Filo ha scritto:
Ritornando al discorso dell'aumento di massa infinita per andare alla velocità della luce, in verità la massa rimane sempre la stessa, ma occorrerebbe un'energia infinita per vincere l'inerzia! Primo principio della dinamica.
Infatti all'aumentare della velocità: i corpi, insomma, si oppongono ad essere accelerati a velocità prossime a quelle della luce, e tanto più ci si avvicina a tale velocità, tanto più difficile diventa accelerare ulteriormente, come se il corpo diventasse "più massiccio". Detto aumento di massa segue una legge matematica ben precisa, che comporta la necessità di una quantità infinita di energia per raggiungere la velocità della luce, la quale risulta pertanto irraggiungibile e insuperabile!
Perciò è corretto dire che non è un aumento di massa ma è un aumento d'inerzia della massa che accumula l'energia cinetica nella massa e questa tende all'infinito alla velocità della luce.
Quindi per vincere l'inerzia di un corpo in accelerazione avrò bisogno sempre di più energia, che alla velocità della luce risulterebbe infinita!
Il ragionamento contiene consderazioni valide insieme ad altre meno valide, e molto verte sull'uso impropio, sfortunatamente fatto proprio (scusate il gioco di parole) da molti libri vetusti, del termine "massa".
Intanto, va detto che l'espressione "Primo principio della dinamica" è avulsa dal discorso.
La "massa" così come la intendi tu NON è la massa, ma è la massa relativistica, cioè il fattore di proporzionalità tra il quadrivettore energia-impulso e la quadrivelocità.
Cioè, come nel limite a basse velocità (basse rispetto a
c) vi è la classica espressione del'impulso (o quantità di moto, o momento lineare)
p = m*v = m*(d/dt)x
così vi è l'espressione (ahimé, ci sono ovvie difficoltà nell'usare gli "indici covarianti", spero che sia ovvio cosa indico con p^nu)
p^nu = m*v^nu = m* (d/dt)x^nu,
dove m è la massa relativistica, la quale NON E' la massa dell'oggetto (anche se anticamente veniva considerata tale). La confusione dei due termini va evitata (vi è comunque una discussione su ciò che si protrae da non meno di quattro decenni).
Precisato ciò, il tuo discorso, pur semplificato, funziona (a patto di dire "massa relativistica" e non "massa"; inoltre, mi chiedo se fa così schifo dire "diverge" invece di "infinita". Questa non è una banale puntualizzazione da pignolo, ma ha la sua importanza). Come già da altri osservato, nulla vieta che vi sia qualcosa che marcia a velocità superiore a
c, nel qual caso il problema si traduce nell'impossibilità di rallentare fino a
c. I tachioni, se esistono, han difficoltà a "frenare".