Topo ha scritto:
Ma non è che con tutta questa automazione, si perde il fascino della bella passione che è l'astronomia? E' un parere puramente personale ed opinabile, ma se semplicemente lanciando uno script faccio tutto, mi sembra di perdere il gusto di fare astronomia.
Diventa un'azione puramente meccanica e, passatemi il termine, da catena di montaggio. Ripeto è solo un mio parere e ammiro chi si lancia in tali imprese.
Adriano, con la generica definizione di "astrofilo" si intendono in realtà moltissime persone con interessi estremamente diversi che hanno forse in comune solo il fatto che il soggetto del loro interesse stia lassù sopra le nostre teste. Oltre alla classica (per il forum) divisione tra visualisti e astrofotografi esistono moltissimi campi di interesse più specifici.
Non posso ovviamente parlare per Carlo, ma io non trovo particolarmente affascinante barbellare dal freddo mentre il mio telescopio riprende e trovo che se è possibile (ed è possibile) automatizzare l'acquisizione dei dati perché mai non dovrei farlo. Ti faccio un solo esempio: per la ricerca di supernove occorre riprendere delle galassie e confrontarle con immagini delle stesse d'archivio alla ricerca di "nuovi puntini". Oggi è tranquillamente possibile anche a livello amatoriale automatizzare tutto ciò: il telescopio punta ogni sera una serie di galassie e le riprende, poi confronta le riprese con quelle d'archivio e identifica in automatico ogni differenza. Questo ovviamente consente di esaminare centinaia di galassie per sessione, cosa impensabile senza automatismi.
Vorrei dire la mia anche a proposito della possibilità di crearsi dei software ad hoc. Io ritengo che se si ha la capacità ed il tempo di scriversi da se i programmi che ci servono anche questa possa essere una grande soddisfazione (come autocostruirsi il telescopio o la camera CCD del resto). Io mi sono scritto da me alcune semplici applicazioni, ma per cose più complesse non rifiuto certamente i software esistenti e se questi mi possono essere utili non vedo nulla di male neppure nell'acquisto di quelli commerciali. Per realizzare buoni software occorrono buone capacità e molto tempo tanto quanto per realizzare gli strumenti ottici, meccanici ed elettronici che ci servono. Per questo considero l'acquisto di un software al pari dell'acquisto di un telescopio: se ritengo che mi possa essere utile e se posso permettermelo lo acquisterò.