Angelo Cutolo ha scritto:
GTBL ha scritto:
Angelo Cutolo ha scritto:
Il mio professore di fisica alla superiori, diceva che la Matematica è semplicemente il linguaggio della scienza, personalmente la trovo una definizione abbastanza calzante.
Io no. Se questa definizione fosse un scarpa, sarebbe spaiata, rotta, puzzogena e con suola mal ridotta.
Perché?
La matematica NON E' il linguaggio delle scienza, anche se alcune sue parti effettivamente hanno tale ruolo. E' vero che alcune parti della matematica (non la matematica nel suo complesso) possono essere usate in modo straordinariamente efficace (perfino, per dirla con Wigner, in modo inaspettatamente e irrazionalmente efficace) come "linguaggio della scienza", ma va tenuto conto di una serie di questioni, alcune delle queli sono:
- gran parte del corpus delle scenze matematiche contemperanee non costituisce, almeno per ora, linguaggio della scienza (la matematica non è quella che si vede al liceo, e anche in un intero corso universitario non se ne vede che una parte molto ridotta);
- è relativamente facile fare certe affermazioni quando di parla di fisica, ma non dimentichiamo che alla scienza afferisce anche la cosmologia, che ha pretese diverse (a meno di non affermare che, al di là della cosiddetta cosmologia fisica, la cosmologia non ha dignità di scienza. Questa breve frase meriterebbe di per sé discussioni in un intero forum ad essa esclusivamente dedicato);
- non dimentichiamo che se U è l'universo, L è l'Universo soggetto a leggi fisiche, LM è l'Universo soggetto a leggi fisiche esprimibili in forma matematica, N è l'universo soggetto alle leggi fisiche "locali" e NM è la parte di N in cui effettivamente possiamo usare la matematica, non è per nulla indolore e privo di conseguenze assumere U = L = LM = N = NM, il che è quello che effettivamente si fa, ma bisogna avere chiaro che tale assunzione è fatta, poiché porta ad un "alone informativo".
Ci sarebbero anche molte altre questioni, che non ho il tempo di descrivere ora.
Detto in altri termini, quella è un'affermazione buona per un professore di fisica del liceo, ma non per un fisico, men che meno per un cosmologo (e irrita oltremodo un matematico).