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Autore Messaggio
MessaggioInviato: mercoledì 8 agosto 2012, 19:56 
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Iscritto il: venerdì 25 marzo 2011, 10:16
Messaggi: 15
MI RIVOLGO ALL'AUTORE DI QUESTA DISCUSSIONE.

Ho deciso di intervenire sull’argomento “campo di massimo contrasto” senza intendere proseguire vecchie discussioni né offendere alcuno, né, tantomeno, cercando scontri personali che, se si dovessero verificare, mi vedrebbero automaticamente lasciare la discussione.
Lo scopo di questo mio intervento è cercare di fare e chiedere chiarezza sulla materia, a beneficio di tutti quanti sono interessati alla collimazione.

Quando si collima un binocolo, cioè quando si rendono paralleli tra loro l’asse meccanico e i due assi ottici, si controlla l’immagine prodotta dai due sistemi ottici con la vista aiutata da un cannocchialetto generalmente dotato di reticolo.
Altre volte ci si avvale di strumentazioni video o anche laser ma, per semplicità, rimarremo al primo e più diffuso metodo di controllo cioè il cannocchialetto con reticolo. Cannocchialetto che a volte può essere doppio o triplo, chiamato dagli anglofoni Testing Scope.
Ciò che si controlla è che un punto dell’immagine (non necessariamente il perfetto centro dell’immagine) prodotta dal sistema ottico di ciascun mezzo binocolo coincida con il reticolo del testing scope sia nel mezzo binocolo sinistro sia in quello destro, per tutto il range della distanza interpupillare (d’ora in poi IPD).
L’immagine ingrandita dal binocolo e controllata dal testing scope è un’ immagine posta a distanza infinita.
Quest’ immagine si ottiene con un collimatore comunemente chiamato Tubo dell’ Infinito. Spesso però si evita l’uso di tale strumento sostituendo l’immagine a infinito con un target reale ad almeno alcuni chilometri di distanza.
Quando, usando una procedura di collimazione, si ottiene che il reticolo del testing scope coincida con un punto dell’immagine a infinito ( in genere una semplice croce) in ambedue i mezzi binocoli, e per tutto il range dell’ IPD, il binocolo è collimato.

Ora, soddisfatte le seguenti 4 condizioni:
1) Che l’immagine usata come target sia perfettamente a infinito
2) Che l’immagine prodotta nel mezzo binocolo di sinistra ed in quello di destra siano perfettamente verticali (non pendenti verso destra o sinistra)
3) Che i due mezzi binocoli abbiano lo stesso esatto ingrandimento
4) Che i limitatori di campo siano uguali nel mezzo binocolo sinistro e nel mezzo binocolo destro

Soddisfatte, si diceva, queste condizioni, non c’è ragione di pensare che in un binocolo collimato, quindi con un punto dell’immagine testato come coincidente con il reticolo del testing scope in tutti e due i mezzi binocoli, ci siano punti o aree dell’immagine che non siano coincidenti con il reticolo del testing scope nei due mezzi binocoli.

Nelle condizioni di uso che non siano astronomiche il soggetto è sempre ad una distanza finita e in questi casi il binocolo, pur continuando ad essere collimato a tutte le IPD, non porrà il target al centro dell’immagine di ciascun campo di visione.
Quando il target è a distanza davvero finita, per esempio a 100 metri o anche meno, questo sarà molto evidente.
Se per esempio inquadriamo un passerotto a 20 metri al centro del mezzo binocolo sinistro, esso non risulta al centro del mezzo binocolo destro ma un po’ spostato verso le ore 9.
Per naturale conseguenza del fatto che tutta l’immagine del mezzo binocolo destro è spostata verso le ore 9, al bordo di quel settore del campo destro (alle ore 9 appunto) non ci sarà tutta l’immagine che invece si vede , alle ore 9, nel mezzo binocolo di sinistra.
Sempre per naturale conseguenza, alle ore 3 il mezzo binocolo destro avrà una posizione di immagine che il mezzo binocolo sinistro non ha.
La forma di queste porzioni è una sottile falce di luna. Tutto è noto un po’ a chiunque usi un binocolo. Magari non lo riesce a spiegare perfettamente ma ne conosce il fenomeno.
Va detto che il binocolo collimato a infinito rimane collimato a tutte le IPD e a tutte le distanze, a parte questa naturale convergenza nei target a distanza finita che l’occhio compensa con naturalezza.
E va anche detto che un binocolo non è collimabile a distanze molto finite (brevi) senza andare in divergenza di immagini a distanze superiori e senza perdere la collimazione quando si vari la IPD.
Perciò il target del collimatore deve sempre essere a infinito.

DOMANDO se le cosiddette zone NON DI MASSIMO CONTRASTO siano queste porzioni a falce di luna che qualsiasi binocolo collimato mostra quando il target inquadrato è a distanza molto vicina (finita): 400 metri – 8 ingrandimenti tanto per dire;
e DOMANDO inoltre se la zona DI MASSIMO CONTRASTO sia, invece, il campo in comune fra i due mezzi binocoli quando il target è, come detto, a distanza molto vicina (finita): 400 metri – 8 ingrandimenti tanto per dire.

Se, invece, questa differenza di campo inquadrato NON dipendesse dalla vicinanza molto vicina (finita) del target, ti invito a verificare le 4 condizioni che ho elencato precedentemente come necessarie perché il binocolo non produca campi differenti di visione, pur avendo una perfetta collimazione.

Se invece ritieni che queste 4 condizioni fossero soddisfatte nei binocoli in cui hai notato campi di visione non coincidenti, ti invito a fare uno sforzo mentale per DARE UNA DEFINIZIONE OTTICA di quello che tu chiami CAMPO DI MASSIMO CONTRASTO.
Da parte mia mi sforzerò altrettanto per essere all’altezza delle tue nuove argomentazioni.
Ti faccio questa richiesta perché sia io che alcune altre persone del nostro giro, che da qualche anno si impegnano ad approfondire e a divulgare il tema della collimazione dei binocoli, abbiamo sentito il bisogno fin da subito di definire una corretta terminologia, in italiano, accettata e riconosciuta da tutti per non generare incomprensioni, equivoci o fumosità sull’argomento.
Tutto questo sulla scia dello sforzo operato nella stessa direzione nel forum di Cloudy Nights e nella Binocular lists di Peter Abrahams.

Carlo Rossi


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MessaggioInviato: giovedì 9 agosto 2012, 8:00 
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Iscritto il: mercoledì 18 marzo 2009, 13:26
Messaggi: 2226
Tipo di Astrofilo: Visualista
TELEXTIN ha scritto:
MI RIVOLGO ALL'AUTORE DI QUESTA DISCUSSIONE.

MI RIVOLGO A IVAN :mrgreen:

Premessa, l'immagine che ho creato e postato a inizio topic e ogni considerazione fatta parlando di campo di massimo contrasto si riferisce a distanze "infinite". Non ha senso parlare di campo di massimo contrasto a brevi distanze e di seguito rispondo.

TELEXTIN ha scritto:
DOMANDO se le cosiddette zone NON DI MASSIMO CONTRASTO siano queste porzioni a falce di luna che qualsiasi binocolo collimato mostra quando il target inquadrato è a distanza molto vicina (finita): 400 metri – 8 ingrandimenti tanto per dire;

Anche questa che dici tu è una zona di NON MASSIMO CONTRASTO, ma questa a differenza di quella che si avrebbe a distanza infinita è per così dire "normale" in quanto come giustamente dicevi è inevitabile su brevi distanze. Invece queste falci di luna sono evitabili a distanza infinita se i due campi si sovrappongono perfettamente.
Quindi quando si parla di campo di massimo contrasto si riferisce alla presenza di queste falci di luna ma a distanze infinite.

TELEXTIN ha scritto:
e DOMANDO inoltre se la zona DI MASSIMO CONTRASTO sia, invece, il campo in comune fra i due mezzi binocoli quando il target è, come detto, a distanza molto vicina (finita): 400 metri – 8 ingrandimenti tanto per dire.

Come sopra, il campo di MASSIMO CONTRASTO è proprio il campo in comune fra i due mezzi binocoli. Ma mentre a brevi distanze è normale che non sia perfetto e si creino "le falci di luna", a distanza infinita dovrebbe teoricamente coincidere, essere il 100%, ovvero tutto il campo inquadrato è campo in comune.

Quindi ricapitolando il campo di massimo contrasto oppure di NON massimo contrasto sono quelli che dici tu, ma quando si parla del corretto "montaggio" del binocolo ci si riferisce a questi dando per scontato una valutazione fatta a distanza infinita. A brevi distanze è normale che il campo di massimo contrasto si "freghi".

Pensa che nell'SLC HD il campo di massimo contrasto era fregato a 400 metri, siccome parliamo di brevi distanze questo sarebbe anche normale... peccato che era fregato ma anche "invertito" fra i due oculari, cioè che avrei dovuto vedere nell'oculare sinistro come "falce" era nell'oculare destro e viceversa.
Forse la swarovski regola la collimazione a 65mm di IPD (come diceva Pier lo fanno a una IPD media mica su tutte vedi Mazzoleni) e a questa IPD entrava nel range, io con i miei 60mm vedono l'inversione che ho fotografato. Quando cominciai a non aver voglia di tirar fuori il binocolo perchè all'idea di nausea mi passava l'istinto di osservare successe quel che successe.

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MessaggioInviato: giovedì 9 agosto 2012, 8:45 
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Iscritto il: mercoledì 18 marzo 2009, 13:26
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Tipo di Astrofilo: Visualista
A nota di merito, il termine "campo di massimo contrasto" è tutto Italiano come hai visto sul forum americani. Credo che sia stato proprio Pier a crearlo.

Più semplicemente si potrebbe rinominare in "campo in comune vicino" e "campo in comune lontano".
Quando si parla di collimazione e di corretto montaggio del binocolo, ci si riferisce al "campo in comune lontano". Il "campo in comune vicino", pur essendo in soldoni la stessa cosa, non varrà mai il 100% pena scollimazione a distanza infinita.

Quando mi viene voglia spiego agli americani, evidentemente due di loro non s'intendono perchè non si sono ancora accorti che il centro della freccia rossa è diverso. L'immagine va osservata zoommata.

ciao

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MessaggioInviato: giovedì 9 agosto 2012, 17:25 
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Molto interessante Ivan!
Grazie!

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MessaggioInviato: venerdì 10 agosto 2012, 20:56 
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Iscritto il: mercoledì 18 ottobre 2006, 2:32
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Località: padova
mettiamo di avere un binocolo in perfetto ordine. Come faccio a intervenire sul campo di massimo contrasto? (le viti regolano la collimazione...)
grazie.
ercap


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MessaggioInviato: venerdì 10 agosto 2012, 21:55 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
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Se è in perfetto ordine non va toccato :mrgreen:

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MessaggioInviato: sabato 11 agosto 2012, 1:05 
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Iscritto il: mercoledì 18 ottobre 2006, 2:32
Messaggi: 199
Località: padova
mi spiego meglio:
mettiamo di avere un binocolo. Come FAREI a intervenire, SE LO VOLESSI, sul campo di massimo contrasto?
grazie.
ercap


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MessaggioInviato: sabato 11 agosto 2012, 9:09 
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Iscritto il: mercoledì 18 marzo 2009, 13:26
Messaggi: 2226
Tipo di Astrofilo: Visualista
Ciao ercap, ti spiego più tardi che devo uscire di casa. Intanto rispondo a Carlo Rossi che vedo che ha aperto questo topic sul forum parallelo:

http://www.binomania.it/phpBB3/viewtopi ... 2059bff33c

Carlo, oltre al commento di Pier al tuo topic, che credo sia sufficiente, ti rimando qui:
http://www.binomania.it/articoli/collim ... imiamo.php e in particolare ti rimando al capitoletto "Lo spostamento del campo di massimo contrasto nel 25x100 FB"

Ti sarà evidente, che si parla della stessa cosa, Pier usava le stelle per verificare la centratura.

In realtà Pier a un certo punto dice questo:
La stella è nella medesima posizione? In caso negativo il CM non sarà perfettamente centrato ed il binocolo sarà quindi scollimato

Dove è per quanto mi riguarda tutto corretto tranne che sull'ultima parte, quella in neretto.
Questo topic nasce dalla spiegazione che mi ha chiesto un ragazzo in mp, che era confuso dopo aver letto queste guide online.
In realtà il binocolo può avere il campo di contrasto non centrato ed essere ancora collimato, di fatto è quello che succede normalmente a brevi distanze e anche all'infinito può succedere se un errore negli assi viene corretto agendo sui prismi e modificando conseguentemente la rotondità della pupilla.

In pratica è l'immagine 2 del mio disegno.

Probabilmente per Pier un binocolo collimato è collimato a qualsiasi IPD e quindi partendo da questo presupposto quello che lui dice è corretto, per me quando nelle foto parlo di collimazione parlo del raggiungimento della fusione della immagini a una IPD, agendo quindi sui prismi. La conseguenze è che pur correggendo la collimazione le pupille non saranno tonde.

Questa è la stessa cosa che stanno confondendo gli americani, a cui ancora non ho risposto. Il problema è mettersi d'accordo sui termini e sulla interpretazione, è un pò difficile vista la barriera linguistica.

A ti ringrazio per il DOCENTE, ma credo che facendo io altro nella vita, sia un titolo più adatto a te e al tuo amico con cui tenete dei corsi sulla collimazione e credo anche a pagamento.


ciao

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MessaggioInviato: sabato 11 agosto 2012, 10:56 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
Messaggi: 20265
Località: Firenze
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Se il binocolo è collimato ma il campo di massimo contrasto, oppure il campo inquadrato dagli oculari non è lo stesso, bisogna vedere da cosa dipende, potrebbe essere un non perfetto parallelismo dei due tubi, corretto con la registrazione dei prismi. Quindi potrebbe essere una cosa molto difficile da modificare, se non smontando completamente il binocolo e controllando ogni sua parte meccanica.

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Ultima modifica di fabio_bocci il sabato 11 agosto 2012, 11:21, modificato 2 volte in totale.

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MessaggioInviato: sabato 11 agosto 2012, 11:19 
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Iscritto il: sabato 11 febbraio 2006, 12:43
Messaggi: 16145
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
ivan86 ha scritto:
Intanto rispondo a Carlo Rossi che vedo che ha aperto questo topic sul forum parallelo:

http://www.binomania.it/phpBB3/viewtopi ... 2059bff33c
Le diatribe crossforum e relative risposte e controrisposte "saltellanti" non sono affatto buona pratica, quindi chiedo di interromperla qui, altrimenti mi vedrò costretto a valutare tale discussione per quanto interessante, come base per fare polemica e quindi chiuderla.
Quindi da qui in avanti le risposte si danno ESCLUSIVAMENTE a domande poste in QUESTO topic.
Grazie.

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