TELEXTIN ha scritto:
Dunque partendo dalla posizione "occhi avvicinati" falsiamo il risultato perchè il ns. cervello (continuiamo erroneamente a chiamarlo cosi) aveva già corretto e difficilmente riusciremo, allontanandoci, ad avere sotto controllo il "rilassamento del cristallino" necessario per accorgerci del difetto.
Il cristallino serve per la focalizzazione e quindi influenza la percezione della profondità di campo del binocolo. Nella collimazione intervengono i "muscoli" del nostro occhio che compensano più o meno bene l'errore sul parallelismo degli assi ottici.
Ci si allontana dagli oculari per controllare la collimazione in quanto, allontanandosi, aumenta l'errore di scollimazione sempre se c'è.
Dal centro di ogni oculare è come se sbucassero due rette perpendicolari alla superficie del vetro dell'oculare, se la collimazione è buona queste rette corrono parallele, se non lo è o divergono allontanandosi l'una dall'altra o finiranno per scontrarsi. Più ci si allontana dagli oculari e più è possibile scoprire cosa faranno le rette. Ad un certo punto, se l'errore di scollimazione è importante, il nostro cervello non sarà più capace di fondere le immagini nonostante sia perfettamente consapevole che si tratta dello stesso campanile.
Quindi SI tenere la vista rilassata in modo da utilizzare il meno possibile i muscoli, ma non serve necessariamente iniziare ad osservare già da lontano.
TELEXTIN ha scritto:
1°) binocolo aperto alla giusta distanza interpupillare, fermato in cavalletto e puntato su di un targhet (meglio se a croce - ma va bene anche un campanile) posto ad almeno 2000 metri (meglio se a 4000)- stare, con gli occhi a 10/15 cm di distanza (10 o 15 a seconda del tipo di binocolo) e guardare il targhet, non attraverso il binocolo, ma sfiorando superiormente il perno meccanico centrale CON LO SGUARDO RILASSATO (quasi lo sguardo di chi si sta abbioccando alla TV) - poi scendere SENZA AVVICINARSI e guardare attraverso gli oculari mantenendo lo sguardo estremamente rilassato. Se il binocolo è collimato, vedrete una sola croce (o campanile) se il binocolo è leggermente scollimato vedrete due croci (o campanili). Scalino (se uno dei due è più alto) divergente o convergente orrizzontalmente se ne vedete due distanti tra loro.
ottimo
TELEXTIN ha scritto:
2°) Il medesimo risultato si ottiene sempre con binocolo in cavalletto, puntato sul lontano targhet: mettere il taghet al centro del tubo destro e poi portarlo, orrizzontalmente, alla estremità massima possibile sinistra dell'obbiettivo, poi, senza muovere il binocolo e il cavalletto, andare con lo stesso occhio dentro all'oculare sinistro e controllare dove si trova il targhet: se è nella medesima posizione di quella in cui lo avevate messo nel tubo destro, il binocolo non avrà divergenza o convergenza orrizzontale. Se a sinistra il targhet non tocca il bordo (come avevate messo quello di destra) ci sarà scollimazione orrizzontale convergente o divergente a seconda se il targhet è lontano da bordo in direzione interna o esterna.
Va ripetuta la stessa operazione partendo sempre dal tubo di destra, mettendo il targhet in centro e poi portandolo sù, perpendicolarmente, al limite centrale estremo superiore dell'obbiettivo e poi si controlla la sua posizione nel tubo sinistro. Anche qui, se sono perfettamente e specularmente nella stessa posizone (il targhet dx e sin) il binocolo non avrà una scollimazione a scalino - se uno risulterà più basso dell'altro ci sarà una scollimazione a scalino.
Tutto questo guardando dentro agli oculari alla distanza più corta possibile, cioè dentro all'oculare, con le ciglia che sfiorano la lente.
Così non controlli la collimazione ma la centratura del campo di massimo contrasto. Questo è un concetto non immediato poichè occorre fare molta attenzione per capirlo.
I due monocoli del binocolo possono avere due inquadrature leggermente diverse fra loro e nonostante ciò essere perfettamente collimato.
Va da se che un buon binocolo, soprattutto se lo si paga tanto, deve avere entrambe le caratteristiche perfette, ma è bene distinguere i concetti.
Faccio un tentativo così in due minuti, ma sarà il caso prima a poi di spiegare bene questo concetto, magari sul nuovo sito che sto progettando di aprire.
I due monocoli hanno due inquadrature, ciascuna ha la forma di un cerchio, quando osserviamo in un binocolo perfetto i due cerchi che contengono le due inquadrature si sovrappongono perfettamente creando un unico cerchio con all'interno ovviamente l'immagine.
Ora immaginiamo che le inquadrature dei due cerchi siano leggermente differenti, i due cerchi non creano un "otto", ma sono leggermente sovrapposti, quindi fra loro esiste una zona d'intersezione che hanno in comune.
Or bene, se in quella zona d'intersezione che hanno in comune l'immagine è la stessa, nel senso che mostrano lo stesso oggetto nella stessa posizione, cosa succede? l'immagine sarà collimata oppure no ? ovvviamente la risposta è si, anche se il resto del cerchio è diverso dal resto dell'altro cerchio.
Ovviamente a questo punto osservando in un binocolo in questa condizione e con entrabi gli occhi non vedremo più un cerchio ma un ovale.
Il nome "campo di massimo contrasto" non è a caso. Nell'intersezione di prima avremo il massimo contrasto dal binocolo poichè gli oggetti in quello spazio saranno visualizzati sia dall'occhio destro che sinistro, viceversa per il resto del campo solo un occhio alla volta vedrà un particolare oggetto.
A seguire un piccolo trucco usato dal sottoscritto, il cervello fonde ciò che riconosce essere identico, quindi se l'immagine di un monocolo la si trasforma in modo da non farla sembrare identica a quella dell'altro monocolo il cervello sarà meno incentivato a fondere e questo ci permetterà di valutare meglio eventuali scollimazioni.
Regolando male la regolazione diottrica otteniamo questo effetto, su un occhio l'immagine arriva a fuoco, sull'atro no. Se non si esagera le forme degli oggetti sul monocolo fuori fuoco saranno comunque riconoscibili e potremo collimare.
premo invio senza nemmeno rileggere, spero che si capisca
ciao