D. Gasparri ha scritto:
Io ho subito una truffa di cui più volte ho parlato. Il mio C14 non conteneva una parte originale di un C14, era stato modificato pesantemente. Cosa c'entra tutto questo con la discussione?
Scrivevo, se rileggi attentamente, che magari non hai parlato del tuo caso perchè si trattava di un acquisto di seconda mano.
Ritengo importante che tu abbia esposto il tuo problema. Che l'acquisto sia da un privato o da un rivenditore è secondario. Tu hai beccato una truffa molto spiacevole, il che può servire da monito, al fine di prendere le misure necessarie, per quanto possibile, a prevenire tali situazioni.
D. Gasparri ha scritto:
non capisco veramente il tuo atteggiamento
Il mio atteggiamento ha a che fare con il punto di vista di come ottenere garanzie e sicurezza negli acquisti, compresi i prodotti commerciali. A me "diffraction limited" suona un po' strano in non poche frasi.
Chiaramente tutte le ottiche sono limitate dalla diffrazione; ma possono essere limitate anche da una figura non precisa (magari al bordo), da rugosità, astigmatismo, sferica ecc.
"Diffraction limited" però starebbe ad indicare che il limite è posto dalla diffrazione e
SOLO DALLA DIFFRAZIONE.
Promuovere un marchio dicendo che ha tale qualità potrebbe generare qualche equivoco, specie se tale limite dovuto alla diffrazione viene definito semplicemente come L/4, perchè a L/4 ci sono altri problemi: quindi una tale ottica non sarebbe limitata solo dalla diffrazione...
( Zambuto e Holdham, per rimanere agli ottici citati, forniscono infatti una definizione diversa di tale limite).
Ma supponiamo per un po' che L/4 sia davvero il limite massimo o quello espressamente dichiarato: si potrebbero avere due ottiche entrambe a L/4, ma con una qualità nettamente diversa ben percepibile (ho messo un link dove Zambuto spiega questo).
Con interferometri diversi, o usati in modo non professionale, cosa che pare accada, si possono tirar fuori vari numeri, inclusi dei L/10 che però "stranamente" non rendono bene nella pratica per via della rugosità o altro.
Suggerire <<Compra che tanto è diffraction limited>>, come spesso accade, più che una forma di aiuto per l'astrofilo potrebbe risultare in un aiuto per il venditore: perchè è una affermazione di fatto tecnicamente equivoca, ovvero potenzialmente ingannevole per il cliente, a meno che non si specifichi accuratamente cosa si intende dire e come lo si dimostrerebbe.
Nel link sul C11 si accenna a varie rifigurazioni ottiche, non un solo caso..Saranno tutte generate da proprietari incapaci?!
Ma anche ci fosse un solo caso negativo, ammissibile anche in prodotti d'élite, si deve approdare con chiarezza e facilità ad una soluzione positiva.
Diciamo pure quante ottiche perfette rimangono collimate puntando il tele in zone diverse del cielo, così chiariamo anche le occasioni in cui i vetri funzionano a dovere, facendo così un discorso chiaro al compratore.
Uno star test sarebbe probabilmente una strada praticabile, valida e funzionale (se non ci si vuole imbarcare in strumenti ottici e competenze troppo specialistiche).
Tornando al discorso meccanica, tramite letture e indagini (avendo sfiorato l'idea di attrezzare un piccolo laboratorio hobbistico, valutando torni, fresatrici, tolleranze, righe digitali ecc.), ho concluso che sarebbe per me più semplice, in termini di spesa, di sforzo per acquisire competenza e di precisione raggiungibile, lavorare uno specchio piuttosto che fare una meccanica buona: è solo un'opinione personale, ma mi chiedo se ciò non sia da estendere anche ai prodotti astronomici economici...Talvolta limitiamo il discorso sugli acquisti all'ottica, ma non dimentichiamo ciò che la tiene funzionale, qualora i vetri fossero validi.
Concordo con te sull'importanza del diritto di recesso, specie estendendone i margini temporali, così il cliente è consapevole di fare un acquisto con un margine di rischio e che, se vuol risparmiare, spetta a lui valutare il tele e dichiararsi soddisfatto o meno, senza fare troppo affidamento in dichiarazioni stile "diffraction lim....Lamba/10000..." che possono "dirsi in economia", come i prodotti cui si riferiscono.
Saluti
tuvok ha scritto:
a me viene il sospetto che delle due l'una:
1. il test è inutile lui è già certo che lo strumento sia nelle specifiche date --> ho buttato 150 euro
2. il test non lo fa, e se poi non va in temperatura nelle specifiche date ci saranno sempre altre mille motivi che lo giustificheranno
Questo è possibile, infatti suggerivo ad Andrea di chiedere ragguagli e dettagli sull'ipotetico test (che poi, mi pare, sarebbe costato 200 euro).
Il succo del discorso, ed è un mio parere personale, forse anche errato, sta nel fatto che non è semplice testare o dimostrare le specifiche di un tele, sia per chi vende che per chi acquista e magari volesse dichiarare che il prodotto non è conforme.
Perciò è necessaria una certa competenza, onestà e talvolta anche un onere economico.
Penso e ribadisco che certi prodotti sono talmente diffusi, ed evidentemente di successo, che li si raccomanda con una certa facilità, invitando a dar fiducia. Come ho già detto, io stesso in molte situazioni dò piena fiducia, senza troppi pensieri, ma ritengo importante anche muoversi da certe posizioni e trovare una strada per :
-comprendere pienamente cosa può dare un dato prodotto e cosa non può dare;
-spingere il venditore ad accrescere le sue competenze e le sue garanzie.
Il mio pregiudizio (non con accezione negativa) sui prodotti commerciali consiste nelle distanze tra chi produce, chi distribuisce, chi vende e chi rivende. Ciò comporta una catena di guadagni in un prodotto comunque fatto in economia: il rischio di inadeguatezza c'è, come anche in altri prodotti ovviamente, solo che qui, in caso di problemi, vien forse più difficile rimediare.
Capisco l'irritazione di chi è stato truffato o di chi si sente invalidato dai miei discorsi (magari non proprio diplomatici

),
perchè soddisfatto dei propri strumenti, ma rimane il fatto (anzi la mia opinione) che più è lunga la catena di vendita e più rischi ci sono;
inoltre, più il prodotto è economico, più potrebbero essere lacunose e difficili da far valere le garanzie.
Ma le cose possono cambiare...Possiamo cambiarle (ad esempio ho parlato di star(magari artificiale a una certa distanza) test e di cosa si può accertare con esso....Iniziamo a pretenderlo, magari qualche negoziante si istruirà meglio a riguardo...)
Ora mi sto zitto (solo un po' eh

) e attendo che Andrea ci riferisca sul suo prossimo tele in azione...Auguri!
Ciao,
Pietro