma piccole dentro). Se si sta per cambiare auto si può fare una prova con scatole che rappresentano le parti principali del telescopio. Una volta preso il telescopio non si può cambiare macchina con una più piccola. Bisogna anche abituarsi all'idea che mentre gli amici con il tipo (a) montano tutto in pochi minuti, con il tipo (b) ci vuole il doppio triplo del tempo (circa 15-30 minuti). Ovviamente questo è ricambiato da quello che si vede.

Oltre il tipo (b) (per esempio l'Obsession 25 non rientra nel tipo (b), almeno con la mia macchina che è una C4 Picasso) cominciano a servire carrelli al traino, oppure si deve viaggiare con un furgone. Un amico che aveva un 70 cm caricava e scaricava il telescopio con un paranco e aveva una scala di quelle da cimitero. Se si dispone di un furgone è comunque possibile spostare il limite verso i 70-80 cm, con molta attenzione a come andrà condotta quella che diventa una vera e propria "missione".

PS si può andare avanti anni prima di raggiungere il limite (a) e si può andare avanti all'infinito senza raggiungere il limite (b). Io da (a) a (b) ci ho messo 7 anni (e nel frattempo NON ho sofferto di strumentite e non ho cambiato 70 strumenti (10 all'anno), ma nemmeno 7 (uno all'anno) ma nemmeno 3 (uno ogni due anni).


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MessaggioInviato: martedì 28 agosto 2012, 9:10 
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Ok, però la discussione era sul diametro "minimo", non su quello "massimo".
Io credo che tutta l'ambiguità sia nel concetto di "fare deep"... se non ci intendiamo su quello non potremo che litigare.
"Fare deep", per me, significa accedere ad una varietà di tipologie di oggetti, poter distinguere almeno alcune galassie spirali da altre ellittiche da altre irregolari, non vedendo solo "macchie" confuse. Significa poter spazzolare d'estate alcune decine di ammassi globulari e vederne alcuni risolti in stelle brillanti (M13), altri risolti in stelle debolissime (M55), altri non risolti ed estesi, altri non risolti e compatti. Significa poter osservare una varietà di nebulose planetarie e non solo un paio, ed in più casi distinguervi dettagli all'interno. Significa poter sbirciare nelle nebulose diffuse aiutato da un filtro OIII e vederle simili alle foto in BN.
Per fare tutto questo serve almeno un 20cm ed un cielo ottimo, o un 25/30cm ed un cielo decente (SQM > 21.0)
Con diametri inferiori si osserva ugualmente qualcosa, ma l'esperienza rientra più nel concetto di "accontentarsi" che in quello di "fare".

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Marco Pierfranceschi,
autore dei libri:
- Il cielo ritrovato - guida pratica all'astronomia visuale (manuale)
- Breve guida all'astronomia amatoriale (vademecum)
- Ripensare le città (saggio)
- La Principessa Scimmia (fiaba/fantasy)
...nonché blogger (Mammifero Bipede, su Wordpress)


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MessaggioInviato: martedì 28 agosto 2012, 11:55 
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Il minimo cresce con il tempo finché ti fermi al (tuo) limite logistico. Anche tu stai facendo un pensierino a 20"...


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MessaggioInviato: martedì 28 agosto 2012, 13:30 
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xenomorfo ha scritto:
Il minimo cresce con il tempo finché ti fermi al (tuo) limite logistico. Anche tu stai facendo un pensierino a 20"...


Ok ma la domanda non è: a quale strumento un astrofilo visualista aspiri ad avere nel tempo, dopo avere fatto la gavetta con piccoli strumenti? ( sempre che passione continui)

E' un po più semplice, del tipo, Qual è secondo voi il diametro minimo per fare deep? punto :mrgreen:

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- Intes MK69 - ZEN mak/gregory 190 f15 - zeiss sonnar 135 f3,5 - zeiss sonnar 180 f 2,8 - Canon 1100D full spectrum - Sbig ST10XME - Ruota CFW9 - ottica adattiva AO8 - Filtro Idas LPS2 2" - Filtri 31,8 Astodon LRGB gen.1 serie E - Filtro 31,8 Schuler Ha da 9nm. -filtro eos clip IR pass- ccd imaging source DFK 21AU618.AS - ccd Point Grey Blackfly - montatura Skywatcher HEQ5 pro - software Maximdl pro - PS - Star Tools - The sky X [/b]


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MessaggioInviato: martedì 28 agosto 2012, 13:35 
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Per me il diametro minimo per VEDERE qualcosa è 14"!
Per INTRAVEDERE 10"!
Per INTUIRE 8"

Oppure per VEDERE già qualcosa di decente da cieli sia medi che bui ma attraverso una Watec 120N+: 8"! :)

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MessaggioInviato: martedì 28 agosto 2012, 13:47 
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Località: LV426/Acheron
Non esiste un diametro minimo per fare "deep punto" perché questo dipende dalla anzianità osservativa. All'inizio 10 cm possono essere sufficienti (in quel momento e per quella persona). Però, poichè la qualità dell'esperienza osservativa cresce con l'apertura, la risposta è dopo un po' Il diametro minimo sarà il massimo che puoi gestire.


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MessaggioInviato: martedì 28 agosto 2012, 13:54 
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per assurdo, a mio avviso, all'aumentare dell'esperienza osservativa (oltre all'ovvia esigenza di crescere con l'apertura) si manifesta anche una maggiore capacità di sfruttare ed apprezzare diametri piu' modesti.

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MessaggioInviato: martedì 28 agosto 2012, 14:24 
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xenomorfo ha scritto:
Anche tu stai facendo un pensierino a 20"...

Si, ma nel frattempo mi "faccio le ossa" col 12"... :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

Il senso del mio intervento era che uno strumento per "fare deep" deve consentire di osservare una varietà di oggetti che non si esaurisca nell'arco di poche uscite. Io ho avuto un 114/900 e mi rendo ben conto che tolti i Messier, qualche Caldwell e una striminzita manciata di NGC altro non si vede (ed anche quelli con una quantità di dettagli minima).

Poi bisognerebbe parlare di accessori, che su determinati oggetti contano quanto il diametro. Io non ho avuto un filtro OIII o oculari da 2" prima del 12", ed è perfettamente chiaro il motivo: costo sproporzionato rispetto allo strumento. Per lo stesso motivo è difficile che il possessore di un tubo da 150€ lo carichi in macchina per fare una trasferta sotto cieli bui e ne spenda 30~40 di benzina ed autostrada.

Esiste a mio parere una soglia minima di "investimento" al di sotto della quale la passione non si autoalimenta, e quella soglia, attualmente, è quella che dà accesso ad un 8"~10" a specchio.

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Ultima modifica di Marcopie il martedì 28 agosto 2012, 14:53, modificato 1 volta in totale.

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