Fino a ieri l'altro il transito di Venere mi passava sotto il naso e mi rimbalzava.
Dopo la bellissima esperienza del 2004 non mi andava di sbattermi per vedere un buco nero sul Sole.
L'unica cosa che mi spingeva a fare qualcosa era il fatto che nel 2117 puzzerò troppo di carne morta per gustarmi ancora l'evento

Ieri, però, decido di fare nottata e mi piazzo davanti alla tele, poi sul divano.
E dai il primo telefilm, e dai il secondo...la saracinesca mi crolla sugli occhi

Ore 4.30: sveglia improvvisa e naturale.
Quasi quasi...
Prendo l'astrosolar che era montato in un vecchio filtro per C8.
Smonto tutto.
Preparo due filtri per il binocolo 20x80: sarà lui che mi mostrerà l'evento.
Poi mi viene in mente di prendere anche la Canon col teleobiettivo e un pezzo di astrosolar che avanzava.
Mi fiondo in tangenziale verso Vimercate: mi serve l'Est libero e uno spiazzo dove non mi travolgano gli indiavolati del traffico mattutino milanese.
Trovo spazietto in una campagna poco prima di Burago di Molgora, ridente (non si capisce quanto) paesello brianzolo e comincio a montare il tutto.
Ovviamente il punto esatto dove il Sole sarebbe sorto in
congiunzione strettissima con Venere era immancabilmente occupato per i primi 5 gradi. Soltanto in quel punto. L'ho azzeccato alla grande...
E ho pensato ai miei amici dell'associazione di Bari, che si stavano godendo lo spettacolo sin dal sorgere del Sole dal mare...
Monto il binocolone sul treppiede e, grazie al
Dio Nastro Isolante, metto in piggyback la Canon 350D con teleobiettivo sovietico da 135mm, chiuso a
f/infinito.
Faccio il fuoco sulle nuvole, prima che esca fuoi il duetto e scopro che l'astrosolar non era necessario, all'inizio col sole che spuntava su per gli alberi dell'orizzonte.
Shot! Shot! Shot!
Una dietro l'altra, mentre gustavo la tridimensionalità dell'evento ai due oculari del binocolo: l'immaginazione mi diceva di vedere l'orbita del pianeta Venere disegnata sul Sole...ma era un cavo dell'Enel...
Scherzi a parte la scena tridimensionale era mozzafiato e sono tornato indietro nel 2004, quando in tre minuti netti montai newton su equatoriale e puntai la compattina in afocale.
Venere in transito sul Sole è veramente una scena poetica. Molto più oggi che otto anni fa, quando la durata dell'evento lo fece diventare peggio che una maratona!
L'ingrandimento esiguo (20x) non mi ha fatto vedere l'effetto goccia, ma di contro le undici macchie solari hanno completato un quadretto che si dimenticherà difficilmente.
In attesa di capire cosa farmene delle 150 foto scattate posto il mio miserrimo contributo, i due centesimi che non arricchiranno la Storia.