il succo comunque era che in una scuola di massa pensata ( ormai è così, soprattutto nella media secondaria) per trasmettere un sapere operativo, non problematico e tendenzialmente passivo, non solo è impossibile che tutti gli insegnanti abbiano le stesse caratteristiche, ma anche quelli che sarebbero portati ad insegnare in un modo più vitale fanno una fatica tremenda a farlo ( finendo anche con l'arrendersi, ne conosco).
un contenitore pensato in modo diverso agevolerebbe il lavoro di quelli che sono più portati a una pedagogia più "attiva" ( per usare una vecchia categoria

) e stimolerebbe anche gli altri ( attraverso richieste e obiettivi formativi diversi) a lavorare in un altro modo.
taccio sui problemi derivanti dalla precarietà, dalla continuità didattica etc...
non è che non ci siano responsabilità e carenze individuali, chiaro, ma non è partendo da lì che si risolvono i problemi ( nè, viceversa, partendo dalle punte di qualità - che sono più di quelle che si crede secondo me)...il problema ( mi si perdoni il gioco di parole) è che le riforme scolastiche degli ultimi 20 o 30 anni vanno tutte in direzione opposta. questa è la tragedia.