Ho visionato diverse soluzioni veramente performanti, realizzazioni molto "professional", ma non potevo far mancare la mia versione spartana di focheggiatore elettrico, interamente realizzato con materiale di recupero.
Così osservando un vecchio piatto girevole per tv-color, di quelli un pò kitsch, (col motorino che girava verso dx e verso sx grazie all'impulso del telecomando) ho iniziato ad elaborare mentalmente come si poteva adattare tale inutilità al mio scopo.
Smontato il solo gruppetto meccanico di demoltiplica che consta di 3 ruote dentatate ed un motorino, mi sono messo alla ricerca della ruota idonea a sostituire la manopola del focheggiatore, in modo che potesse interagire con la demoltiplica. Presto fatto, apro il cassettino degli ingranaggetti recuperati da carcasse di vcr (videoregistratori per i meno avvezzi

), et voilà...
Completano l'opera:
1) un'aletta di raffreddamento per transistor, modellata per creare il meccanismo di sollevamento ruota utile per tornare rapidamente in "modalità manuale",
2) vite con pomello, saldata sull'aletta per creare il manico,
3) molla di non so cosa trovata ovviamente nel cassettino delle molle

, che tiene la ruota giù per la "modalità motorizzata",
4) connettore anche detto "pirulicchio" prelevato da una presa 220V volante femmina, che oltre a fare da fermo per la molla, opportunamente saldato mediante ritaglio di alluminio, forma una struttura portante andando ad unirsi sempre con una saldatura, col corpo metallico del motorino,
5) distanziatore metallico sul quale si avvitano le schede elettroniche, saldato all'aletta in modo da costituire la colonnina del dispositivo manual/motor
6) una "elle" ottonata ben spessa come supporto,
7) spinotto cuffie mono per il collegamento all'alimentazione, e per finire
8 ) deviatore doppio con posizione di off (quindi 3 posizioni) per comandare il motorino. Spento in posizione centrale, intrafocale levetta a dx ed extrafocale levetta a sx.
Dimenticavo!!...
9) un tappo di pepsi ed uno di gatorade, uniti da una goccia di attack per formare il simpatico guscio del comando.
L'elegante cover

verniciato con bomboletta di nero opaco, infine è realizzato assemblando 3 ritagli plastici di scatola di amplificatori d'antenna. Elemento che non manca mai nelle mie realizzazioni
Avrei potuto utilizzare anche il circuito con ricevitore ad infrarosso per un utilizzo da telecomando (che figata!), ma il fatto che si dovesse comunque alimentare da un cavetto, mi ha fatto desistere.
Al momento non ho dotato il kit di nessun dispositivo di blocco a fine corsa, per ora lo adopero così, non mi crea problemi.
Alimento il tutto a 6V, ma sto valutando di costruire un piccolo pacco batterie con switch di comando incluso e variatore di velocità.
Il collaudo è stato superato alla grande, poche switchate e gli anelli di Saturno sono andati subito a fuoco con una facilità e precisione estrema...Urràà!!