Italo ha scritto:
Cosa dovrei dire io, che ho speso certamente più di 50 milioni per farmi un telescopio secondo i miei criteri di perfezionista?
Non l'ho fatto certo per risparmiare, ma per la soddisfazione di costruire uno strumento con tolleranze inferiori ad una produzione di serie in un periodo in cui non esistevano software e la precisione meccanica e di moto siderale erano determinanti nell'inseguimento a lunga posa.
Ho cominciato con l'acquisto di un tornietto piccolo ma preciso, negli anni sostituito con modelli sempre più "imponenti" fino alla situazione attuale che comprende, oltre al tornio parallelo (uno degli ultimi prodotto in serie), una fresatrice con testa universale con tavola di un metro alla quale può essere accoppiato un divisore per l'esecuzione di ingranaggi cilindrici e corone elicoidali con frese a "creatore" (con profilo trapezoidale) dal modulo 0,3 a 1 (dall'ingranaggio da sveglia a quello con diametro di 25cm).
Ma purtroppo la possibilità di lavorare i metalli non è tutto! E' necessaria anche la strumentazione di controllo allo stesso livello di precisione che si vuole ottenere, da cui l'acquisto di tavole rotanti di precisione, micrometri vari, comparatori millesimali, etc.
Dopo una prima ricerca sulle proprietà dei materiali, restava da scegliere tra alluminio e acciaio, per l'esattezza tra la rigidità di una fusione in stampo (alluminio) e quella saldata (acciaio). Considerando i fattori rigidità, smorzamento risonanze, facilità di lavorazione e di controllo, è stata scelta la soluzione più costosa ma più facilmente ripetibile: il getto in alluminio.
Senza considerare il personale lavoro di progetto della struttura, è stato speso qualche milione per far eseguire il modello in legno da laboratorio specializzato con il quale ho ottenuto una piccola serie di pezzi da una fonderia.
Quando i cerchi graduati sono eseguiti alla perfezione e di dimensioni sufficienti a leggere 10" d'arco in entrambi gli assi (con l'ausilio del nonio) e l'asse di declinazione è perfettamente ortogonale a quello orario, è un piacere e un'indescrivibile soddisfazione puntare un oggetto sconosciuto impostando le coordinate di un catalogo aggiornato e trovarlo li, più o meno al centro del campo di un oculare da 25mm su una focale di 1800mm.
A questo punto c'è chi giudicherà spropositata la mia disponibilità finanziaria!
Beh, c'è da dire che quanto speso è da diluire nel periodo di una vita (visto che stanno per suonare i 65) e che in precedenza non me la passavo male con l'attività ufficiale di commerciante.
Di telescopi ne ho costruiti una decina (quasi tutti prototipi), ora sto andando in pensione con l'esperienza di una vita in questo campo ma cosciente che ora, con l'avvento del software, non è poi così necessaria la precisione che per tanto tempo ho inseguito, e questo mi priva della motivazione per continuare in una attività amatoriale i cui presupposti non sono più attuali.
La morale di tutto ciò è che "errare necesse est": non ci sarebbero esperienze nè progresso se non ci fossero errori!
Tutto ciò che riuscite a fare con la vostra manualità e ingegno, non importa con quali mezzi e quale risultato, è uno stimolo a fare di meglio la prossima volta e la prossima ancora, inoltre non c'è trattato o lettura che si fissi nella mente meglio dell'esperienza diretta.
In ogni forma essa si manifesti: viva l'avventura!
Ciao Italo,
ovviamente non posso che complimentarmi per il tuo percorso di autocostruttore e per le attrezzature che ti sei comperato.
Tieni però presente che penso siano ben pochi gli astrofili in grado - oggi - di imparare ad usare una macchina utensile a controllo numerico
(quelle "manuali" sono oramai perlopiù cinesi...), e che comunque sia come sia l'esperienza è molto importante, puoi avere il tornio piu' preciso del mondo, ma se non lo sai usare bene lavora come un cinese da 3000 euro.
Nel mondo degli autocostruttori c'è chi si fa lo strumento in compensato, chi in profilati, chi in pezzi lavorati dal pieno in cnc, chi con pezzi di recupero, chi assembla, chi progetta da zero come te. Penso che oggi si sia persa molta della manualità e del "piglio" che ai tuoi e ai miei tempi erano diffusi tra gli astrofili.
Incoraggio chiunque voglia autocostruire, ma pero' metto sempre in guardia da quel che si fa, se un amico mi dice che spende 4000 euro per un'ottica io - scusami - non me la sento di dirgli di buttarsi e con l'esperienza imparerà. Allora è meglio che parta con uno specchio da 200 mm lav. a 1/4 cosi' si fa le ossa.
Almeno io la penso cosi', soldi non ne ho mai avuti tanti, cazzate si quelle ne ho fatte tante, se posso fare il bastian contrario ed evitare a qualcuno di rifare le medesime cose che ho fatto io , ritengo di aver fornito un aiuto.
ciao e ancora complimenti
massimo