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MessaggioInviato: venerdì 24 novembre 2006, 10:37 
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Iscritto il: venerdì 10 febbraio 2006, 15:31
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Località: Puglia
La costante cosmologica è stata introdotta nei calcoli per spiegare l'anomalia dell'espansione accelerata osservata e generata appunto, in modo inspiegabile, da un energia attualmente sconosciuta (oscura).
Non ha niente a che fare con la costante di Einstein che a suo tempo era stata inserita nei suoi calcoli, riferiti ad un universo statico esistito cioè da sempre, per impedire appunto il collasso della materia in esso contenuta.

A parte questo è chiaro poi che, può anche venir fuori che le misure fatte sulle curve di luce delle supernovae, possono essere ad es. errate e corrette successivamente con altre osservazioni effettuate con metodi differenti come le misure dei GRB.
L'astrofisica è comunque in continua evoluzione e và di pari passo con la tecnologia, nuove tecnologie includono metodi diversi nelle osservazioni.

Ciao
Michele


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MessaggioInviato: venerdì 24 novembre 2006, 14:10 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 19:54
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Località: S. Agata Li Battiati
Ho osservato che ci sono alcuni fisici che ritengono di reinserire la costante di Einstein cambiata di segno per spiegare questa anomalia, si tratta infatti di una ipotesi del tutto differente da quella dell'energia oscura, non parliamo di costanti cosmologiche qui infatti.
Comunque noto con piacere che sei ben informato sugli argomenti di astrofisica, sei un appassionato o è il tuo lavoro? :) .

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"Einstein è un bravo ragazzo, peccato solo sia fissato che le onde elettromagnetiche siano costituite da particelle". M. Planck

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MessaggioInviato: sabato 25 novembre 2006, 12:18 
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Iscritto il: mercoledì 22 febbraio 2006, 16:20
Messaggi: 173
Località: Liguria
Mi scuserete se irrompo solo a questo punto nella discussione, che ho però seguito fin dall'inizio, per portare qualche elemento discordante rispetto a quanto vedo si sta consolidando attraverso i vari interventi.

L'assunto di base, che qui viene dato per scontato, è che l'Universo sia stato generato dal Big Bang.

Ma una teoria che, per accordarsi con le evidenze osservative, necessita di:
- 22% di "materia oscura";
- 74% di "energia oscura",
lasciando solo il residuo 4% al campo dello scientificamente rilevabile, qualche punto debole dovrebbe pur averlo.

La "materia oscura" serve a rendere ragione della rotazione anomala delle galassie, che sembra quella di un disco solidale anzichè quella di corpi con moto kepleriano.
Quella che è stata chiamata "energia oscura" (o "quintessenza") risulta invece necessaria per spiegare le anomalie dei redshift di supernovæ in galassie lontane, rilevate -queste anomalie- in base alla natura "cosmologica" del redshift, inteso quindi come misura della velocità di recessione e - in base alla relazione di Hubble - della distanza dell'oggetto in esame.

Ma per l'anomala dinamica rotazionale della Galassie esistono anche ipotesi che non rendono necessario ricorrere alla "materia oscura", ma si fondano su forze elettriche (applicando nella fattispecie il principio del motore omopolare di Faraday).

E quanto ai redshift, la loro natura esclusivamente cosmologica viene da tempo contestata, sulla base di evidenze osservative (a loro volta contestate, è bene chiarirlo!) che mostrano interazioni fisiche fra galassie e quasar che, secondo la teoria "standard", dovrebbero essere separati da enormi distanze. In questo caso, il redshift "intrinseco" misurerebbe, secondo l'ipotesi alternativa, l'età della materia che costituisce il corpo celeste, e non la sua distanza.
Le conseguenze cosmologiche della sparizione di una velocità di espansione dell'Universo, e di una differente età della materia che compone gli oggetti celesti, sono abbastanza chiare per dover essere ulteriormente precisate.

Tutto questo per affermare che cosa?
Non certo che le ipotesi alternative sono la verità risolutiva, e il Big Bang destituito di fondamento; ma piuttosto che non sarebbe male se, perlomeno noi che della scienza non facciamo professione, fossimo aperti -cum grano salis, è ovvio- agli aspetti di dubbio verso quella che invece, troppo spesso, viene divulgata come una verità ormai definitivamente accertata.

Cordialità a tutti.

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MessaggioInviato: sabato 25 novembre 2006, 15:59 
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Iscritto il: venerdì 10 febbraio 2006, 15:31
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Località: Puglia
Antares hai fatto bene a specificare la distinzione tra "materia oscura" ed "energia oscura".
La presenza di materia oscura infatti è chiamata in causa per spiegare l'anomala rotazione delle galassie, dove in base alla quantità di materia visibile presente in queste ed osservata da terra, la velocità di rotazione delle stelle dal centro galassia verso la periferia, dovrebbe seguire una curva decrescente.
Si è osservato invece che le velocità delle stelle, non seguono affatto quanto previsto ma, al contrario, si mantengono pressochè costanti anche alla periferia delle galassie stesse.
E' pur vero quando dici che, non è necessario spiegare ciò solo con la presenza della materia oscura, aggiungo però, tra le cose che mi vengono in mente ora, due cose:
1) questo effetto, l'anomala velocità di rotazione, è stato osservato, essere meno accentuato nelle galassie nane (queste cioè sembrano comportarsi seguendo la fisica della materia, visibile, in esse contenuta) che in quelle giganti, e questo può essere proprio riconducibile al fatto che la materia oscura nelle galassie nane è meno presente mentre, se fosse vero quanto dici sul "motore omopolare di Faraday", dovrebbe invece essere esattamente l'opposto, cioè l'anomala rotazione sarebbe più accentuata nelle galassie nane.
2) osservando le lenti gravitazionali, l'enorme deformazione provocata dalla forza di gravità della materia visibile, contenuta negli ammassi/o, non basta da sola a spiegare di per sè il fenomeno e quì credo che le forze elettriche che dici non ci incastrano nulla.

Riguardo alla teoria di Arp che menzioni, è vero che questa è singolare e pone nuovi interrogativi, non ultimo il fatto che tutta la teoria del big-bang inflazionario con costante cosmologica sarebbe forse da rivedere o addirittura accantonare, la teoria di Arp però dovrebbe spiegare la presenza del fondo cosmico a microonde, questo permea tutto lo spazio e se qualcuno di voi vuole rilevarne la presenza basta accendere la TV senza sintonizzarsi su nessun canale conosciuto e vedere quel fastidioso effetto neve che invade tutto lo schermo (disturbo che gli antennisti spesso invano cercano di ridurre ai minimi termini), bene quella è radiazione elettromagnetica in parte proveniente dalla nostra galassia ed in parte appunto dal fondo cosmico a microonde.
Arp dovrebbe poi spiegare i redshift anomali rilevati sulla stragrande maggioranza delle galassie osservate e dovrebbe spiegare come mai questi aumentano con la distanza (come ci si aspetta proprio da un universo in espansione).
Avevo poi letto un topic tempo fà, sulla ricerca e avevo trovato interessanti alcune dissertazioni dell'utente UGO......bè se lo ritrovo vi invio il link.

Ciao
Michele


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MessaggioInviato: sabato 25 novembre 2006, 19:25 
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Iscritto il: mercoledì 22 febbraio 2006, 16:20
Messaggi: 173
Località: Liguria
Caro gasturbine,
intanto grazie per l'intervento; il confronto di idee è sempre più stimolante che non la mutua asseverazione di opinioni, quindi accolgo volentieri il tuo invito.

Prima, però, una precisazione di metodo: non sposo aprioristicamente nessuna delle ipotesi alternative, che ho segnalato solo per mettere in evidenza come sia opportuno accostarsi a questi argomenti con una sana dose di dubbio, se non di scetticismo.

Dunque, andando per ordine:

- la questione dell'universo elettrico è, come ben saprai, molto più dirompente che non le obiezioni di Arp e compagni, di cui parleremo dopo, e per questo tacciata di bizzarria visionaria e generalmente respinta come a-scientifica. Se può essere vero che alcuni suoi seguaci ne hanno spinto le conseguenze fino ad un livello di profondità che sconfina nel "catastrofismo" di Velikowsky, io mi sono fermato a considerarla nelle sue condizioni di base, che fanno capo a scienziati seri come potevano essere Hannes Alfvén e, prima di lui Irving Langmuir e prima ancora Kristian Birkeland. Senza dimenticare i lavori di simulazione numerica che negli anni '90 furono condotti da Anthony Peratt presso i Los Alamos Laboratories prima, e i Sandia Laboratories dopo.
Quanto tu dici, poi, sulle velocità rotazionali delle galassie nane, chiederebbe prima di tutto di spiegare perchè la materia oscura dovrebbe essere lì presente in percentuale minore che in quelle giganti, ammesso che lo si possa sapere avendo a che fare con una materia della quale nulla si sa, tanto meno delle sue caratteristiche fisiche).
E per quanto riguarda le lenti gravitazionali, sai che questo fenomeno non è pacificamente accettato (i casi osservati possono essere attribuiti ad altre cause, ad esempio all'effettiva presenza di più corpi alla medesima distanza dalla galassia-lente), e comunque è assunto come diretta conseguenza della teoria della relatività generale di Einstein, quindi attribuito alla forza gravitazionale, che l'ìpotesi elettrica considera secondaria nei confronti della forza elettrica (in effetti, quest'ultima sovrasta la forza gravitazionale di ben 36 ordini di grandezza).
Ma, ripeto, non intendo sostenere tout-court la validità dell'ipotesi elettrica (e di conseguenza respingere la teoria cosmologica "standard"), semplicemente proporre di riflettere anche su questa ipotesi;

- la questione dei redshift discordanti non è, invece, così "fuori" dal circuito della cosmologia classica; semplicemente mette in dubbio un aspetto consolidato da tempo, e cioè che il redshift abbia natura cosmologica e, quindi, riveli una velocità di recessione delle galassie che sarebbe la risultante dell'esplosione primigenia del Big Bang.
Ma mettere in dubbio questo fatto, quando si riuscisse a provarlo in modo convincente, significherebbe far cadere la teoria cosmologica del Big Bang senza possibilità di remissione: dunque di qui la fiera opposizione della scienza cosmologica "ufficiale" (possiamo chiamarla così?), da sempre tesa a giungere alla definitiva affermazione del modello.

Sulle tue diverse obiezioni, vorrei invece segnalarti punto per punto quanto mi risulterebbe (ma sono aperto a ogni integrazione o smentita, ovviamente):

a) la radiazione cosmica di fondo è del tutto integrata nell'ipotesi che Narlikar e Arp hanno sviluppato in relazione alla natura intrinseca dei redshift extragalattici. Il lavoro teorico, pubblicato su ApJ, (Flat spacetime cosmology) lo puoi trovare negli archivi del sito NASA-ADS o in quello del CDS di Strasburgo;

b) l'aumento dei redshift anomali con la distanza è un falso problema; dal momento che secondo l'ipotesi di Narlikar-Arp il redshift non è un indicatore di velocità (e quindi, per la relazione di Hubble, un indicatore di distanza), ma piuttosto dell'età dell'oggetto (quasar o galassia che sia), la questione cade da sola. In generale, potrai trovare migliori spiegazioni di quelle che posso darti io leggendo il lavoro di cui sopra;

c) l'ipotesi di Arp-Narlikar non esclude l'espansione dell'Universo, seppure su parametri differenti da quelli che teorizza il Big Bang; ma esclude la creazione primigenia della materia tutta in un singolo evento, e la propone collocata in continui eventi, mediante l'espulsione dei quasar dai nuclei di galassie attive: la contraddizione non è poi così grande, a meno che non la si veda sotto l'aspetto della Fede, di fronte alla quale mi fermo.

Se ti piacerà, potremo continuare (ma sottolineo che sono un "dilettante" e non ho background scientifico tale da poter interloquire in questioni o confutazioni specialistiche).
A ben risentirci.

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MessaggioInviato: domenica 26 novembre 2006, 10:51 
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Iscritto il: venerdì 10 febbraio 2006, 15:31
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Ciao Antares,
Bè se ti può consolare anche io sono un dilettate, ho però letto molto in proposito e tempo fà quando avevo più tempo di adesso, mi sono divorato interi libri sulle questioni appena discusse.
Riguardo alla materia oscura, questa è chiamata oscura appunto perchè mai individuata direttamente, la sua presenza è stata postulata osservando la velocità di rotazione di materiale galattico in funzione della distanza dal centro della galassia stessa, cioè attraverso osservazioni di righe spettrali emesse da gas ionizzati e gas di idrogeno neutro, si è visto quindi che le forze gravitazionali in gioco sembrano ben superiori rispetto alla sola gravità chiamata in causa da tutta la materia visibile contenuta in questi corpi.
E' ovvio che ciò è facilmente osservabile nelle galassie a spirali e non in quelle ellittiche dove le stelle si muovono invece di moto disordinato.
Sembrerebbe per cui implicito che di ben altra materia, non di natura elettromagnetica, potrebbero essere composti questi oggetti, si parla di masse di diversi ordini di grandezza superiori rispetto a quella visibile (presente solo per il 4%) .
Vi sono però anche metodi sperimentali diretti, al Dipartimento di Fisica, si effettuano ricerche di materia oscura con esperimenti in laboratori senza acceleratori (MACRO, SLIM, ANTARES e AMS), e in esperimenti con acceleratori (LEP, LHC, Tevatron).
I metodi diretti si basano sulla possibile interazione di particelle di materia oscura dentro un rivelatore o che attraversano il rivelatore. Negli studi indiretti si cerca di rivelare per es. neutrini generati nei decadimenti degli adroni prodotti in annichilazioni particella-antiparticella (di materia oscura) che possono avvenire al centro della Terra, nel Sole o nel centro della Galassia.
E' pure vero però che la materia oscura potrebbe essere ad es. costituita da altri oggetti celesti non rilevabili con osservazioni da terra, come le nane brune (materia di tipo barionico).
La rivelazione invece della Materia Oscura non barionica, cioè sotto forma di particelle (WIMPs) è comunque estremamente difficile a causa della loro debolissima interazione con la materia.
Esiste però un modo di rivelare le particelle WIMP basato sul cosiddetto effetto di “modulazione annuale”. Le WIMPs che si trovano nell'alone galattico investono la Terra con un flusso maggiore in estate (quando la velocità di rotazione della Terra si somma a quella del sistema solare nella galassia) e minore in inverno (quando le due velocità sono in direzioni opposte). L'aspettativa, quindi, è che il numero di segnali di WIMP ci si aspetta sia massimo in estate (giugno) e minimo in inverno (dicembre). Su questo metodo di rivelazione si basano gli esperimenti dei LNGS DAMA e LIBRA, unici al mondo in grado di osservare questa modulazione.
Da una articolo di Le Scienze:
"Due dei maggiori traguardi della fisica nell'ultimo decennio sono stati la determinazione della piccolissima massa del neutrino e la scoperta che l'espansione dell'universo sta accelerando. Tre fisici dell'Università di Washington hanno ipotizzato che le due scoperte siano collegate fra loro attraverso una delle caratteristiche più strane dell'universo, l'energia oscura. Questo collegamento potrebbe essere causato da una particella subatomica finora mai identificata, che i tre scienziati hanno battezzato "accelerone"."

Ora riguardo alle ipotesi alternative, se le leggi della fisica non fossero vere in ogni luogo dell'universo o se non fossero state sempre le stesse nel corso della lunga storia evolutiva dell’Universo, si potrebbero giustificare le anomalie sul moto di stelle e galassie anche facendo a meno della materia oscura.
Lo stesso risultato si otterrebbe in pratica accettando l’ipotesi che la forza necessaria per impartire una certa velocità alle stelle sia inferiore a quanto richiesto dalla dinamica newtoniana.
Basterebbe ad esempio modificare in modo opportuno le leggi di Newton che riguardano la gravitazione e la relazione che intercorre fra forza e accelerazione e il problema della materia oscura sarebbe eliminato.
L’alternativa più promettente e audace alla materia oscura potrebbe essere la teoria della variabilità della velocità della luce, cioè che in epoche remote questa abbia avuto valori diversi, tipo velocità di 10.000 miliardi di Km al sec anzichè 300.000.
La teoria della variabilità della luce presenta però un dettaglio non trascurabile che è costituito dalla mancanza di prove. Per il momento si ha solo la prova che nell’ultimo miliardo di anni la velocità della luce non è cambiata. Cosa sia successo prima di quella data non solo non è conosciuto ma, non sarà nemmeno facile individuare misure e osservazioni che possano fornire al riguardo informazioni affidabili.


Ciao
Michele


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MessaggioInviato: domenica 26 novembre 2006, 12:52 
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Località: Liguria
Caro gasturbine,

ho letto con interesse la tua lunga dissertazione sulla materia oscura e, di straforo, sull'energia oscura.
Si vede che, pur "dilettante", su questo hai letto molto più di me e, comunque, mi pare di capire che le tue conoscenze appartengono all'ambito della Fisica molto più di quanto possano le mie, con la formazione economica che mi ritrovo.
Quindi, non posso spingere più di tanto visto che mi troverei nella situazione ben fotografata anni fa in un lavoro di Dario Fo: l'operaio conosce dieci parole, il padrone cento: per questo è lui il padrone.

Battute a parte, vorrei farti notare che tutto quanto esponi, perfettamente legittimo nell'ambito dell'ipotesi "standard", si basa ancora e sempre su ipotesi (come la presenza della materia oscura) che, come tu dici, "postulano" questa materia oscura; ma chi li ha promossi a postulati? Quelli che ne hanno bisogno per sostenere le loro ipotesi, e forse sarebbe meglio che non fosse così.
Tu sai inoltre che, malgrado numerosi esperimenti fatti fino ad oggi, la materia oscura non è mai stata rivelata in modo certo nè per via indiretta, nè tanto meno per via diretta: perchè sarebbe quasi una contraddizione in termini, rivelare con strumenti quello che per definizione non è rilevabile.
Potranno i prossimi esperimenti programmati farlo? Staremo a vedere, ma bisogna anche mettere in conto la corretta dose di scetticismo, altrimenti torniamo al campo della Fede, a meno di accettare come certa l'esistenza di particelle che sono sempre e solo state "pensate" per far quadrare i conti.

Quando, poi, passi a valutare ipotesi alternative, resti nel campo della ricerca del mainstream, e sembri accettare - pur di uscire dal cul-de-sac in cui si dibatte la cosmologia "standard" - forzature concettuali che francamente mi lasciano perplesso e mi pare portino lontani dall'essenza stessa della ricerca sperimentale: leggi fisiche che cambiano a seconda del luogo (o del tempo) in cui agiscono, modifiche ad hoc della struttura della legge di gravitazione, variabilità ad hoc della velocità della luce...
Ma non ti avvedi che così facendo si mettono in discussione (direi di più: in pericolo) proprio le basi (gravitazione, relatività, costanza delle leggi fisiche) sulle quali riposa anche quella teoria "standard" che in questo modo si tenta di convalidare?
A parte il fatto, che anche tu sottolinei, che non si sa come fare per accertare se questo può essere mai stato vero.

Le ipotesi "alternative" cui ho fatto cenno, che non accolgo certo come verità accertata, muovono da concetti scientifici certo molto differenti da quelli nel cui ambito procede la cosmologia "ortodossa", ma perlomeno non stravolgono nessuna legge fisica conosciuta e non richiedono l'esistenza di nulla che non sia già noto. E' però vero che anch'esse hanno un punto debole: non è certo che l'estrapolazione che fanno dei risultati di laboratorio fino all'infinita dimensione dell'Universo sia lecita: è su questo che dovrebbero essere contestate, ma la ricerca "ufficiale" non lo fa, e non chiarisce il perchè.

Per finire, noto che hai lasciato da parte la questione dei redshit discordanti... non ti mancheranno mica gli argomenti?

Grazie per l'interessante discussione, comunque, e a presto.

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MessaggioInviato: domenica 26 novembre 2006, 19:07 
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Caro Antares, con le mie dissertazioni sulle teorie alternative (personalmente non condivise come avrai capito) volevo, evidentemente però non mi sono spiegato in maniera esaustiva, rispondere pure a quanto da te asserito sulle teorie alternative di Arp riguardanti appunto i red-shift anomali.
Tu dici:
Cita:
Le ipotesi "alternative" cui ho fatto cenno, che non accolgo certo come verità accertata, muovono da concetti scientifici certo molto differenti da quelli nel cui ambito procede la cosmologia "ortodossa", ma perlomeno non stravolgono nessuna legge fisica conosciuta e non richiedono l'esistenza di nulla che non sia già noto. E' però vero che anch'esse hanno un punto debole: non è certo che l'estrapolazione che fanno dei risultati di laboratorio fino all'infinita dimensione dell'Universo sia lecita: è su questo che dovrebbero essere contestate, ma la ricerca "ufficiale" non lo fa, e non chiarisce il perchè.

Il problema non è solo come dici nei calcoli dimensionali, Arp se non vado errato, mi documenterò meglio comunque in seguito, spiega sì i red-shif anomali come fenomeno indicativo di età dell'oggetto, riferendosi però a galassie attive accanto a potenti quasar.
Arp asserisce anche però che le costanti fisiche conosciute e valide per tutto il nostro universo, in epoche remote non hanno sempre avuto i valori universalmente conosciuti, spiega così gli alti red-shift misurati negli oggetti come le supernovae a distanze cosmologiche (non solo quindi quasar e galassie).
In particolare egli si riferisce alla massa dell'elettrone, appunto diversa dal valore attuale in epoche cosmiche remote.
A questo erano dovute la mie strane dissertazioni sulle teorie alternative, se è vero che come dici queste rispecchiano più fedelmente la fisica conosciuta allora non vedo il motivo per cui i fisici si ostinano tanto a spiegare l'universo con le teorie inflattive aggiungendo poi ultimamente alla materia oscura pure l'energia oscura o quintessenza a complicarsi ulteriormente la vita, se l'uovo di colombo sono le teorie di Arp ben vengano, credo però che le cose non stanno proprio come dici e che le teorie alternative abbiano problemi ben più gravi nel descrivere l'universo ancora non del tutto conosciuto.
Forse faresti meglio a documentarti bene in proposito, così faro comunque anch'io.

Discussione davvero interessante :wink:
Ciao
Michele

Aggiungo che quanto da te detto......
Cita:
Battute a parte, vorrei farti notare che tutto quanto esponi, perfettamente legittimo nell'ambito dell'ipotesi "standard", si basa ancora e sempre su ipotesi (come la presenza della materia oscura) che, come tu dici, "postulano" questa materia oscura; ma chi li ha promossi a postulati? Quelli che ne hanno bisogno per sostenere le loro ipotesi, e forse sarebbe meglio che non fosse così.

......vale anche per le teorie alternative, anzi forse quì il bisogno sarebbe ancora più forte.....nuove ricerche, nuovi fondi, nuovi articoli e chi più ne ha più ne metta.


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MessaggioInviato: domenica 26 novembre 2006, 21:26 
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Ragazzi mi congratulo con voi per le approfondite conoscenze in tale campo nonostante le diverse applicazioni lavorative, del tutto ammirevole.

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MessaggioInviato: lunedì 27 novembre 2006, 6:22 
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Caro gasturbine,
ho certo capito che non condividi alcuna ipotesi alternativa al Big Bang, altrimenti non sarei intervenuto: ho già detto che mi piace il confronto di opinioni.

Però vorrei segnalarti che il passo del mio post che richiami a proposito di Arp non era per nulla riferito ai suoi lavori ma, se leggi bene, alla sola ipotesi dell'universo elettrico. Se vorrai parlarne, sono qui; ma se invece volevi confutare Arp, lasciamo perdere quella frase e parliamo dei redshift discordanti.

Su questo punto intanto è bene chiarire qualcosa:
- si definiscono redshift discordanti quelli misurati su oggetti (galassie o quasar che siano) che evidenziano collegamenti fisici fra di loro, come getti di materia, filamenti, ecc., pur presentando valori di redshift tali da collocarli, in base alla relazione di Hubble, a distanze enormemente differenti fra di loro: di qui la "discordanza" rispetto all'evidenza fisica;
- la questione è dibattuta perchè, se da una parte andrebbe a minare uno dei fondamenti della teoria del Big Bang (la recessione delle galassie), dall'altra non è facile - a distanze così elevate - provare senza ombra di dubbio che i due oggetti con redshift discordanti sono uniti da ponti di materia; il problema è tutto lì, alla fine. Non sto a illustrare il perchè e il come le evidenze osservative vengono contestate e respinte, ti sarà certamente noto;
- la questione dei redshift discordanti non è nata oggi, come sai, ma è sul tavolo da almeno quarant'anni; se Arp è stato uno dei primi a sollevarla, e resta quello più universalmente noto, altri si sono affiancati alla sua ricerca e contribuiscono a fornire sia risultati osservativi sia elementi statistici a supporto dell'evidenza sperimentale; questo per non personalizzare troppo l'argomento.

Quanto al merito di quanto affermi su questo punto:
- è vero, l'ipotesi di Narlikar-Arp (insisto su questo, perchè se Arp è un esperto di astronomia osservativa, Narlikar è uno dei massimi cosmologi teorici), prevede la variabilità della massa con il crescere dell'età dell'oggetto, ma non nelle epoche remote; piuttosto, ad ogni nuova creazione di oggetti (i quasar) dei quali si ipotizza la continua espulsione dai nuclei di galassie attive. Se discutiamo dell'ipotesi di Narlikar-Arp, dobbiamo ricordarci che, in questo caso, il redshift non è indicatore di velocità di recessione, quindi di distanza, quindi del tempo in cui la luce che riceviamo oggi è stata emessa, ma ha piuttosto natura "intrinseca", quindi legato all'età dell'oggetto (più alto il rs=più giovane l'oggetto), che risulta sensibilmente più vicino a noi di quanto lo giudica la cosmologia "standard";
- le tue affermazioni successive, che mi attribuiscono una visione dell'ipotesi della massa variabile come di una teoria che rispecchia più fedelmente la fisica conosciuta, non hanno evidentemente fondamento perchè - come ho spiegato prima - mi riferivo in questo caso all'ipotesi dell'Universo Elettrico, dove confrontavo i suoi presupposti (ripeto, con grandi debolezze anche loro) con le proposte di variabilità di parametri fisici come la velocità della luce, la costante di gravitazione, ecc. che tu portavi a possibile supporto dei punti ancora non spiegati nell'ambito della teoria del Big Bang;
- le ipotesi Narlikar-Arp non sono l'uovo di Colombo, ma potrebbero anche esserlo: chi lo sa? Nessuno è in grado di dirlo e, di fronte ai persistenti problemi che presenta la teoria del Big Bang, mi pare legittimo che idee differenti, basate in questo caso su evidenze osservative che sembrerebbero fondate, vengano proposte alla platea dei cosmologi. Quello che mi sento di contestare, è invece il metodo di passare sotto silenzio la cosa, visto che nell'ambito della ricerca "ufficiale" non troverai mai uno stanziamento di fondi per arrivare a capire, una volta per tutte, se questi benedetti redshift sono veramente discordanti o se si tratta, come si asserisce correntemente, di semplici sovrapposizioni prospettiche.

Quanto a documentarsi, non ho dubbi che ci sia sempre da imparare, e lo faccio continuamente quando posso; nel frattempo, visto che lo fai anche tu, direi che per una contestazione concreta dell'ipotesi della massa variabile sia bene che ti legga il lavoro teorico che la sostiene e che, come ti ho già segnalato, potrai trovare in quel documento di Narlikar e Arp.
Ciao.

P.S-: è vero quello che dici sui postulati, ma la piccola - e non trascurabile - differenza, è che mentre il postulato della materia oscura è riconosciuto come tale, le idee che propongono i ricercatori "alternativi" sono ben lontane dall'essere accreditate di questa qualifica, ma piuttosto respinte proprio in base al fatto che esistono "quei" postulati.

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