1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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Autore Messaggio
MessaggioInviato: mercoledì 11 luglio 2012, 16:04 
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Iscritto il: giovedì 20 ottobre 2011, 18:09
Messaggi: 317
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Ciao da Danilo,
per calibrare le nostre immagini utilizziamo stelle di riferimento simili al Sole.
Ma per quale motivo utilizziamo stelle della medesima classe spettrale (G2V) piuttosto che stelle con lo stesso indice di colore B-V?
Risulta, infatti, che l'indice di colore, a parità di classe spettrale varia e non di poco.


Danilo


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MessaggioInviato: mercoledì 11 luglio 2012, 16:05 
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Iscritto il: venerdì 10 febbraio 2006, 0:42
Messaggi: 27065
Località: 41°N 16°E
Tipo di Astrofilo: Visualista
Attenzione a dove postiamo ;)
Sposto l'argomento in una sezione più indicata.

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volpetta.com
Astrofilo sul campo dal 1997


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MessaggioInviato: mercoledì 11 luglio 2012, 16:28 
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Iscritto il: venerdì 3 luglio 2009, 11:02
Messaggi: 2026
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Ciao in questo periodo sto appunto provando a fare le calibrazioni e l'argomento mi interessa.
Potresti spiegare la differenza ad un ignorante come me, tra le due opzioni, magari con link ecc?
Grazie!

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Telescopio e montatura: Meade ACF LXD 75 (SC 8'') - Riduttore: Baader Alan Gee Mark II (attualmente: Feq 1090, f5.4)

CCD Deep: Orion DSCI II (color ICX429AKL 752*582 8.6nm*8.3nm) - Guida: OAG tramite Meade DSI Pro
CCD HiRes: Philips SPC900NC
Filtri: Hutec IDAS LPS-P2

SW di acquisizione ed elaborazione (su Vista32 e XP): MaxIm DL EE, Registax - SW di guida: PhD e ASCOM 5.5 Pulse Guide


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MessaggioInviato: mercoledì 11 luglio 2012, 16:37 
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Iscritto il: giovedì 20 ottobre 2011, 18:09
Messaggi: 317
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Per esempio questo documento:

http://www.codas.it/astronomia/articoli ... -colore-bv

Consiglio anche l'ottimo "Il libro delle stelle" di Kaler.


Danilo


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MessaggioInviato: mercoledì 11 luglio 2012, 16:54 
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Iscritto il: venerdì 3 luglio 2009, 11:02
Messaggi: 2026
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Grazie, leggero' avidamente!

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MessaggioInviato: mercoledì 11 luglio 2012, 17:43 
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Iscritto il: giovedì 20 ottobre 2011, 18:09
Messaggi: 317
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
In altre parole il problema è questo.

L'insieme delle stelle G2V hanno una notevole variabilità dell'indice di colore B-V (che è una misura della distribuzione delle intensità in funzione delle lunghezze d'onda).

L'insieme delle stelle con indice B-V simile comprende classi spettrali nettamente diverse.

Allora cosa dovrei utilizzare per calibrare? Stelle G2V con indice simile (e quanto simile?). Non ce ne sono molte ed è probabile che si trovino in una zona di cielo troppo diversa da quella di ripresa.


Sto pensando ad una alternativa, ma non so quanto è realizzabile: invece di cercare le G2V prendo in esame una stella di cui conosco gli indici B-V e V-I (da Hipparcos ad esempio) e a partire dalle loro componenti RGB trovo i parametri di calibrazione.

Inizio a pensarci...


Danilo


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MessaggioInviato: mercoledì 11 luglio 2012, 18:52 
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Iscritto il: venerdì 3 luglio 2009, 11:02
Messaggi: 2026
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Non ho capito bene...
Nella definizione di BV si parla della differente sensibilita' dei recettori. Ma quali? Dice che e' una constatazione oggettiva, mi fido e allora mi aspetterei che la classe spettrale di stelle con BV = 0.60 (quello del Sole, da come leggo) fosse di tipoG2V, o al massimo entro le variazioni che si trovano nelle solite liste di stelle bianche (si trovano anche G2V-VI, G1/G2V ecc.).
Invece dici che a stesso BV possono corrispondere classi spettrali differenti... bo.

In realta' potrei anche pensare qualcosa tipo la differenza tra essere bianche ed apparire bianche ma non saprei contestualizzare in alcun modo. In ogni caso penso che a noi servirebbero quelle che appaiono, bianche.
Detto questo, non ho detto nulla...

L'alternativa e' molto molto interessante, se si potesse fare. Ci penso ogni volta che in questo periodo inquadro quel faro che e' Arturo. Ma anche se sapessi i suoi indici, non saprei poi come ricondurli nella forma RGB che e' quella esposta dai programmi.
Si potrebbe rubare questa informazione da qualcuno che sappiamo aver fatto una buona calibrazione :mrgreen:

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MessaggioInviato: mercoledì 11 luglio 2012, 20:23 
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Iscritto il: giovedì 20 ottobre 2011, 18:09
Messaggi: 317
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Ecco ciò che ho capito.

L'informazione 'completa' della luce della stella è data dal suo spettro come quello allegato.
L'indice B-V come gli altri indici di colore sono dati dal rapporto tra le intensità misurate in due bande, matematicamente parlando è il rapporto tra due integrali su due intervalli distinti di lunghezze d'onda.

L'indice di colore è, quindi, una informazione molto più ridotta rispetto allo spettro di partenza e non dipende dalla strumentazione, almeno in teoria.

Come fanno due spettri completamente diversi come forma, a dare lo stesso indice? Basta che i due integrali abbiano lo stesso peso reciproco e il gioco è fatto.

Quello che non riesco a spiegarmi (partendo dallo spettro e arrivando all'indice) è come due stelle della stessa classe spettrale presentino indici B-V molto diversi tra di loro.... sto indagando.

Un metodo alternativo sarebbe quello di calibrare le componenti RGB a partire dagli indici noti senza la costrizione di avere una G2V... come? Non lo so!! Sto cercando di capire.

Danilo


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MessaggioInviato: mercoledì 11 luglio 2012, 23:32 
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Iscritto il: domenica 23 aprile 2006, 22:02
Messaggi: 7738
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Ad ogni modo non hai bisogno di calibrare il tuo sistema ogni volta. Una volta stabiliti i fattori di moltiplicazione per i canali R, G e B (di solito con una stella G2V) puoi applicarli ad ogni ripresa.


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MessaggioInviato: giovedì 12 luglio 2012, 7:49 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:41
Messaggi: 23668
ciao danilo,
non so se ho ben capito il "tuo" problema :D
in ogni caso provo a darti una risposta.
quando i nostri amici fotografi effettuano una calibrazione su una stella di tipo G2V il loro scopo è, in buona sostanza, rendere i colori della foto quanto piu' "fedeli" possibile (in pratica si cerca di rendere i colori della foto molto simili a quelli che vedrebbe il nostro occhio se avesse la possibilità di osservare direttamente l'oggetto ad una distanza tale da riuscire a ditinguerne i coloti).
Per fare cio' si sceglie un riferimento, si puo' sceglierne, ovviamente, uno qualsiasi tra tantissimi, una delle scelte piu' comuni è quella di usare una stella simile a quella di cui i nostri occhi possono vedere il color... ovviamente il nostro sole che, guardacaso è una stella di classe spettrale G (sottoclasse 2) ed è una nana (una stella di sequenza principale), in breve una stella di classe G2V.
Tutte le stella di questa classe spettrale hanno caratteristiche comuni ben note che vanno dalla temperatura superficiale (intorno ai 6000K), alla massa (intorno ad una massa solare), al colore (sostanzialmente bianco).
E quello che interessa a chi deve calibrare i colori della foto è proprio sapere che queste stelle sono praticamente bianche!

Perchè complicarsi la vita? ;)

_________________
qa'plà!
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