
mmmh, non ti ha più risposto nessuno. Provo dire la mia in base alla mia esperienza.
.FIT si può passare tra tutti i programmi espressamente astronomici (Maxim, Astroart, Astrometrica, Deepskystacker... ecc.), ma può succedere che un programma può interpretare i codici in modo differente: ad esempio quando carco dei fit prodotti da Maxim in Astroart, quest'ultimo carica l'immagine invertita sottosopra. Difetto rimediabile. Quindi ci possono essere delle sfumature di comportamento e quindi la compatibilità non esattamente perfetta.
Per il resto è un formato sconosciuto per tutti al di fuori del mondo astronomico.
.TIF Molto diffuso e compatibile con la totalità dei software, ivi compresi quelli asttronomici. Quindi tagliando corto, se cerchi compatibilità totale è sen'zaltro da preferire questo formato, anche perché ti garantisce il formato sicuramente non compresso (prestando attenzione alle opzioni di salvataggio). Gli altri formati non è detto.
Personalmente: in fase di acquisizione, somma e per mantenere tutti i dati, anche i metadati e per scopi scientifici preferisco quanto più possibile mantenere i Fits, fino a quando è possibile.
Per l'elaborazione, il maneggiamento il trasporto, e, appunto, la compatibilità con tutti gli altri software preferisco di gran lunga usare TIF.
E quindi rispondendo nello specifico alla tua prima domanda ti dico: se IRIS (che non conosco per nulla quindi non so se tratta i fits, immagino però di sì), tratta i FITS puoi passare questi tranquillamente dopo a Maxim; ma per tagliare corto e non avere problemi usa pure anche i TIF non compresso che è senz'altro un formato standard che viene sicuramente letto da entrambi i programmi nella maniera corretta.
ciao