tuvok ha scritto:
una domanda a escocat (ma anche a chiunque altro voglai rispondermi

) quando parlate di "problema di visione non raddrizzata" avete in mente l'uso del binoscopio sul terrestre, immagino, no?
altrimenti (gusti personali a parte) mi chiedo a che serve "raddrizzare" la visione degli oggetti nel cielo, e me lo chiedo sia per motivi pratici (se ha senso voler vedere un "albero dritto" perchè cosi' l'ho vedo ogni gioeno senza strumenti, che sensa ha voler vedere una galassia dritta?) sia per motivi "filosofici" (chi lo stabilisce che quella galassia sia "dritta" o storta? in base a quale riferimento?).
chiedo questo perchè, non essendomi passato nemmeno lontanamente dalla testa l'uso diurno del binoscopio, mi meravigliava questa "critica" (del tutto legittima eh, escocat!, no ti arrabbiare è solo per capire

)
Io credo che dipenda tutto dallo spirito che vive in noi.
Un telescopista puro se ne frega dell'orientamento sx/dx e anche capovolto. Punta l'oggetto cercato ed osserva, selezionando l'ingrandimento che gli restituisca la risoluzione migliore.
Il binocolaro viceversa, passeggia nel cielo a bassi ingrandimenti ed ama di più la visione d'insieme, più che il singolo dettaglio.
In questo caso la visione completamente raddrizzata diventa indispensabile.
Se vuoi è un po' la differenza che passa tra osservare in trasparenza le singole cellule delle ali di un insetto al microscopio a 300x o osservare l'insetto intero a 30x con un miscroscopio a luce incidente..
Nel primo caso te ne freghi se le cellule sono rovesciate, nel secondo vuoi vedere l'insetto orientato come lo vedi a occhio nudo.
Ps: quel "lei" che stavamo usando a me garbava... Dava un tono molto accademico a questo topic...
