Ri-ciao a tutti:
Uso il forum due giorni di fila (e soprattutto elaboro due giorni di fila

). E' decisamente agosto!
Versione diversa di M8/M20 scaturita dalla Baker:
http://astrob.in/17013/ditemi se preferite questa o la prima, più "morbida"
http://www.astrobin.com/16935/Ho elaborato anche l'ultima immagine della mia uscita al Nivolet: M52 e Bubble a colori dall'APO 130 con la 5D. Purtoppo sono solo 80 minuti di posa e non 130 come l'immagine b/n fatta con la Baker, perché (porcaccia la miseriaccia) ho dimenticato la rotellina della 5D su "M" e non l'ho portata su "B" e quindi ho 5 bellissimi scatti da pochi secondi
Chissà perché la 5D ha una posizione apposta della rotella per lo scatto B, in altre Canon che ho la "M" fa i 30 sec e poi bulb. Vabbè, amen, la foto è qui:
http://www.astrobin.com/17012/Secondo me, per quello che costa, il TecnoSky fa delle stelline da leccarsi i gomiti. Cosa ne pensate?
Vengo ora brevemente alla Baker (che è della costruzioni ottiche Zen). Premesso che sto scrivendoci un articolo, che vedrete tra qualche mese su Nuovo Orione, il mio esemplare è MOLTO VECCHIO, e ha due importanti limitazioni rispetto a quelli che Zen fabbrica adesso:
1) Fuoco. Elicoidale, ma semplicemente "a vitona". Ogni giro la camera entra o esce di 1 mm (ruotando!) Quindi trovato il fuoco si serra un anellone che fa da controvite e si deve quasi sempre riorientare la camera. Con la DLSR ancora ancora, ma non vi dico le comiche col CCD che ha due cavi! Ma con un po' di pazienza ho trovato un banale riferimento (16 giri dal fondocorsa) e da lì so che il fuoco è entro mezzo giro da una parte o dall'altra. Insomma, basta un po' di pazienza la prima sera di test e un po' di buon senso.
Quelle nuove hanno un fok più convenzionale.
2) Quelle "nuove" hanno una gabbia di invar (4 barre) che mantengono la distanza primario-secondario, molto critica in questo schema ottico. La mia ha un sistema più spartano, una sola "barrona" di Invar che assolve questo compito e sostiene il secondario, ma non credo faccia differenza significativa. Tra i test fatti a Milano (22°-24°) e la notte al Nivolet (-1°) il fuoco si è spostato in maniera non apprezzabile, quindi il rischio che il fuoco si sposti durante una notte per le variazioni di temperatura mi sembra scongiurato.
Per rispondere alle domende sulla Baker:
DIFETTI1) Collimazione. Santa pazienza e molta attenzione. E' molto più critica, che so, del classico C8, ma la procedura è la solita (si accede al secondario tramite uno sportellino laterale). Unica nota antipatica, ci vuole per forza CCDInspector (a occhio è
assolutamente impossibile ottenere un buon risultato). D'altro canto la mia "vecchia signora" ha tenuto la collimazione benissimo già per diverse movimentazioni senza problemi; vi saprò dire alla lunga ogni quanto la devo rifare.
2) Pesa un botto (11 Kg + la camera

Il mio ODK 12" ne pesa appena 19!!!). Io ho una GM2000 e non ci sono problemi, con montature più leggere bisogna vedere.
3) Non ci puoi guardare dentro (tecnicamente si può, e dà anche una buona immagine, ma che oculari usi con un f/2??? E poi niente prisma, non c'è backfocus sufficiente)
4) Non è un vero e proprio difetto, ma ha un'ostruzione inquietante (circa 0,5). La mia, da 20 cm, ho fatto la misura precisa che è come se avesse 175 mm di apertura libera. Che comunque non sono pochi.
PREGI1) Velocità fotografica
semplicemente inimmaginabile.

Senza filtro Halfa il CCD satura in una manciata di secondi!!! Questo, unito alla focale corta, apre l'uso senza guida, se si ha una montatura dignitosa.
2) Ha la focale del classico "rifrattorino di pregio", che spesso costa di più (!) ma non c'è ovviamente gara per la capacità di raccolta luce. Certo il rifrattorino lo sollevi con un dito (penso al Pentax 75 o William Optics o Taka da 60-80) e lo usi anche per osservarci dentro oppure come tele. Ma per contro la Baker è perfettamente acromatica per costruzione perché a specchi (la lastra frontale ha un potere molto basso e influisce virtualmente nulla sul cromatismo) e ha un gran campo corretto. Non ho ancora fatto un confronto serio sull'incisione dell'immagine tra la Baker e un rifrattore APO di focale simile, ma ad occhio non mi sembrano tante diverse (bisogna però far parlare i numeri, vi farò sapere).
3) Avendo i due specchi di pari curvatura ha il campo piano
per definizione, non in seguito a compromessi come in qualunque altro schema. E' una differenza non da poco!
In sintesi (e ovviamente secondo una mia opinione personalissima e ancora provvisoria) è uno strumento SUPERIORE al rifrattorino di cui sopra, se si è dei "talebani" della fotografia (ovviamente il piccolo APO è più versatile). Spero di non essermi attratto gli strali dei rifrattoristi

Tutto questo, ovviamente, lo scrivo dopo solo due/tre sere di test da Milano e due sole uscite osservative "vere", pertanto va preso con beneficio di inventario. Vi terrò aggiornati.
Cieli sereni
Luigi