1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

Il primo forum di astrofili per astrofili, nato nel 2000!
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Qui trovi le istruzioni per il caricamento file: viewtopic.php?f=13&t=86546.



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Autore Messaggio
MessaggioInviato: giovedì 2 agosto 2012, 21:18 
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Iscritto il: venerdì 11 gennaio 2008, 1:18
Messaggi: 456
Località: Verona
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Per prima cosa bisognerebbe capire cosa s’intende per foto?
La mia sensazione cosi a pelle " ma molto probabilmente mi sbaglio e allora chiedo già scusa" è che alcuni non conoscano bene tutte le difficoltà da superare per arrivare ad avere una foto che sia perlomeno dignitosa.
Comunque sono prontissimo a vendere tutto il mio setup, se il nuovo sistema fotografico Dobson funziona senza tutte le complicazioni che mi perseguitano da anni, alla fine vendendo tutto, prendo il Dobson da 22.000 euro e forse avanzo qualcosa. :mrgreen:
Però il mio difetto è che sono come quel tale che se non vede non crede. :shock:

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Elio
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MessaggioInviato: venerdì 3 agosto 2012, 6:14 
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Iscritto il: lunedì 19 gennaio 2009, 21:32
Messaggi: 2885
Località: LV426/Acheron
ras-algehu ha scritto:
Capisco che per te il tuo dobson è il migliore del mondo quindi proiva a suggerire agli astronomi per il prossimo telescopio da 30metri di farlo dobson e fare esposizone di 15s ogni volta.


Tutti i telescopi di grande apertura da 50 anni a questa parte sono "dobson". Il punto chiave è che rimpiazzando la montatura equatoriale con una altazimutale si può scalare in apertura (cosa impossibile continuando per la strada equatoriale). I rifrattori sono stati sostituiti da rflettori perchè nonn scalavano in apetura (arrivati a un metro non c'era modo pratico di continuare a salire). I riflettori equatoriali arrivati a 5 metri sono stati rimpiazzati da quelli altazimutali perchè non c'era modo pratico di salire.

I telescopio per amatori, arrivati a 30 cm circa sono al limite delle possibilità per la soluzione equatoriale (*). Le foto di Benintende sono il massimo che si può ottenere con 30 cm (sbaglio o ci sono voluti 4 giorni? a SQM 21.5). Lo Spice Eye è un primo tentativo di dotare i dobson amatoriali di un sistema di movimento sufficiente a inseguire. Con soli 15" di esposizone e senza fru fru le foto sono già superiori a quelle ottenibili con un 8".

A me sembra che queste levate di scudi siano solo un modo per esorcizzare a priori una strada che non si vuole considerare (l perchè mi sfugge). Che cosa impedisce, in linea di principio, a un 24" ben guidato in altazimutale di fare foto migliori di un 30 cm in equatoriale?

(*) A meno che uno non abbia un milione di euro per un osservatorio da 60 cm e che ottenga il permesso per fare l'osservatorio in quei pochi posti rimasti a SQM 21.5


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MessaggioInviato: venerdì 3 agosto 2012, 7:15 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:08
Messaggi: 9625
Località: Roma
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Trovo l'argomento proposto da Xenomorfo sicuramente interessante; non di rado mi era frullato nel cervello
di vedere quali potessero essere i limiti del sistema di fotografare con un grande Dobson.
Sicuramente potrebbe essere un inizio per una nuova avventura tutta da scoprire, ma con le attuali realizzazioni
meccaniche credo sia impensabile con quei diametri e soprattutto focali viste (22" - 24" maggiori di 2,5mt), proporsi
nel fare astrofotografia con esposizioni al limite del fondo cielo, per ottenere quindi immagini fotografiche in
grado di sfruttare tutta la capacità di raccolta luce e potere separatore di questi enormi specchi!
Posso parlare in prima persona e con la pratica di quasi tre anni sulle spalle delle difficoltà incontrate con il Mewlon300
il quale vanta una meccanica di primo ordine e focali equiparabili ai grandi Dobson: non è una passeggiata!

Concordo invece con quanto scritto da Marco Lorenzi e con altri sulle difficoltà inerenti le flessioni delle celle, il lasco
degli specchi e dell'intubazione in generale attualmente in uso sui grandi Dobson e i limiti delle montature altazimutali. E'
tempo perso avventurarsi così come vengono attualmente proposti i Dobson nell'astrofotografia profonda. Diverso è
il discorso delle istantanee (exp 15 o poco più secondi). E' un'alternativa in più che hanno i visualisti, perchè sono loro
che acquistano i Dobson da 24": difficile pensare l'incontrario anche se potrebbe essere possibile.

Rimane il fatto in ogni caso che è certamente curioso ed interessante vedere l'eventuale sviluppo se mai ci sarà,
di questa pratica, parallelamente alle idee innovative che protrebbero mettersi in coda.
Non mi sento quindi di bollare in assoluto tale sistema, se un domani dovesse esserci uno sviluppo efficiente e funzionale
rimarrebbe un'altra possibilità in più per fare astrofotografia con altri mezzi. Perchè dunque limitarsi?

Non dimentichiamo e come più sopra è stato scritto e verificabile in situ tutti i grandi Osservatori professionali impiegano
montature altazimutali per specchi giganteschi con budget spese per pollice d'apertura di gran lunga inferiori ai sistemi
tradizionali.
Che siano dunque maturi i tempi anche per noi astrofili? Pensateci un attimo: non sarebbe mica male!
Grandi specchi e montature economiche e trasportabili, ma soprattutto efficienti! Il sogno degli astrofotografi più incalliti. :wink:
Cari saluti,

Danilo Pivato

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MessaggioInviato: venerdì 3 agosto 2012, 8:55 
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Iscritto il: venerdì 5 giugno 2009, 15:25
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Località: Udine
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
xenomorfo ha scritto:
Con soli 15" di esposizone e senza fru fru le foto sono già superiori a quelle ottenibili con un 8".


Mah, con tutto il rispetto, questa superiorità mi pare che la vedi solo tu. Chi ne capisce qualcosa di astrofotografia, e pure chi non se ne intende ma non è pregiudizialmente a favore di una ipotesi o dell'altra, mi pare che si sia già espresso ripetutamente in merito. Libero di continuare a pensarla come credi, se ti piace così. :roll:

xenomorfo ha scritto:
Che cosa impedisce, in linea di principio, a un 24" ben guidato in altazimutale di fare foto migliori di un 30 cm in equatoriale?


In linea di principio nulla, se si riescono a risolvere le problematiche citate in vari passaggi precedenti. A giudicare dai risultati visti finora, mi pare che ciò non sia ancora fattibile. Qualora lo diventasse, ne riparleremo...

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MessaggioInviato: venerdì 3 agosto 2012, 10:36 
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Iscritto il: domenica 7 settembre 2008, 11:45
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Credo che la possibilità di operare su strumenti più grandi non comporterà l'abbandono di quelli intermedi, così come la disponibilità degli strumenti attuali tra 10" e 14" per il deep-sky non ha soppiantato la ripresa con diametri minori e focali più corte.
Sicuramente il cammino sarà lungo, ma con le soluzioni attuali sopra i 14" non si va.

P.s.: la possibilità di riprendere con tempi brevi non è da sottovalutare anche per altri versi. Non fatico ad immaginare un sistema che, con un semplice "flip mirror" o soluzioni analoghe, catturi immagini degli oggetti p.e. nei tempi morti di una sessione di osservazione visuale... :wink:

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autore dei libri:
- Il cielo ritrovato - guida pratica all'astronomia visuale (manuale)
- Breve guida all'astronomia amatoriale (vademecum)
- Ripensare le città (saggio)
- La Principessa Scimmia (fiaba/fantasy)
...nonché blogger (Mammifero Bipede, su Wordpress)


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MessaggioInviato: venerdì 3 agosto 2012, 12:12 
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Iscritto il: lunedì 19 gennaio 2009, 21:32
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Località: LV426/Acheron
gvnn64 ha scritto:
Mah, con tutto il rispetto, questa superiorità mi pare che la vedi solo tu.
[/quote]

Ne prendo una a caso: download/file.php?id=41466&mode=view
33 pose da 300 secondi, dark, flat bias. viewtopic.php?f=5&t=73744

Una sola posa da 15" senza dark, flat, Bias: http://www.cloudynights.com/ubbthreads/ ... P_15_3.jpg

Da confrontare alla stessa scala. Discutere se questa ha un pelino più di quella o viceversa passa in secondo piano rispetto a 33x300+49 fra dark flat e bias rispetto a 1x15". Non è che fosse impossibile fare 33x15 e, per usare le tue parole, "chi ne capisce qualcosa di astrofotografia", sa che combinando 33 fotografie il risultato migliora di un fattore circa 6. Non siamo pari. E da una parte è stato spremuto tutto (presumo) dall'altra siamo solo agli esercizi di riscaldamento. Se non vuoi percorrere la strada nuova pazienza (qualcun altro lo farà è evidente già nelle premesse).


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MessaggioInviato: venerdì 3 agosto 2012, 12:39 
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Iscritto il: venerdì 5 giugno 2009, 15:25
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Località: Udine
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Mauro, di questo passo possiamo fare notte, senza aggiungere alcunchè di costruttivo a quanto è stato già detto e ripetuto.
Per non morire di noia, facciamo che se ne riparla quando una delle foto ottenute con la tecnica che descrivi finisce sull'APOD. :)

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MessaggioInviato: venerdì 3 agosto 2012, 14:13 
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Iscritto il: lunedì 19 gennaio 2009, 21:32
Messaggi: 2885
Località: LV426/Acheron
OK. Ritorno su questi punti con argomenti un po' più precisi.

gvnn64 ha scritto:
Il motivo, anzi i motivi (almeno due) sono presto detti: e si tratta sempre di una questione di S/N:
1) quando esegui un'immagine CCD, per registrare le sorgenti più deboli, devi superare una certa soglia critica, altrimenti i fotoni della sorgente debole si perdono nel rumore e non vengono registrati in maniera statisticamente significativa dal fotosensore. Perciò se io faccio una posa singola da 60 secondi, riesco a raggiungere un certo S/N sulle sorgenti deboli, mentre se faccio una posa più lunga, mettiamo di 10 minuti, miglioro il S/N della medesima sorgente debole in ragione di n^0.5, ovvero di un fattore 3,2 circa (trattandosi di un rumore causale). L'effetto pratico, è che per le sorgenti più deboli io potrei potenzialmente sommare n pose da 60 sec, ma non riuscire ancora a raggiungere la soglia minima di dettezzione sul fotosensore, quindi quella sorgente NON la vedo, stop.
2) il redout noise: questo rumore è una delle sorgenti principali di rumore nelle riprese CCD. Si registra ad ogni scarico dell'immagine, ed è un rumore casuale. Ragion per cui, fare 100 pose da 60 secondi NON è affatto equivalente a farne, per esempio, 1 da 100 minuti (nel primo caso il contributo del redout noise esce 100 volte, nel secondo caso una soltanto). Perciò, da questo punto di vista, il S/N di 100 pose da 1 minuto è significativamente inferiore rispetto a quello di una singola posa di 100 minuti.

OK, adesso tocca a te spiegare perchè 100 pose da 1 minuto sarebbero equivalenti ad una singola posa da 100 minuti. :)


ras-algehu ha scritto:
... te l'ho detto visto che ti piace tanto leggere fatti una cultura su siti dove ci sono riviste professiuonali e poi, quando saprai qualcosa, ne riparliamo.
Quando vuoi le cose le trovi, vatti a cercare Sub-exposure time and signal-to-noise considerations di John C. Smith.


Comincio intanto con far osservare a Ras che è alquanto ingeneroso e anche un po' offensivo. Non avrò mai fatto fotografie, ma ho esperienza in attività sperimentale di tipo professionale e un CCD altro non è che un sistema di misura (della luce). Quindi ho ben chiaro come funziona. Ho avuto a che fare con problemi di misura molto simili (e tanto per la cronaca recentemente abbiamo misurato lo spostamento di un pendolo con la precision di 0.1 A (un decimo di atomo)).

Io avevo fatto dei calcoli simili a quelli di Smith. Uso i miei simboli. Partiamo dal rapporto fra segnale e rumore:

Immagine

Questa è praticamente la stessa formula di Smith, dove Q è l'efficienza quantica del sensore, P il flusso di fotoni sul pixel (Eobj secondo Smith), B il flusso di fotoni del fondo cielo (Esky), t il tempo di esposizione, Dc la corrente di dark (Smith presume che sia trascurabile), R il rumore di lettura.
Giocando un po' con i numeri è possibile rappresentare graficamente il rapporto s/n. Prendiamo a puro titolo esemplificativo Q=0.5 (efficienza quantica), P = 5 fotoni al secondo, B = P (cioè cielo di intensità paragonabile all'oggetto), Dc = 0.3 elettroni al secondo, R = 13.5 elettroni.

Prima di fare il grafico dobbiamo calcolare il tempo massimo di esposizione. Immaginiamo di voler raggiungere il livello di 10 000 elettroni (a titolo di esempio). Il tempo necessario è T = 10000/(P+B)/Q = 2000 secondi. Il grafico che segue mostra il rapporto s/n calcolato per tempi di esposizione t che vanno da 0.01 T a T.
Immagine
In effetti, dato che il numeratore della formula precedente (che rappresenta il segnale) cresce linearmente con il tempo di esposizione, mentre il denominatore (che rappresenta il rumore totale) cresce secondo la radice quadrata del tempo, più tempo si usa e meglio è. Ovviamente fino al raggiungimento del tempo massimo T.


Perfetto? Tutto chiaro? Allora è vero che non è la stessa cosa dividere l'esposizione in parti? No. Per due motivi:
a) è vero che riducendo il tempo di esposizione il rapporto s/n peggiora, ma nello stesso tempo si possono raccogliere più immagini che possono essere combinate con tecniche abbastanza avanzate di stima e reiezione degli outlier. Questo punto è trattato da Smit e non lo approfondisco per ora.
b) un conto è ridurre il tempo sullo stesso telescopio altro è ridurre il tempo di esposizione in combinazione con un aumento di apertura. Questo è proprio il caso che ci interessa. Per esempio un 24" ha una apertura 3 volte maggiore di un 8 pollici. Questo significa che, a parità di scala immagine, i flussi P e B saranno 9 volte superiori per un telescopio di apertura tripla. Non solo, ma il tempo per !riempire" il CCD è ridotto di un fattore 9 a 222.2 secondi.
Immagine
Se allora facciamo il grafico dei due telescopi a confronto otteniamo un risultato diverso: il telescopio grande satura prima del piccolo (e quindi ha naturalmente bisogno di tempi più piccoli). Inoltre, l'importanza relativa della corrente di Dark diminuisce e abbiamo così un altro piccolo vantaggio.
Di fatto otteniamo lo stesso rapporto segnale rumore in un decimo del tempo. Possiamo anche osservare che per una esposizione di "soli" 20 secondi la grande apertura (in questo esempio) produce un s/n di circa 12 (contro 1.5 del piccolo). Ma di scatti da 20 secondi, in 2000 secondi, ce ne stanno 100, che combinandoli assieme innalzano il rapporto s/n di un fattore dieci a circa 120, cioè quasi il triplo della piccola apertura con esposizione singola di 2000 secondi.

PS N.B. so usando la stessa "teoria" che mi è stato consigliato di approfondire prima di parlare. Sarei alquanto sorpreso di scoprire che andava bene quando era utile per confutare le mie idee e ora invece non vada più bene perchè "la pratica è diversa". Allora non si doveva chiamarla in causa prima.


Ultima modifica di xenomorfo il venerdì 3 agosto 2012, 14:27, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: venerdì 3 agosto 2012, 14:26 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:29
Messaggi: 6032
Località: Truccazzano (MI)
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Discussione sicuramente interessante, così come al tecnica senz'altro perfettibile, ma già capace di tirar fuori dettagli interessanti.
Personalmente non vedo un grande futuro nel breve medio periodo, almeno per chi cerca foto qualitativamente appaganti.
Ho guardato con interesse anche al confronto tra lo scatto singolo del dobson e una foto presa probabilmente a caso dal forum , di 33x300s fatta con un 20cm f/4.
Certamente si potrebbero postare infiniti altri confronti, ma trovo almeno più opportuno mettere due immagini singole :)
Nel mio modesto database di foto scattate, ne ho solo una della trifida e purtroppo di ben 600s, però scattata con una vecchia reflex digitale di oltre 6 anni fa attraverso un tele da 20cm f/6,4, il tutto del valore compresa montatura e guida inferiore ai 2200 euro, che dovrebbero in parte compensare i 22000 dollari della soluzione dobson e soprattutto l'utilizzo di una moderna e raffinata Canon 60Da, sebbene solo a 15secondi

Ecco la solita foto fatta con il dobson:
Allegato:
trifidadobson.jpg
trifidadobson.jpg [ 306.09 KiB | Osservato 1612 volte ]


E questa fatta con il 20cm su una montatura cinese:
Allegato:
trifida.jpg
trifida.jpg [ 376.15 KiB | Osservato 1612 volte ]


Ora si può discutere sulla magnitudine limite raggiunta (ad occhio piuttosto simile) o alla resa dei colori, soprattutto sulle stelle, così come sulla definizione.
La soluzione Dobson è senza alcun dubbio una buona idea per "foto ricordo" di una serata di osservazione visuale, al momento, ma da qui a diventare una valida alternativa per la cattura di immagini esteticamente gratificanti del profondo cielo, ha ancora diversa strada da percorrere :wink:

_________________
Qualcosa sulla "mia" astrofotografia
La mia gallery su Astrobin


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MessaggioInviato: venerdì 3 agosto 2012, 14:30 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
Messaggi: 20265
Località: Firenze
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
L'idea della "istantanea" è simpatica. Però è troppo limitativa. In un Dobson senza inseguimento fare foto è piuttosto difficile. Perchè con la macchina attaccata si vede ben poco. Con un sistema di inseguimento la cosa migliora, però la maccanica di tutto l'ambaradan non è tanto eccezionale. Perchè non è vero che le montature altoazimutali dei grossi telescopi sono delle montature da Dobson, nient'affatto, quelle professionali girano lisce che è una bellezza ed hanno una rigidità e precisione di movimento a tutta prova... Un Dobson non ha la rigidità strutturale per fare foto con pose un pò lunghe. Poi fare somme di foto non è tanto semplice se l'inseguimento non è molto buono, su soggetti che visualmente non si vedono potrebbe diventare un terno al lotto...

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Ciò che non ha termine non ha figura alcunaLeonardo da Vinci


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