fabio_bocci ha scritto:
Pensare alla fenomenologia, scusami se sono franco, vuol dire di non aver capito nulla di quello che la Scienza. Almeno di quello che è la scienza dopo Roger Bacon.
Non comprendo la tua posizione.
Va ovviamente premesso e sottolineato che il fermine "fenomenologia" in questo intervento nulla a che vedere (come evidenziato da yourockets) con il termine "fenomenologo" che ho usato in altri interventi e che era usato nel senso in cui è usato nella scienza contemponanea (e non senza stupore ho visto che il termine non era di dominio generale).
Pur non condividendo la posizione di Husserl che implicitamente critichi, io non condivido la tua posizione. Non puoi cioè dire "Pensare alla fenomenologia, scusami se sono franco, vuol dire di non aver capito nulla di quello che la Scienza". Si tratta intanto di un'affermazione assoluta, e le affermazioni assolute non hanno posto nella scienza (e questa non è un'affermazione assoluta).
Ripeto, io non condivido l'approccio di Husserl, anche se lo trovo stimolante e da tenere in considerazione, ma non ritengo accettabile una simile accusa.
Secondo me il difetto maggiore di Husserl è quello di voler dire agli scienziati che devono fermarsi ad un certo livello, oltre il quale è "mestiere da filosofo". Per me non c'è un livello a cui fermarsi. Certo, se si parla di nuclei galattici attivi si potrebbe dire che c'è un livello a cui fermarsi, ma se si parla di cosmologia no (va detto che la cosmologia come scienza non esisteva all'epoca di Husserl; sarebbe interessante vedere che posizioni assumerebbe oggi, se fosse tra noi).
Tuttavia, alcuni elementi esplicitati da Husserl vengono sempre assunti implicitamente dallo scienziato (non dimentichiamo che Husserl faceva due "mestieri"; uno era quello del filosofo, ma l'altro...), e si possono trovare laureati in fisica, e anche ricercatori di buon livello, che non vi hanno mai posto mente, fors'anche perché nessuno li ha fatti meditare su ciò. Ad esempio, il solo fatto di supporre che esista un cosiddetto "reale sensibile" e che la natura non sia "giocherellona" è assunto in ogni scienza naturale, ma va meditato.
Per intenderci, Husserl non è Galimberti (come ben mostra l'assillante parlare di Galimberti di tecnica anche quando intenderebbe parlare di scienza, a significare che, volutamente, le confonde).
In conclusione, io non ho le posizioni di Husserl, anzi, ma ne apprezzo il ragionamento. Certamente ha meditato sulla scienza e, che si condividano oppure no le sue posizioni, non si può prescindere da esse e non possono essere bollate come idee di uno che non ha capito niente di scienza.